Focus Bandi e Fondi

08.05.2014
Questo articolo ha più di 3 anni

“Comuni Rinnovabili”: nel 2013 un terzo dei consumi elettrici coperto dalle rinnovabili

Legambiente stila la mappa dell'energia verde: sono 700mila gli impianti diffusi nel 100% dei Comuni italiani.
Si chiama “Comuni Rinnovabili 2014” il rapporto redatto da Legambiente, con la collaborazione del Gse e presentato in Fiera Solarexpo a Milano. Un report che disegna la mappatura delle energie rinnovabili nel Belpaese e la crescita costante delle stesse nel corso degli ultimi anni. L'espansione degli impianti ha subito una forte accelerazione passando dalla copertura di 356 Comuni utilizzatori di almeno un impianto di produzione di energia rinnovabile nel 2006, alla copertura di 7.937 Comuni italiani nel 2013.

Con l'aumento degli impianti si sono diffuse anche le fonti, dal solare fotovoltaico a quello termico, dall’idroelettrico alla geotermia, agli impianti a biomasse e biogas integrati con reti di teleriscaldamento e pompe di calore, arrivando a una propagazione di oltre 700mila impianti, estesa al 100% dei Comuni italiani.

Una capillarizzazione delle rinnovabili giustificata dalla potenzialità di produrre energia in rapporto ai consumi, in particolare delle famiglie e, che comporta, un sempre più radicale cambiamento nel settore energetico del Paese.

L'articolato sistema di generazione distribuita è riuscito a produrre, per l'anno 2013, la cifra record di 104 TWh , garantendo il 32,9 % dei consumi elettrici del Paese e il 15% di quelli complessivi.

Alla presentazione del dossier hanno partecipato, tra gli altri, Edoardo Zanchini, vicepresidente Legambiente, Silvia Velo, sottosegretario ministero dell’Ambiente, Guido Bortoni, presidente Autorità per l’energia, Francesco Sperandini, direttore direzione operativa GSE, Francesco Ferrante, vicepresidente KyotoClub.

Come ha esposto Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente: “I risultati raggiunti dalle rinnovabili nel nostro Paese in termini di produzione e distribuzione nel territorio erano semplicemente inimmaginabili solo 10 anni fa e dimostrano come gli impianti sono affidabili e competitivi. Ora però non dobbiamo fermarci, perché la crisi economica e i problemi energetici italiani - costi crescenti in bolletta, dipendenza dall’estero e quindi insicurezza, emissioni inquinanti e di gas serra - possono trovare risposta proprio attraverso un modello di generazione distribuito, efficiente e da fonti rinnovabili. L’Italia ha tutto l’interesse a percorrere questa direzione, che permette a famiglie e imprese di risparmiare autoproducendo l’energia termica e elettrica di cui hanno bisogno e gestendola in maniera più efficiente”.

Il Rapporto valorizza 29 Comuni, poiché 100% rinnovabili, come esempio di innovazione energetica e ambientale. In queste realtà, un mix di impianti diversi da rinnovabili e impianti a biomasse allacciati a reti di teleriscaldamento coprono interamente, superandolo, il fabbisogni elettrico e termico dei cittadini residenti.

I comuni che utilizzano l'eolico sono 628, con una potenza installata (8.650 MW) è in crescita, con 450 MW in più rispetto al 2012. Questi impianti hanno consentito di produrre 14,8 TWh nel 2013, pari al fabbisogno elettrico di oltre 5,5 milioni di famiglie.

I Comuni del mini idroelettrico sono 1.123, con una potenza totale di 1.323 MW, in grado di produrre ogni anno oltre 5,2 TWh, pari al fabbisogno di energia elettrica di oltre 1,8 milioni di famiglie.

Per la geotermia i Comuni sono 372, per una potenza installata pari a 814 MW elettrici, 257 termici e 3,4 frigoriferi. Grazie a questi impianti nel 2013 sono stati prodotti circa 5,3 TWh di energia elettrica in grado di soddisfare il fabbisogno di oltre 1,9 milioni di famiglie.

Per le bioenergie sono 1.529 i Comuni utilizzatori, riuscendo a ottenere una potenza installata complessiva di 2.924 MW elettrici e 1.307 MW termici e 415 kW frigoriferi termici. Gli impianti utilizzano biomasse solide, gassose e liquide. Gli impianti a biomasse, nel loro complesso, hanno consentito nel 2013 di produrre 12 TWh pari al fabbisogno elettrico di oltre 5,5 milioni di famiglie.
Per il teleriscaldamento sono 317 i Comuni in cui gli impianti utilizzano fonti rinnovabili, come biomasse “vere” (di origine organica animale o vegetale provenienti da filiere territoriali) o fonti geotermiche, attraverso cui riescono a soddisfare larga parte del fabbisogno di riscaldamento e di acqua calda sanitaria.


Premio Comuni Rinnovabili 2014


Sono otto Comuni delleValli di Primiero e Vanoi, in Provincia di Trento, a ottenere il Premio Comuni Rinnovabili 2014. Sono Canal di San Bovo, Fiera di Primiero, Imèr, Mezzano, Sagron Mis, Siror, Tonadico e Transacqua. Attraverso un mix di 5 tecnologie diverse si provvede a soddisfare l’intero fabbisogno termico e elettrico dei Comuni, alimentato da due reti di teleriscaldamento (lunghe 45 km) e una rete elettrica di proprietà pubblica, la Società Municipalizzata ACSM, che distribuisce alle utenze l’energia prodotta da impianti di varie taglie idroelettrici (145 MW) e fotovoltaici (4 MW) per la parte elettrica, da impianti solari (con 996 mq di pannelli), e da biomassa (22 MW) per la parte termica.


Il futuro delle rinnovabili in Italia


Negli ultimi anni la produzione energia di impianti termoelettrici, quella più inquinante, si è ridotta notevolmente e con questa anche le importazioni dall’estero per le fonti fossili, oltre alle emissioni di CO2, con forti vantaggi legati al protocollo di Kyoto.

Nel 2013 il prezzo unitario nazionale dell’energia alla borsa elettrica è sceso, causa la concorrenza legata all’irruzione sul mercato di 49TWh da rinnovabili dal 2000 ad oggi. Le potenzialità per continuare in questa direzione, creando anche vantaggi per le bollette di famiglie e imprese, sono oggi importantissime per questo serve una politica che accompagni le diverse tecnologie che producono energia pulita verso la prospettiva della grid parity.

Servono scelte lungimiranti e un'azione politica decisa, come spiega Zanchini: “A Governo e Autorità per l’energia chiediamo di aprire la strada all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. Oggi è infatti possibile ridurre significativamente la spesa energetica di famiglie e imprese, attraverso impianti da fonti rinnovabili e efficienti che utilizzano in modo innovativo le reti elettriche e di teleriscaldamento. Nei Comuni rinnovabili che raccontiamo nel Rapporto, da Primiero a Prato allo Stelvio, sono cooperative e aziende locali a gestire le reti energetiche e gli impianti, vendendo l’energia agli utenti, con risultati significativi nelle bollette. E’ questa direzione di cambiamento che occorre rendere possibile in tutta Italia”.

Per il dossier completo clicca qui.

Documentazione disponibile

Dossier Comuni Rinnovabili 2014 Legambiente
Dossier Tecnici - IT