Focus Efficienza Energetica
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Comportamenti energicamente sostenibili: quanto conta l’informazione?
Due studi del Politecnico di Milano hanno analizzato l’efficacia delle campagne di sensibilizzazione e della didattica ludica per l’incentivazione di comportamenti energicamente sostenibili
Le campagne di sensibilizzazione e gli strumenti ludici per l’educazione ai comportamenti energicamente sostenibili funzionano, la loro efficacia è stata valutata di progetti europei Cobham e Penny, a cui ha partecipato il Policlinico di Milano.
Sono ormai anni che, in tutte le nazioni dell’UE, le politiche per il clima e l’energia impongono l’installazione di alcune tipologie di impianti, limitano l’uso di altri, incentivano l’acquisto di prodotti più efficienti e molto altro. Gli Stati nazionali, Associazioni no profit ed entità sovranazionali, negli anni, hanno stimolato la transizione verso una società più rispettosa dell’ambiente e più efficiente energicamente, anche grazie a campagne informative che istruiscono i singoli cittadini sugli effetti dei propri comportamenti.
Sull’efficacia delle iniziative di sensibilizzazione e di incentivazione dei comportamenti virtuosi hanno indagato due progetti europei, a cui ha partecipato come partner il Politecnico di Milano.
Erc Cobham, diretto da Massimo Tavoni, è un progetto che ha individuato un modello di comportamento dei consumatori che integra economia comportamentale, reti complesse, analisi dei big data e modellistica, valutandone l’impatto. Penny, invece, è un progetto che ha analizzato la correlazione tra le scelte di consumo energetico e di acquisto di prodotti efficienti delle famiglie, e l’utilizzo di strumenti educativi basati sul gioco e finalizzati al miglioramento della consapevolezza ambientale.
Il progetto Erc Cobham, il cui titolo originale è The role of consumer behaviour and heterogeneity in the integrated assessment of energy and climate policies, ha previsto l’analisi comportamentale di centinaia di migliaia di persone sottoposte a iniziative di sensibilizzazione in Europa, Stati Uniti, Cina e in alcuni Paesi in via di sviluppo, la loro efficacia nel far risparmiare energia ed emissioni di Co2.
In particolare, questo progetto si è focalizzato su politiche ambientali che danno “informazioni” utilizzando i “nudge” (interventi comportamentali e strumenti informativi per promuovere scelte pro-ambiente).
Uno tra gli esperimenti più significativi ha riguardato 500 famiglie americane e l'uso che esse fanno dell'aria condizionata, al fine di testare la teoria psicologica della 'discrepanza morale', secondo cui le persone tendono ad evitare le informazioni che potrebbero costringerli ad agire moralmente.
I risultati dei test hanno dimostrato che l’introduzione di una sorta di obbligo morale, finalizzato alla riduzione dell'uso di aria condizionata, ha la conseguenza di far evitare le informazioni sulle conseguenze ambientali dei consumi energetici. Si tratta, naturalmente, di una realtà più evidente quando si alzano le temperature esterne; in queste condizioni, quando le famiglie scelgono di evitare le informazioni sugli impatti ambientali dell'aria condizionata, i loro consumi elettrici aumentano del 10%.
Risulta quindi evidente che gli interventi comportamentali hanno un ruolo valido nel limitare l’impatto ambientale individuale, ma il progetto Cobham ha anche dimostrato che gli effetti variano significativamente per tipologia di famiglia e di politica ambientale. I “nudge”, tra l’altro, che sono meno costosi e più facili da accettare a livello sociale (rispetto a strumenti tradizionali come la tassazione) sono strumenti validi da utilizzare a sostegno delle politiche pubbliche tradizionali, ma non le sostituiscono.
Il progetto Penny invece, intitolato originariamente Psychological social & financial barriers to energy efficiency, ha svolto esperimenti in Italia, Germania, Svizzera e Paesi Bassi, raccogliendo dati su numerosi fattori, tra cui: consumi energetici, caratteristiche socio-economiche, conoscenza energetica e finanziaria, valori ambientali, investimenti e abitudini energetiche.
In particolare il progetto si è focalizzato sull’analisi dei metodi innovativi di promozione dei valori ambientali, attraverso l’utilizzo, nelle scuole italiane e svizzere, di giochi didattici sul consumo energetico; sono state coinvolte in questa iniziativa 1.500 famiglie.
I risultati di questo secondo progetto, Penny, hanno dimostrato l’esistenza di un grande margine di miglioramento dell’efficienza energetica nei Paesi analizzati, sia per quanto concerne la preferenza di prodotti efficienti da parte del consumatore, sia in relazione a un miglior uso delle apparecchiature disponibili.
Da ciò che emerge dai due progetti promossi dall’UE, tenendo conto dell’estrema varietà e non razionalità del comportamento umano, si evince che la politica pubblica finalizzata al risparmio energetico e all’efficienza energetica deve prevedere molteplici forme di intervento per poter risultare efficiente. Agli strumenti di intervento classici, come la tassazione, andrebbero sicuramente previsti strumenti più economici e meno vincolanti, come ad esempio i “nudge” o i sussidi, così da educare ai comportamenti energicamente sostenibili e da facilitare il cambiamento.
Sono ormai anni che, in tutte le nazioni dell’UE, le politiche per il clima e l’energia impongono l’installazione di alcune tipologie di impianti, limitano l’uso di altri, incentivano l’acquisto di prodotti più efficienti e molto altro. Gli Stati nazionali, Associazioni no profit ed entità sovranazionali, negli anni, hanno stimolato la transizione verso una società più rispettosa dell’ambiente e più efficiente energicamente, anche grazie a campagne informative che istruiscono i singoli cittadini sugli effetti dei propri comportamenti.
Sull’efficacia delle iniziative di sensibilizzazione e di incentivazione dei comportamenti virtuosi hanno indagato due progetti europei, a cui ha partecipato come partner il Politecnico di Milano.
Campagne di sensibilizzazione e didattica ludica: quanto incidono?
Erc Cobham, diretto da Massimo Tavoni, è un progetto che ha individuato un modello di comportamento dei consumatori che integra economia comportamentale, reti complesse, analisi dei big data e modellistica, valutandone l’impatto. Penny, invece, è un progetto che ha analizzato la correlazione tra le scelte di consumo energetico e di acquisto di prodotti efficienti delle famiglie, e l’utilizzo di strumenti educativi basati sul gioco e finalizzati al miglioramento della consapevolezza ambientale.
Erc Cobham, un'analisi comportamentale
Il progetto Erc Cobham, il cui titolo originale è The role of consumer behaviour and heterogeneity in the integrated assessment of energy and climate policies, ha previsto l’analisi comportamentale di centinaia di migliaia di persone sottoposte a iniziative di sensibilizzazione in Europa, Stati Uniti, Cina e in alcuni Paesi in via di sviluppo, la loro efficacia nel far risparmiare energia ed emissioni di Co2.
In particolare, questo progetto si è focalizzato su politiche ambientali che danno “informazioni” utilizzando i “nudge” (interventi comportamentali e strumenti informativi per promuovere scelte pro-ambiente).
Uno tra gli esperimenti più significativi ha riguardato 500 famiglie americane e l'uso che esse fanno dell'aria condizionata, al fine di testare la teoria psicologica della 'discrepanza morale', secondo cui le persone tendono ad evitare le informazioni che potrebbero costringerli ad agire moralmente.
I risultati dei test hanno dimostrato che l’introduzione di una sorta di obbligo morale, finalizzato alla riduzione dell'uso di aria condizionata, ha la conseguenza di far evitare le informazioni sulle conseguenze ambientali dei consumi energetici. Si tratta, naturalmente, di una realtà più evidente quando si alzano le temperature esterne; in queste condizioni, quando le famiglie scelgono di evitare le informazioni sugli impatti ambientali dell'aria condizionata, i loro consumi elettrici aumentano del 10%.
Risulta quindi evidente che gli interventi comportamentali hanno un ruolo valido nel limitare l’impatto ambientale individuale, ma il progetto Cobham ha anche dimostrato che gli effetti variano significativamente per tipologia di famiglia e di politica ambientale. I “nudge”, tra l’altro, che sono meno costosi e più facili da accettare a livello sociale (rispetto a strumenti tradizionali come la tassazione) sono strumenti validi da utilizzare a sostegno delle politiche pubbliche tradizionali, ma non le sostituiscono.
Penny, l'importanza della didattica ludica
Il progetto Penny invece, intitolato originariamente Psychological social & financial barriers to energy efficiency, ha svolto esperimenti in Italia, Germania, Svizzera e Paesi Bassi, raccogliendo dati su numerosi fattori, tra cui: consumi energetici, caratteristiche socio-economiche, conoscenza energetica e finanziaria, valori ambientali, investimenti e abitudini energetiche.
In particolare il progetto si è focalizzato sull’analisi dei metodi innovativi di promozione dei valori ambientali, attraverso l’utilizzo, nelle scuole italiane e svizzere, di giochi didattici sul consumo energetico; sono state coinvolte in questa iniziativa 1.500 famiglie.
I risultati di questo secondo progetto, Penny, hanno dimostrato l’esistenza di un grande margine di miglioramento dell’efficienza energetica nei Paesi analizzati, sia per quanto concerne la preferenza di prodotti efficienti da parte del consumatore, sia in relazione a un miglior uso delle apparecchiature disponibili.
Da ciò che emerge dai due progetti promossi dall’UE, tenendo conto dell’estrema varietà e non razionalità del comportamento umano, si evince che la politica pubblica finalizzata al risparmio energetico e all’efficienza energetica deve prevedere molteplici forme di intervento per poter risultare efficiente. Agli strumenti di intervento classici, come la tassazione, andrebbero sicuramente previsti strumenti più economici e meno vincolanti, come ad esempio i “nudge” o i sussidi, così da educare ai comportamenti energicamente sostenibili e da facilitare il cambiamento.
