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06.05.2013
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Climatizzazione e Rinnovabili, pronta un’Agenda strategica per i finanziamenti europei

Un’agenda strategica detterà il futuro della ricerca e dell’innovazione in tema di nuove tecnologie per la climatizzazione rinnovabile, il documento programmatico è stato definito in occasione della conferenza internazionale di Dublino.
Un’agenda strategica detterà il futuro della ricerca e dell’innovazione in tema di nuove tecnologie per la climatizzazione rinnovabile: il testo è stato ufficializzato in occasione della quarta RHC-Conference, la conferenza europea sul riscaldamento e condizionamento rinnovabile che si è svolta a Dublino il 22 e 23 aprile scorso.

L’appuntamento ha visto la partecipazione dei principali rappresentanti europei del settore, dei ministri europei dell’energia, della Commissione Europea, dell’Agenzia Internazionale per l’Energia e di importanti centri di ricerca.

La conferenza di due giorni ha consentito l’elaborazione di un documento con le linee guida che la Commissione Europea e i singoli Stati Membri devono seguire per ottenere i fondi destinati al finanziamento di progetti di ricerca e sviluppo sull’utilizzo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili in ambito domestico ed edilizio: i progetti saranno inoltre parte del programma quadro dell’Unione Europea Horizon 2020, incentrato sulla ricerca e l’innovazione.

Attualmente in Europa quasi il 50% dell’energia consumata, prodotta quasi esclusivamente da fonti fossili, è utilizzata per la climatizzazione degli edifici: una percentuale pesante, che si riflette anche in un’importante quota di emissioni di anidride carbonica in atmosfera.
L’Agenda messa a punto in occasione della conferenza è partita proprio da questi dati per definire le priorità a livello europeo, focalizzando l’attenzione sulle tecnologie alimentate da fonti rinnovabili sulle quali è importante investire per il futuro sia per aumentarne l’utilizzo a livello capillare, sia per rendere queste tecnologie più competitive sul mercato.

Il testo considera la climatizzazione rinnovabile di edifici privati, impianti industriali e reti di riscaldamento per quartieri cittadini: in questo panorama le tecnologie elencate dall’Agenda comprendono le tecnologie a biomassa, il teleriscaldamento, la geotermia e l’energia solare, l’accumulo termico di energia e i sistemi a pompa di calore.

Il testo esamina inoltre i fondi stanziati per il settimo programma quadro dedicato alla ricerca, dove solo il 7% dei progetti finanziati riguarda sistemi rinnovabili per riscaldamento e raffrescamento mentre ben il 69% dei fondi riguarda l’energia nucleare: dati slegati dalla realtà dei consumi finali, dove appunto quasi il 50% riguarda la climatizzazione degli edifici, mentre solo il 21% dei consumi riguarda l’energia elettrica (soddisfatta dal nucleare per una piccola percentuale).

“I dati presentati - hanno sottolineato Wolfram Sparber e Simon Pezzutto dell'Istituto per le Energie Rinnovabili dell'EURAC, che hanno partecipato alla stesura del documento strategico - dimostrano come l'Unione Europea stia sostenendo solo in parte settori che potrebbero dare un contributo decisivo nel raggiungere gli obiettivi di lungo periodo sul clima. Sono settori da cui ci si attende una netta crescita e ora l'Agenda indica in modo chiaro in quale direzione devono andare i finanziamenti per contribuire alla diffusione di queste tecnologie».