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05.06.2019
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Circular Economy e innovazione sostenibile: anche tu puoi cambiare le cose

Alcuni esempi virtuosi di Circular Economy, dal B2B, ai progetti delle grandi e piccole aziende, fino alle App che permettono a tutti di fare la propria parte
Energia dai rifiuti agricoli, bottiglie di plastica che diventano vestiti, jeans che passano di proprietario in proprietario o app per la raccolta differenziata: è così che si passa all’economia circolare per trasformare il futuro.
 
La maggiore consapevolezza dell’effetto che la vita umana ha sul pianeta, negli ultimi anni ha dato una importante spinta verso sistemi produttivi e attività commerciali più sostenibili; modalità progettuali che sono racchiuse nel più ampio concetto di economia circolare. Un sistema rigenerativo che ha lo scopo di ottimizzare le risorse, materie prime, energia, prodotti e acqua, incrementandone la produttività attraverso il riutilizzo o riallocamento di vecchi prodotti.

 

Dalla linear alla Circular Economy: una situazione win-win

 
Si tratta di un profondo cambio di paradigma in una società che, da sempre, produce secondo il pattern lineare ‘produci, usa, getta’.
 
Il primo passo per cambiare il sistema è cambiare il modo di percepire i beni, che ora devono essere considerati come beni di valore ad ogni stadio della loro esistenza. Le possibilità di sviluppo di soluzioni circolari sono numerosissime: uno studio dell’omonima Circular Economy ha messo in luce che oggi, nel mondo, solo il 9% delle produzioni è “circolare”, perciò ben il 90% delle materie prime utilizzate globalmente non è ancora sfruttato come potrebbe.
 
La valenza economica e sociale dell’economia circolare è stata studiata e comprovata da numerosissime ricerche: la Ellen MacArthur Foundation, profondamente impegnata nell’accelerazione della transizione all’economia circolare, ha stimato che il passaggio al nuovo modello rappresenta un’opportunità da 1 trilione di dollari, finora, solo in Italia, questo settore ha provocato un fatturato di 88 miliardi di €.

 

Non solo riciclo

 
I modelli di business che si fondano sul principi dell’economia circolare possono ricadere in quattro macro categorie:
 
-Il design circolare si intende l’idea di ripensare l’intero ciclo di vita del prodotto, inteso come la progettazione di beni più durevoli, che possano essere riutilizzati e riciclati con maggiore facilità.
-La visione del bene come un servizio o un abbonamento, cioè un meccanismo per cui le imprese mantengono la proprietà del prodotto, ma mettono in vendita l’uso dello stesso attraverso contratti di affitto o accesso. Questo sistema permette di allungare la vita del prodotto in questione grazie a manutenzioni che ne consentono la riparazione e il riuso.
-La conversione, ossia la trasformazione delle componenti e dei materiali dei vecchi prodotti in beni o materiali di maggior valore attraverso dei processi come l’upcycling;
-Il recupero delle risorse, la più classica attività di gestione dei rifiuti, come il riciclo e la conversione dei materiali di scarto in energia da rinnovabili.

 

Best practices: multinazionali e piccole imprese locali

 
Cambiare modo di produrre e di gestire i beni è certamente impegnativo, ma provoca vantaggi diffusi, non a caso sono numerose le grandi aziende multinazionali (ma non solo) che hanno scelto di trasformare almeno una parte della propria attività in modo green. Si pensi a Nike, che utilizza poliestere riciclato dalle bottiglie in plastica per produrre le divise di alcune tre le più importanti squadre di calcio al mondo,  o a Philips, che da oltre 10 anni lavora su tutti e 4 i modelli di circolarità per rendere più sostenibile la propria produzione.
 
Gli esempi di circular economy applicati nel quotidiano sono più di quanti si pensi, e si applicano a qualsiasi campo e a qualsiasi dimensione d’impresa: dall’upcycling dei copertoni delle biciclette per ricavarne cinture, fino alle tecnologie che semplificano il riuso e il riutilizzo dei ‘rifiuti’.

 

App per smartphone: la Circular Economy per tutti

 
Le idee per i privati sono molte e non c’è limite alle possibilità di riciclo, riallocamento, e recupero dei prodotti. Lo smartphone negli ultimi anni è diventato uno strumento potentissimo per la promozione della circular economy tra i consumatori finali. Negli anni sono state create varie App utili come ad esempio:
 
Junker, applicazione Mobile per smartphone che aiuta i cittadini a differenziare in maniera corretta e rapida i rifiuti domestici, contribuendo a ridurre la frazione di raccolta indifferenziata. È stata inserita nel libro bianco delle buone pratiche di economia circolare del Parlamento europeo.

Too Good To Go, i creatori la descrivono come l’app numero 1 al mondo per combattere gli sprechi di cibo. Con più di 5 milioni di download, quest’applicazione permette di evitare che l’invenduto del giorno venga buttato via dando la possibilità di essere acquistato a un prezzo irrisorio.

 

La tecnologia per il B2B

 
La tecnologia ha un forte potenziale anche per lo sviluppo dell’economia circolare tra le aziende. Ne è un esempio il robot Liam, che con i suoi 29 bracci riesce a smontare un iPhone scartato in 11 secondi, recuperando buona parte dei materiali riutilizzabili di cui è composto, evitando così enormi sprechi di valore. Ma anche la piattaforma Loop Rocks creata dall’azienda di costruzioni NCC, attraverso la quale sono messi a disposizione materiali edili secondari a basso costo tra cantieri, riducendo così costi di smaltimento, sprechi e costi per le aziende acquirenti.

 

Dì la tua e contribuisci al cambiamento

 
Appare evidente la circular economy è un concetto ampio e variegato, un approccio nuovo a un sistema ancora tutto da costruire, in attesa di idee innovative e interessanti, che permettano di dare nuova vita o una nuova collocazione a prodotti, beni, servizi e materiali che altrimenti sarebbero prematuramente scartati.
Il modo migliore per spingere questo processo, strettamente legato alle idee, è quello di discutere, confrontarsi e analizzare in modo condiviso le necessità cogenti e le possibili soluzioni per rispondervi. Per questo nascono interessanti occasioni di incontro e scambio sulla Circular Economy come il Circular Hackaton che si terrà da giovedì 6 a sabato 8 giugno presso la sede Tech Station a Padova.

Un meeting gratuito di tre giorni, organizzato nell’ambito del Progetto VENETO CALL 4 INNOVATION, da IFOA, in collaborazione con il gruppo Hera. Una cornice unica in cui i partecipanti, oltre ad apprendere da mentori di alto livello, tra cui rappresentanti dell’ENEA, potranno collaborare per delineare proposte di economia circolare che saranno poi sottoposte e valutate da Hera.
 
La partecipazione al Circular Hackathon di Padova sui temi della Circular Economy è gratuita ma soggetta a registrazione, per maggiori informazioni e per effettuare l’iscrizione consigliamo di visitare questa pagina dedicata.

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