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Certificazione energetica edifici: in 9 Regioni italiane mancano ancora controlli e sanzioni
"Basta case colabrodo" è il dossier preparato da Legambiente che approfondisce la situazione italiana sulla certificazione energetica degli edifici, tra leggi da rispettare e ritardi del nostro Paese.
Nel 2016 mancano ancora controlli e sanzioni sulla certificazione energetica degli edifici in ben 9 Regioni italiane, nelle quali non è stato stabilito nemmeno chi debba controllare il 2% minimo di certificazioni stabilito per legge.
Questi sono alcuni dati rilevati da Legambiente, che ha presentato in questi giorni il dossier “Basta case colabrodo”, che tratta dei consumi energetici e degli sprechi nelle abitazioni italiane, illustrando anche le modalità per risparmiare in bolletta incrementando il comfort delle abitazioni.
Come ben sappiamo, infatti, la spesa energetica influisce fortemente nel bilancio delle famiglie, che per riscaldamento e raffrescamento può variare tra i 1500 e i 200 euro l’anno. Questa cifra potrebbe arrivare a ridursi fino al 50% con interventi di efficienza energetica negli edifici e con l’installazione di impianti che incrementino il risparmio energetico e il comfort delle abitazioni.
Senza contare che il consumo di fonti fossili per il riscaldamento degli edifici incide moltissimo sull’inquinamento delle città e sulla produzione di gas serra.
Ecco perché è così importante intervenire nel settore dell’efficienza energetica degli edifici: minore impatto ambientale; minore impatto in bolletta; migliore qualità di vita dei cittadini.
Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Lazio, Marche, Molise, Sardegna e Umbria le 9 Regioni italiane ancora in difetto, dal punto di vista della certificazione energetica degli edifici, per le quali non è stato stabilito un organismo di competenza, né vengono ancora applicate sanzioni di alcun tipo.
La causa è da attribuire anche al grande ritardo accumulato dall’Italia nel recepire le Direttive Europee, che obbligavano al cambiamento, ma molte delle quali ancora oggi non sono state attuate.
Legambiente, dunque, avanza tre ipotesi, tre possibili proposte di strade da seguire per cambiare questa situazione di inefficienza e mancanza di adeguamento alle regole:
Il report completo di Legambiente sulla certificazione energetica è disponibile, gratuitamente, in allegato a questo focus.
Questi sono alcuni dati rilevati da Legambiente, che ha presentato in questi giorni il dossier “Basta case colabrodo”, che tratta dei consumi energetici e degli sprechi nelle abitazioni italiane, illustrando anche le modalità per risparmiare in bolletta incrementando il comfort delle abitazioni.
Come ben sappiamo, infatti, la spesa energetica influisce fortemente nel bilancio delle famiglie, che per riscaldamento e raffrescamento può variare tra i 1500 e i 200 euro l’anno. Questa cifra potrebbe arrivare a ridursi fino al 50% con interventi di efficienza energetica negli edifici e con l’installazione di impianti che incrementino il risparmio energetico e il comfort delle abitazioni.
Senza contare che il consumo di fonti fossili per il riscaldamento degli edifici incide moltissimo sull’inquinamento delle città e sulla produzione di gas serra.
Ecco perché è così importante intervenire nel settore dell’efficienza energetica degli edifici: minore impatto ambientale; minore impatto in bolletta; migliore qualità di vita dei cittadini.
Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Lazio, Marche, Molise, Sardegna e Umbria le 9 Regioni italiane ancora in difetto, dal punto di vista della certificazione energetica degli edifici, per le quali non è stato stabilito un organismo di competenza, né vengono ancora applicate sanzioni di alcun tipo.
La causa è da attribuire anche al grande ritardo accumulato dall’Italia nel recepire le Direttive Europee, che obbligavano al cambiamento, ma molte delle quali ancora oggi non sono state attuate.
Legambiente, dunque, avanza tre ipotesi, tre possibili proposte di strade da seguire per cambiare questa situazione di inefficienza e mancanza di adeguamento alle regole:
- Avviare controlli e sanzioni sulle certificazioni energetiche. A fissare tali regole rigide devono essere le Regioni, e il Governo ha il dovere di intervenire per sollecitarle;
- Dare certezza agli ecobonus in modo da spingere maggiormente sulla riqualificazione edilizia, premiando specialmente il miglioramento della classe energetica dell’edificio;
- Rilanciare la riqualificazione energetica tramite la messa in atto di nuovi strumenti, come il fondo per l’efficienza energetica introdotto con il D.Lgs. 102/2014; come l’esclusione degli interventi sul patrimonio pubblico dal Patto di Stabilità; come la semplificazione degli interventi di efficienza energetica.
Il report completo di Legambiente sulla certificazione energetica è disponibile, gratuitamente, in allegato a questo focus.
