Focus Incentivi
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Certificati Bianchi: GSE presenta i principali errori contenuti nelle domande per progetti a consuntivo
Un aiuto concreto per tutti gli operatori che intendono inviare la richiesta di accesso ai certificati bianchi
Quali sono le difficoltà che si incontrano principalmente nel richiedere i Titoli di Efficienza Energetica(anche conosciuti come Certificati Bianchi)? Il GSE le ha raccolte ed ha fornito dei chiarimenti operativi attraverso in un documento ufficiale pubblicato alla fine di gennaio.
I chiarimenti operativi del GSE sono stati elaborati nell’ambito del progetto “Studio osservazionale sulle evidenze emerse nell’espletamento delle istruttorie”, che già nel dicembre 2018 aveva previsto la pubblicazione di un documento di supporto agli operatori interessati a comprendere quali sono gli aspetti che provocano una richiesta di integrazione o un preavviso di rigetto dei progetti presentati per la richiesta degli incentivi previsti dal meccanismo dei Certificati Bianchi.
Proprio lo “studio osservazionale” ha introdotto un “osservatorio” permanente incaricato di individuare le principali criticità che il GSE ha riscontrato nella valutazione dei progetti a consuntivo (PC), definendo, tra l’altro, degli “indicatori” di base che favoriscono il controllo dell’andamento dell’iter istruttorio.
Questo primo documento, quindi, denominato Osservatorio 1, presenta i risultati dell’analisi svolta tra il 30/09/2018 e il 31/12/2019.
L’osservatorio n.1, disponibile alla fine del testo, ha analizzato in modo particolare le lettere di primo esito (cioè le richieste di integrazione e i preavvisi di rigetto) e le lettere di rigetto che sono state emesse entro la fine del 2019, così da dare pubblicità alle criticità più diffuse e confrontare i risultati ottenuti con quanto ricavato con l’analisi precedente, lo “Studio osservazionale sulle evidenze emerse nell’espletamento delle istruttorie” pubblicato a dicembre 2018.
In analogia con i risultati del primo osservatorio, le principali criticità risultano di tipo documentale e di tipo tecnico-informativo. La maggior parte dei progetti che hanno richiesto un’integrazione o hanno fatto ricevere un preavviso di rigetto hanno evidenziato problemi per gli indicatori: “data di avvio della realizzazione del progetto”, “informazioni sul soggetto proponente e sul soggetto titolare”, “valore di baseline”, “cumulabilità dei benefici”.
Il problema della “data di avvio della realizzazione del progetto” è anche la causa della maggior parte dei rigetti (63% delle pratiche). La data diventa causa di rigetto o di richiesta di integrazione in vari casi, sia quando non sia fornita la documentazione utile a comprovare l’avvio del progetto, sia quando sia possibile accertare che il progetto è stato avviato prima della data di presentazione del Progetto a Consuntivo al GSE.
Le analisi dell’Osservatorio 1, in ogni caso, indicano un complessivo miglioramento della qualità dei progetti presentati, con un conseguente aumento del numero di progetti che concludono positivamente l’iter istruttorio, anche in caso di richiesta di integrazione. Allo stesso tempo sono aumentate le pratiche che, a valle di un preavviso di rigetto, non vengono approvati, dimostrando la correttezza delle attività di controllo da parte delle autorità di valutazione.
Nonostante questi già positivi risultati, il GSE intende procedere nella propria attività di controllo, così da poter offrire agli utenti finali gli strumenti utili alla corretta predisposizione dei progetti di efficienza energetica che possano accedere al meccanismo dei Certificati Bianchi.
I chiarimenti operativi del GSE sono stati elaborati nell’ambito del progetto “Studio osservazionale sulle evidenze emerse nell’espletamento delle istruttorie”, che già nel dicembre 2018 aveva previsto la pubblicazione di un documento di supporto agli operatori interessati a comprendere quali sono gli aspetti che provocano una richiesta di integrazione o un preavviso di rigetto dei progetti presentati per la richiesta degli incentivi previsti dal meccanismo dei Certificati Bianchi.
Proprio lo “studio osservazionale” ha introdotto un “osservatorio” permanente incaricato di individuare le principali criticità che il GSE ha riscontrato nella valutazione dei progetti a consuntivo (PC), definendo, tra l’altro, degli “indicatori” di base che favoriscono il controllo dell’andamento dell’iter istruttorio.
Questo primo documento, quindi, denominato Osservatorio 1, presenta i risultati dell’analisi svolta tra il 30/09/2018 e il 31/12/2019.
L’osservatorio n.1, disponibile alla fine del testo, ha analizzato in modo particolare le lettere di primo esito (cioè le richieste di integrazione e i preavvisi di rigetto) e le lettere di rigetto che sono state emesse entro la fine del 2019, così da dare pubblicità alle criticità più diffuse e confrontare i risultati ottenuti con quanto ricavato con l’analisi precedente, lo “Studio osservazionale sulle evidenze emerse nell’espletamento delle istruttorie” pubblicato a dicembre 2018.
In analogia con i risultati del primo osservatorio, le principali criticità risultano di tipo documentale e di tipo tecnico-informativo. La maggior parte dei progetti che hanno richiesto un’integrazione o hanno fatto ricevere un preavviso di rigetto hanno evidenziato problemi per gli indicatori: “data di avvio della realizzazione del progetto”, “informazioni sul soggetto proponente e sul soggetto titolare”, “valore di baseline”, “cumulabilità dei benefici”.
Il problema della “data di avvio della realizzazione del progetto” è anche la causa della maggior parte dei rigetti (63% delle pratiche). La data diventa causa di rigetto o di richiesta di integrazione in vari casi, sia quando non sia fornita la documentazione utile a comprovare l’avvio del progetto, sia quando sia possibile accertare che il progetto è stato avviato prima della data di presentazione del Progetto a Consuntivo al GSE.
Le analisi dell’Osservatorio 1, in ogni caso, indicano un complessivo miglioramento della qualità dei progetti presentati, con un conseguente aumento del numero di progetti che concludono positivamente l’iter istruttorio, anche in caso di richiesta di integrazione. Allo stesso tempo sono aumentate le pratiche che, a valle di un preavviso di rigetto, non vengono approvati, dimostrando la correttezza delle attività di controllo da parte delle autorità di valutazione.
Nonostante questi già positivi risultati, il GSE intende procedere nella propria attività di controllo, così da poter offrire agli utenti finali gli strumenti utili alla corretta predisposizione dei progetti di efficienza energetica che possano accedere al meccanismo dei Certificati Bianchi.
