Caro benzina: il governo riduce le accise, ma solo per 30 giorni!
Il decreto 18 maggio 2022, che contiene le disposizioni per far fronte alla guerra in Ucraina e alle sue conseguenze economico-umanitarie, prevede la riduzione temporanea delle accise sui carburanti. Cosa succederà dopo questi 30 giorni? I prezzi di benzina e gasolio torneranno a salire?

Il Consiglio dei Ministri, riunitosi venerdì 18 marzo sotto la presidenza del Presidente Mario Draghi per discutere della crisi in Ucraina e dei provvedimenti per contrastare gli effetti economici e umanitari di questo conflitto, ha approvato un decreto legge che contiene disposizioni in merito a:
- contenimento dell’aumento dei prezzi dell’energia e dei carburanti
- misure in tema di prezzi dell’energia
- sostegni alle imprese
- presidi a tutela delle imprese nazionali
- accoglienza umanitaria
I costi per la benzina e il gasolio hanno visto un costante, seppur lento, aumento che è iniziato già dalla fine dell’estate 2021, che però è diventato insostenibile nell’ultimo mese; per far fronte a questa impennata dei prezzi dei carburanti, il governo ha decretato la riduzione delle aliquote di accisa applicate alla benzina, al gasolio e ai GPL usati come carburanti.
L’Art. 1 del decreto sancisce la riduzione temporanea delle aliquote di accisa. Per compensare le più alte entrate dell’imposta sul valore aggiunto correlate all’aumento del prezzo del petrolio greggio, le aliquote di accisa vengono così ridotte:
- benzina: 643,24€ per mille litri;
- oli da gas o gasolio usato come carburante: 532,24€ per mille litri;
- gas di petrolio liquefatti (GPL) usati come carburante: 182,61€ per mille chilogrammi.
L’andamento dei prezzi dei carburanti può essere monitorato dai cittadini e dalle imprese attraverso l’Osservatorio Prezzi e Tariffe disponibile all’interno del sito del Ministero dello Sviluppo Economico, di cui è stata appena messa online la nuova versione, che permette di consultare in tempo reale i prezzi di vendita dei carburanti effettivamente praticati presso gli impianti di distribuzione situati nel territorio nazionale.
L’Art. 2 del decreto, Compensazione dell'incremento dell'imposta sul valore aggiunte, stabilisce, per far fronte alle minori entrate che derivano dai provvedimenti dell’art. 1, il maggior gettito riferito al periodo 1° ottobre 2021-31 dicembre 2021, derivante dai versamenti periodici dell'imposta sul valore aggiunto, valutato in 308,17 milioni di euro.
Ma quali sono gli effetti “pratici” di questo decreto per i cittadini che devono fare rifornirsi di carburante? Sostanzialmente, il prezzo di benzina e gasolio viene abbassato di 25 centesimi di euro al litro, però (almeno al momento) solo per un periodo di 30 giorni, che inizia dalla data di entrata in vigore del provvedimento. Cosa succederà una volta che sarà passato questo mese? I prezzi torneranno a salire o rimarranno stabili a questi livelli? Difficile prevederlo.
Il decreto 18 maggio 2022 introduce anche il Bonus carburante, secondo cui l’importo del valore di buoni benzina ceduti a titolo gratuito da aziende private ai lavoratori dipendenti, nel limite di 200€ per lavoratore, non concorrerà alla formazione del reddito.
Il Bonus carburante e gli aiuti per le imprese agricole e ittiche
Il governo ha previsto anche un credito d’imposta per l’acquisto di carburante destinato al settore dell’agricoltura e della pesca: a queste imprese è riconosciuto un credito di imposta pari al 20% della spesa sostenuta per l'acquisto del carburante effettivamente utilizzato nel primo trimestre solare dell'anno 2022, per il quale è prevista la cedibilità sul modello credito d’imposta nel settore energetico.
Nel corso della riunione del Consiglio dei Ministri è stata affrontata anche la questione del rifinanziamento del Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, che verrà incrementato di 35 milioni di euro per il 2022.