Focus Dal mondo
Uniconfort
• 22.11.2012
Questo articolo ha più di 3 anni
Caldaie a biomasse, Saintsbury’s sceglie un’azienda italiana per realizzare 50 impianti

Sono giunte a quota cinquanta le caldaie alimentate a biomasse solide installate per Sainsbury's, la seconda catena di supermercati inglese, da Uniconfort, l’azienda di San Martino di Lupari (Pd) che progetta e realizza impianti a biomasse solide. Una realtà ad alta qualità tecnologica e in continuo sviluppo che in questo mercato si colloca al terzo posto a livello mondiale e che esporta una quota importante del suo fatturato, lavorando con oltre 100 Paesi in tutto il mondo. Il tutto in un mercato in forte espansione, quello delle biomasse come fonte energetica, una fonte rinnovabile e ambientalmente sostenibile, e con costi che vanno dal 40 al 50% in meno rispetto ai combustibili derivati dal petrolio.
“Conveniente in particolare per la cogenerazione, cioè la produzione di energia termica ed elettrica da un unico impianto – ha spiegato Davis Zinetti, Amministratore delegato di Uniconfort – Infatti la recente normativa sulla cogenerazione da fonti rinnovabili ha introdotto importanti incentivi che stimoleranno un rilancio del mercato, riattivando la filiera dei produttori del combustibile e producendo un sistema di concorrenza che porterà questo mercato ad auto sostenersi”. La cogenerazione permette di ottimizzare l’utilizzo del combustibile migliorandone la resa economica. Inoltre l’energia elettrica prodotta può essere utilizzata in loco e, se in eccesso, venduta alla rete.
Anche in Inghilterra il governo incentiva l’installazione di impianti ad energia pulita e rinnovabile. Le grosse strutture di vendita, per esempio, devono destinare parte dell’utile in energia rinnovabile altrimenti non possono aprire altre sedi o aumentare la cubatura esistente. Questo, insieme al basso costo delle biomasse, che porta ad un risparmio nella spesa per l’energia di circa il 50%, ha spinto il colosso inglese che conta oltre un migliaio di punti vendita dislocati in Inghilterra, Scozia e Galles, a rivolgersi all’azienda veneta che in questo settore vanta una lunga esperienza. Ai cinquanta impianti già installati ne seguiranno ancora altri. Ma non si è guardato solo al risparmio.
“La Saintsbury ha nella sua mission aziendale la sostenibilità ambientale – continua Zinetti - e le biomasse che bruciano nelle nostre caldaie sono ricavate dalla manutenzione e pulizia dei boschi e dal verde urbano. Si alimenta così un ‘ciclo virtuoso’ tra società e ambiente, con bilancio zero nell’emissione di CO2 e un abbattimento sensibile di polveri sottili”. Basti pensare che i 2500 impianti Uniconfort hanno evitato l’emissione in atmosfera di 34 milioni di tonnellate di CO2 rispetto all’utilizzo di gasolio e metano. Una quantità di CO2 risparmiata all’ambiente equivalente a quella prodotta da sei milioni di automobili che fanno un giro completo della Terra!
Forti risparmi nell’acquisto di combustibile e energia elettrica, oltre che un forte rispetto per l’ambiente, fanno sì che caldaie Uniconfort lavorino in realtà tra le più diverse: aziende, ospedali, segherie, piscine, supermercati in Italia e all’estero. Tra gli esempi, un impianto nel cuore di Milano, il progetto Prometheus, che fornisce energia e calore a 1.800 appartamenti bruciando cippato, per un risparmio di circa il 50% sui costi di riscaldamento, o nel Salento, in Puglia, dove un’azienda agricola ricava energia elettrica e termica dalle potature di ulivo. Nel Veneto con gli scarti derivanti dalle lavorazioni, il cui smaltimento era un costo, una segheria produce il calore necessario per realizzare i processi di vaporizzazione del legno, riscalda gli ambienti di lavoro e genera energia elettrica pulita a costo zero.
Interessanti anche le esperienza all’estero. Tra queste, in Inghilterra, lo strame dei cavalli delle scuderie reali di Londra viene bruciato per produrre calore ed energia, progetto replicato anche nelle scuderie più grandi del Kentucky (US); in Galizia (Spagna) un’industria che produce pellet industriale utilizza una caldaia Uniconfort per produrre energia e calore, e a Nova Gorica in Slovenia, dove un’azienda che produce pane e pasta ha scelto la biomassa per produrre l’energia termica ed elettrica indispensabile i suoi processi di produzione.
“Conveniente in particolare per la cogenerazione, cioè la produzione di energia termica ed elettrica da un unico impianto – ha spiegato Davis Zinetti, Amministratore delegato di Uniconfort – Infatti la recente normativa sulla cogenerazione da fonti rinnovabili ha introdotto importanti incentivi che stimoleranno un rilancio del mercato, riattivando la filiera dei produttori del combustibile e producendo un sistema di concorrenza che porterà questo mercato ad auto sostenersi”. La cogenerazione permette di ottimizzare l’utilizzo del combustibile migliorandone la resa economica. Inoltre l’energia elettrica prodotta può essere utilizzata in loco e, se in eccesso, venduta alla rete.
Anche in Inghilterra il governo incentiva l’installazione di impianti ad energia pulita e rinnovabile. Le grosse strutture di vendita, per esempio, devono destinare parte dell’utile in energia rinnovabile altrimenti non possono aprire altre sedi o aumentare la cubatura esistente. Questo, insieme al basso costo delle biomasse, che porta ad un risparmio nella spesa per l’energia di circa il 50%, ha spinto il colosso inglese che conta oltre un migliaio di punti vendita dislocati in Inghilterra, Scozia e Galles, a rivolgersi all’azienda veneta che in questo settore vanta una lunga esperienza. Ai cinquanta impianti già installati ne seguiranno ancora altri. Ma non si è guardato solo al risparmio.
“La Saintsbury ha nella sua mission aziendale la sostenibilità ambientale – continua Zinetti - e le biomasse che bruciano nelle nostre caldaie sono ricavate dalla manutenzione e pulizia dei boschi e dal verde urbano. Si alimenta così un ‘ciclo virtuoso’ tra società e ambiente, con bilancio zero nell’emissione di CO2 e un abbattimento sensibile di polveri sottili”. Basti pensare che i 2500 impianti Uniconfort hanno evitato l’emissione in atmosfera di 34 milioni di tonnellate di CO2 rispetto all’utilizzo di gasolio e metano. Una quantità di CO2 risparmiata all’ambiente equivalente a quella prodotta da sei milioni di automobili che fanno un giro completo della Terra!
Forti risparmi nell’acquisto di combustibile e energia elettrica, oltre che un forte rispetto per l’ambiente, fanno sì che caldaie Uniconfort lavorino in realtà tra le più diverse: aziende, ospedali, segherie, piscine, supermercati in Italia e all’estero. Tra gli esempi, un impianto nel cuore di Milano, il progetto Prometheus, che fornisce energia e calore a 1.800 appartamenti bruciando cippato, per un risparmio di circa il 50% sui costi di riscaldamento, o nel Salento, in Puglia, dove un’azienda agricola ricava energia elettrica e termica dalle potature di ulivo. Nel Veneto con gli scarti derivanti dalle lavorazioni, il cui smaltimento era un costo, una segheria produce il calore necessario per realizzare i processi di vaporizzazione del legno, riscalda gli ambienti di lavoro e genera energia elettrica pulita a costo zero.
Interessanti anche le esperienza all’estero. Tra queste, in Inghilterra, lo strame dei cavalli delle scuderie reali di Londra viene bruciato per produrre calore ed energia, progetto replicato anche nelle scuderie più grandi del Kentucky (US); in Galizia (Spagna) un’industria che produce pellet industriale utilizza una caldaia Uniconfort per produrre energia e calore, e a Nova Gorica in Slovenia, dove un’azienda che produce pane e pasta ha scelto la biomassa per produrre l’energia termica ed elettrica indispensabile i suoi processi di produzione.
