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Uniconfort
• 07.03.2013
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Bacardi si converte alle biomasse usando caldaie italiane
Bacardi drinks ha installato presso una sede produttiva in Inghilterra una caldaia a biomasse solide Uniconfort, dimezzando così i costi del processo produttivo.

Fa una scelta ‘verde’ la Bacardi drinks, la nota multinazionale produttrice di bevande alcoliche, che ha deciso di installare in una sede produttiva in Inghilterra una caldaia italiana realizzata da Uniconfort e alimentata a biomasse solide. Una decisione che non solo porta alla diminuzione di emissioni di CO2 nell’atmosfera, ma anche a dimezzare i costi energetici di una fase del processo produttivo.
La multinazionale si unisce così ad altri grandi clienti che hanno scelto la tecnologia avanzata e verde di Uniconfort, azienda veneta leader del settore che si pone al terzo posto tra i produttori mondiali di impianti alimentati a biomasse solide: la Gazprom, multinazionale del gas, che in Russia scalda dieci città con il teleriscaldamento alimentato da caldaie Uniconfort, e la Sainsbury, la seconda catena inglese di supermercati. Grandi realtà che sempre più si rivolgono alle energie rinnovabili, con impianti alimentati a combustibili che coniugano il rispetto dell’ambente ai vantaggi economici. “Vantaggi che vengono amplificati dalle normative incentivanti emesse dai diversi Governi – commenta Davis Zinetti, amministratore delegato di Uniconfort, - che ‘pilotano’ così la scelta delle aziende grandi e piccole verso combustibili ecologici. In Italia, proprio nello scorso mese di gennaio, sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale i decreti attuativi che danno l’avvio al nuovo Conto termico, volano di sviluppo per il settore delle energie rinnovabili. In Inghilterra, dove gli incentivi sono attivi da diversi anni, per il quarto anno consecutivo la Sainsbury, forte di oltre 1000 punti vendita, ha affidato a noi il suo programma energetico, e nei supermercati del marchio abbiamo già installato ben 70 impianti”.
La Bacardi è una multinazionale leader mondiale per la produzione di rum e altre bevande alcoliche, con diversi sedi in molti Paesi. In Inghilterra il suo maggiore fornitore è The Bombay Drinks Company, noto per il famoso Blue Sapphire Gin. “L’azienda inglese si è trovata ad affrontare l’aumento dei costi dell’olio combustibile che alimentava I suoi impianti per la sterilizzazione delle bottiglie – continua Zinetti – Aumenti che minacciavano di mettere in discussione la redditività del business. Ha quindi deciso di rivolgersi alle biomasse solide anche perché fortemente incentivata dalla normativa inglese, e si è rivolta a noi. Abbiamo voluto realizzare un impianto che oltre a sostituire la caldaia a olio combustibile non la lasciasse in balia delle oscillazioni di mercato del nuovo combustibile. Abbiamo quindi offerto loro una soluzione che facesse loro ottenere un risparmio nei costi del carburante, li proteggesse dal possibile aumento dei costi delle biomasse nel futuro e, naturalmente, riducesse la CO2 emessa a seguito dei processi di produzione”. Uniconfort ha quindi progettato, realizzato e installato una caldaia in grado di bruciare pellet acquistabile sul mercato ma anche cippato di legno riciclato e, in piccola percentuale, gli scarti vegetali residui del processo di produzione del Sapphire Gin. Una progettazione complessa, ma non per l’azienda veneta, l’unica realtà al mondo in grado di valorizzare energeticamente scarti di produzione e diversi combustibili nel medesimo impianto.
La caldaia può bruciare 1.500 chilogrammi l’ora di combustibile, per una potenza termica di 900.000 chilocalorie e 1 Mw elettrico. Il risparmio sul conto energetico è del 45%, che raggiunge il 60% aggiungendo gli incentivi governativi. Risparmi che permetteranno l’ammortamento dell’impianto in soli 30 mesi.
Per quanto riguarda, infine, l’aspetto ambientale, nella progettazione si è tenuto conto anche delle limitazioni relative alle emissioni di gas e di ceneri. “L’Inghilterra è molto attenta alla qualità dell’aria e sta abbassando considerevolmente i limiti per le emissioni industriali – spiega Zinetti – Tutti i nostri impianti hanno un impatto ambientale quasi nullo, ma, in questo particolare caso, abbiamo fatto in modo che la caldaia non superassero i limiti inglesi per le emissioni di NOx (ossido di azoto), che devono essere inferiori ai 150 mg/mm3, e per le polveri sottili, che non devono superare i 60 mg/mm3”.
“La Bacardi è alla sua prima esperienza con le biomasse – conclude Zinetti – ma è talmente soddisfatta che sta pensando di replicarla in altre sedi produttive. Il ritorno per l’azienda non è solo economico: la scelta di utilizzare energia verde ha anche fortissime ricadute di immagine”.
