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13.11.2020
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Assemblee condominiali in streaming: lesi i diritti dei condòmini?

L’emendamento approvato dal Senato sulle maggioranze in assemblea condominiale indigna Confedilizia
Il Senato annuncia l’approvazione di una norma che rivoluziona le assemblee condominiali e Confedilizia denuncia: è profondamente lesiva dei diritti delle famiglie meno abbienti e delle persone fragili.
 
La misura, che introduce la possibilità di approvare le decisioni assembleari in videoconferenza con la semplice ‘maggioranza dei condòmini’ è stata introdotta attraverso un emendamento approvato, in prima lettura, in sede di conversione del decreto-legge sulle misure anti-Covid. Una modifica alla normativa precedente, che richiedeva la maggioranza assoluta dei condòmini (tutti gli aventi diritto), finalizzata a facilitare tra l’altro l’approvazione di interventi incentivanti l’efficienza energetica e la riqualificazione degli edifici.
 
Confedilizia tuttavia sottolinea un grave limite di questo emendamento, che rischia di escludere dal processo decisionale tutte quelle persone che non hanno familiarità con i mezzi informatici (non solo gli anziani) e quelle famiglie che non hanno a disposizione gli apparati necessari per partecipare alle assemblee condominiali in videoconferenza. Non è nemmeno pensabile che queste persone debbano sostenere le spese di acquisto dei mezzi telematici per esercitare un proprio diritto.
 
Secondo la Confederazione Italiana Proprietà Edilizia, l’emendamento in questione andrebbe immediatamente soppresso, in quanto lederebbe uno dei principi cardine della vita condominiale: la possibilità che ciascun condomino, avente diritto, espliciti il proprio punto di vista durante l’assemblea condominiale, anche attraverso una votazione.
L’introduzione di questa modifica alla normativa provocherebbe un’ulteriore distorsione dei meccanismi interni ai condomìnii, dando la possibilità alla maggioranza dei condòmini di prendere decisioni non rappresentative per la maggioranza dei valori millesimali dell’edificio, vincolando anche titolari di maggior diritto a decisioni di parte.
 
Proprio perché è impossibile pensare di imporre a milioni di condòmini anziani o di famiglie in difficoltà economica di acquistare strumenti e mezzi informatici, oltre che di acquisire le competenze necessarie per partecipare alle assemblee condominiali in videoconferenza, l’introduzione di questa modifica alla normativa porterebbe a un grande contenzioso, in grado di bloccare ancora di più i processi decisionali, sia ordinari sia straordinari, vanificando così l’obiettivo principale dell’emendamento stesso.
 
Giorgio Spaziani Testa, Presidente di Confedilizia, ha commentato così sulla questione: “I retroscena parlamentari segnalano che l’approvazione di questo emendamento è stata una sorta di svista. In effetti, al di là del merito, non è pensabile stravolgere principii fondamentali del nostro Codice civile attraverso una norma inserita senza approfondimenti nella conversione di un decreto-legge inerente tutt’altra materia e approvata in un’aula semivuota. Chiediamo al Governo di prendere in mano la situazione e di ascoltare quali siano le reali esigenze del mondo condominiale, così da porre rimedio ad un evidente errore di valutazione”.