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Anie Energia 02.09.2013
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ANIE/GIFI: No al riordino degli incentivi alle rinnovabili

Forte disappunto per la decisione del ministro Zanonato di ridurre la spesa annua del Governo per gli incentivi, spalmando il periodo di godimento oltre gli attuali 18 anni.
L’imminente riordino degli incentivi alle rinnovabili, annunciato nei giorni scorsi dal Ministro Zanonato, è stato accolto con sgomento da ANIE/GIFI, l'Associazione che rappresenta le imprese fotovoltaiche italiane.

“Centinaia di migliaia di impianti fotovoltaici – dichiara Emilio Cremona, Presidente ANIE/GIFI – sono stati costruiti in Italia a fronte di un impegno dello Stato, ovvero il Conto Energia, e di un business plan calibrato su 20 anni. Gli errori fatti nella strutturazione del debito non sono da attribuire ai cittadini e alle imprese ma alla legislazione che non ha saputo gestire adeguatamente la distribuzione degli incentivi. Ogni intervento mirato ad una gestione ottimizzata del debito – continua Cremona – deve essere strutturato in modo da tutelare, e non affossare, i cittadini, le imprese e la filiera industriale generata dal fotovoltaico, circa 100mila occupati finora rimasti attivi, allo scopo di non danneggiare la credibilità del Sistema Paese per gli investimenti in tecnologie per le fonti rinnovabili”.

Nei giorni scorsi il Ministro dello Sviluppo Economico Zanonato aveva annunciato una rimodulazione degli incentivi alle rinnovabili, con l'obiettivo di ridurre la spesa annuale del Governo e di allungare il periodo di godimento degli stessi da parte dei produttori. Secondo Zanonato, infatti, "gli incentivi attualmente costano 12 miliardi l'anno sulle bollette di famiglie e imprese e dovremo pagarli per 18 anni: noi allunghiamo questo periodo e spalmiamo questo meccanismo, in modo da dare subito 3 miliardi alle famiglie e imprese in riduzione del costo dell'energia elettrica".

La decisione sulla nuova misura dovrebbe arrivare entro la fine della settimana, ma intanto le associazioni di settore stanno facendo sentire tutto il loro disappunto: “sarebbe molto grave un simile intervento – asserisce Cremona – Gli incentivi sono impegni presi che non possono essere negoziati. Piuttosto, sarebbe opportuno che il Ministro Zanonato illustrasse il percorso tecnico-finanziario che si intende intraprendere per una riorganizzazione ottimale del debito, tranquillizzando tutto il Sistema”

“Sono convinto che – conclude Cremona – un’apertura del Ministro a intavolare una discussione sul riordino degli incentivi a tutte le fonte rinnovabili, nessuna esclusa, e della bolletta elettrica che grava sui cittadini e sul tessuto industriale, troverebbe favorevoli tutte le associazioni di settore, ANIE/GIFI in primis. Il messaggio è che l’Italia deve poter fare quello che altri paesi hanno già sperimentato con successo e non percorrere strade che alimentino solo sfiducia negli investimenti, ulteriore disoccupazione e diminuzione di credibilità”.

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