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09.02.2013
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Ance: un Addendum inviato a tutte le coalizioni per risollevare l’edilizia

L'Ance ha inviato a tutti i candidati alle prossime politiche un Addendum con una serie di provvedimenti volti a risollevare il settore dell'edilizia, ancora in grave crisi. Per ora rispondono Berlusconi e Bersani.
L’Ance, Associazione Nazionale Costruttori Edili, ha inviato a tutte le coalizioni politiche candidate l’Addendum per l’edilizia, un patto per la prossima Legislatura contenente i quattro impegni e misure prioritarie da attivare subito per consentire la ripresa del settore nelle costruzioni, investito dalla crisi più grave dal Dopoguerra ad oggi.

Il presidente Ance, Paolo Buzzetti, ha descritto i numeri di questa crisi in occasione della presentazione dell’Addendum: “350mila posti di lavoro persi nel settore delle costruzioni da inizio crisi, 550mila con l'indotto e un vero e proprio boom di fallimenti delle imprese edili, ormai vicino alla cifra record di 10mila, destinata ancora a crescere”.

I 4 punti dell’Addendum per l’edilizia

  1. Un piano per riqualificare le città – proposto un riordino della normativa e degli incentivi fiscali oltre all’istituzione di un Ministero per la città che uniformi gli ambiti decisionali;
  2. Pagamento dei lavori eseguiti – l’Ance prevede un piano di pagamento effettivo di tutti i debiti insoluti che le PA hanno nei confronti delle imprese;
  3. Accesso alla casa garantito – revisionare l’Imu, eliminare l’imposta sugli immobili costruiti dalle imprese e rimasti invenduti, riattivare il circuito del credito e un piano di edilizia sociale sostenibile;
  4. Investire su sicurezza del territorio, infrastrutture e scuole – rivedere le regole del Patto di Stabilità interno e attuare immediatamente i programmi infrastrutturali già finanziati dal Cipe.
“Credo che tutto quanto sia stato inserito in questo documento rispecchia le cose che possono essere fatte per arrivare in fretta ad un rilancio del settore”, ha dichiarato Berlusconi durante il primo degli incontri organizzati da Ance con le diverse forze politiche.

Intanto Bersani propone di pagare alle aziende i debiti delle PA per un totale di 10 miliardi di euro l’anno per 5 anni.
Il candidato premier per questi pagamenti pensa all’emissione di titoli di debito pubblico vincolati: 50 mld di euro che dunque andranno a gravare sul debito pubblico del Paese ma che, secondo Bersani, sono già noti agli investitori internazionali e l’Europa sa bene che esistono, anche se ad oggi sono fuori dai conteggi. Il PD ha inoltre proposto un piano straordinario triennale 2013-2015 da 7,5 mld di euro per la messa in sicurezza di ospedali e scuole, per il recupero ambientale e la mobilità urbana.