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14.05.2014
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Ance, dieci proposte per far uscire l’edilizia dalla crisi

Vincolo deficit/Pil, Patto di stabilità e credito a imprese e famiglie, le proposte dell'associazione dei costruttori per uscire dalla crisi.
Uscire dalla gabbia del vincolo di deficit/Pil 3% e riportare gli investimenti per infrastrutture, scuole e messa in sicurezza del territorio fuori dal Patto di stabilità. Ma anche far arrivare veramente il credito a imprese e famiglie, con interventi efficaci da parte della Bce, analogamente a quello che è successo in altri paesi industrializzati come Stati Uniti e Giappone.

Questi sono alcune proposte presenti nel Manifesto per la crescita elaborate dai costruttori e sottoscritte da numerose sigle della filiera. Il presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti, ha aperto l’incontro “Costruzioni motore d’Europa” chiedendo “una nuova governance europea per invertire la rotta della politica economica e tornare a crescere, puntando sulla spinta decisiva degli investimenti in costruzioni”.

“Le elezioni del 25 maggio rappresentano un passaggio fondamentale - ha proseguito - perché è sulle decisioni prese in Europa che si giocherà il nostro futuro”.

Tra i punti fondamentali del Manifesto dell’Ance per l’Europa anche la piena applicazione della direttiva europea sui pagamenti alle imprese, la riduzione del costo del lavoro in edilizia, l’armonizzazione delle politiche fiscali soprattutto per la casa, la semplificazione burocratica, la trasparenza nel mercato degli appalti, la promozione di politiche per l’efficienza energetica e la riqualificazione urbana.

Non è mancato, infine, un commento del presidente Buzzetti sulle ultime vicende giudiziarie legate all’Expo. “Usiamo le vie e le strutture ordinarie, basta con commissari e organismi speciali. E poi attenzione ai tempi: non si possono perdere 2000 giorni e poi penalizzare le imprese comprimendo i tempi di gara per fare in fretta”.