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Anie Energia 06.08.2013
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Accordo Cina-UE in Gazzetta Ufficiale: 57 cents per watt fino a 7 GW di importazioni annue

La risoluzione amichevole decisa tra Cina ed Europa ha trovato l’appoggio del gruppo ANIE/GIFI.
E' stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale Europea l'accordo raggiunto tra la Commissione Europea e la Cina in merito al procedimento antidumping sulle importazioni di pannelli fotovoltaici cinesi in silicio policristallino e componenti annesse (wafer e celle).

Da oggi dunque l'intesa entrerà ufficialmente in vigore, risolvendo la disputa iniziata qualche mese fa a causa dell'imposizione di tasse sulle importazioni di prodotti fotovoltaici cinesi, che proprio ad agosto avrebbero subìto un aumento passando dall'11,8% al 47,6%.

Anche se nell'accordo pubblicato in GU non vi sono i termini specifici, si parla di un prezzo minimo proposto dai cinesi di 57 centesimi di euro per watt fino ad un massimo di 7 GW di prodotti da importare all'anno.


ANIE/GIFI: Rapida soluzione dell’accordo è un bene per il settore


ANIE/GIFI, il Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane che fa parte della Federazione ANIE di Confindustria, ha richiesto nei giorni scorsi il raggiungimento di una soluzione rapida, al fine di evitare inutili tensioni commerciali, con ripercussioni negative sul mercato nazionale e comunitario.
 
Il settore fotovoltaico italiano ha infatti sperimentato più volte quanto possano essere penalizzanti i cambi normativi repentini e non pianificati: ANIE/GIFI lo ha rilevato con i vari conti energia che hanno causato violenti deprezzamenti dei magazzini, impossibilità di pianificare investimenti anche a medio termine, scadenze impossibili per consegne o ultimazioni lavori e relative penali.

"Questi stop and go sono insostenibili ed estremamente rischiosi per qualsiasi azienda - si legge in una nota diffusa nei giorni scorsi - Una procedura antidumping causa dinamiche molto impattanti. Lo scenario di retroattività dei dazi sui moduli fotovoltaici che si ipotizzava a marzo 2013 ha rappresentato un rischio molto grande. Questo ha congelato ed in molti casi portato al fallimento le attività di moltissime aziende nella supply chain del fotovoltaico, oggetti di tali forniture (distributori, EPC, installatori etc..)".

ANIE/GIFI auspica dunque per il fotovoltaico e per le altre rinnovabili un percorso saggio e virtuoso che conduca alla grid parity in maniera sostenibile. Si augura, inoltre, che sia la disputa sulle importazioni di polisilicio che quelle sui moduli e vetro vengano risolte con accordi amichevoli nell’interesse non solo del settore fotovoltaico ma anche di altri comparti industriali.
Infatti, le diverse indagini antidumping avviate in Cina, quale quella sul silicio e sul vino, sono state una reazione alla disputa sui moduli fotovoltaici. Pertanto la soluzione negoziale a quest’ultima dovrebbe rappresentare una buona premessa per risolvere le altre questioni.

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