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Abrogazione dell’art. 10: già in 4mila per richiederla
La CNA continua la sua campagna per l’abrogazione dell’Art. 10 con una petizione, già buona la risposta politica a questa iniziativa

Potrebbe sembrare che, con l’avvicinarsi del ferragosto, tutto il Paese rallenti, fino a fermarsi. Lo fanno anche le istituzioni politiche, con Camera e Senato chiuse per ferie. Ma l’arrestarsi dell’azione politica non va di pari passo con l’attività dalla CNA, che continua imperterrita nel tentativo di ottenere l’abrogazione dell’art. 10 del Decreto Crescita (L. 58/2019).
In modo particolare, non si arresta la raccolta firme organizzata dalla Confederazione, che ha già ottenuto più di 4.000 adesioni di imprenditori e semplici cittadini, che hanno scelto di schierarsi apertamente contro l’articolo 10, che offre la possibilità di ottenere uno sconto in fattura dell’ammontare delle detrazioni fiscali previste per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio.
Seppur non ancora terminata, questa mobilitazione ha già ottenuto dei positivi risultati, in primis riuscendo a guadagnare l’attenzione delle forze politiche, che hanno risposto alle richieste della CNA presentando dei disegni di legge che chiedono l’abrogazione dell’art. 10.
Le iniziative più immediate sono state quelle di PD e Forza Italia, mentre stando alle notizie della CNA la Lega dovrebbe essere in procinto di presentare un proprio Ddl. Mentre, per il momento, il M5S ha presentato un provvedimento di “modifica” dell’attuale testo normativo, che la Confederazione, dopo una prima analisi, ha definito – lapidariamente - “una pezza peggiore del buco”.
A prescindere dai vari approcci politici al ‘problema’, si rileva un importante aumento di interesse e consapevolezza verso i contenuti del provvedimento, che erano stati ritenuti preoccupanti dalla CNA, che ne aveva denunciato i pericolosi effetti già nei primi giorni di aprile.
L’art. 10 ora non è più una preoccupazione limitata al comparto artigiano e alla piccola impresa, ma è un argomento di discussione trasversale, che torna ad avere priorità nell’agenda politica del Paese.
La strada da percorrere per l’abrogazione dell’art. 10 però è ancora lunga, l’approvazione di un Disegno di legge infatti prevede un iter articolato e, tenendo conto del calendario politico, è probabile che l’eventuale abrogazione arrivi con la Legge di Stabilità, che dovrebbe arrivare in aula entro la fine di settembre.
In questi due mesi sarà pertanto importante continuare a discutere della cosa, così da tenere vivo l’interesse per il tema, diffondendo in maniera più capillare le informazioni sui rischi (e le possibilità di evitarli) a cui vengono esposte le PMI e gli artigiani con l’adozione della possibilità di sconto in fattura, al fine di aumentare il numero di forze parlamentari che siano disposti ad appoggiare le richieste di abrogazione dell’art. 10 che giungono dalla CNA.
In modo particolare, non si arresta la raccolta firme organizzata dalla Confederazione, che ha già ottenuto più di 4.000 adesioni di imprenditori e semplici cittadini, che hanno scelto di schierarsi apertamente contro l’articolo 10, che offre la possibilità di ottenere uno sconto in fattura dell’ammontare delle detrazioni fiscali previste per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio.
Seppur non ancora terminata, questa mobilitazione ha già ottenuto dei positivi risultati, in primis riuscendo a guadagnare l’attenzione delle forze politiche, che hanno risposto alle richieste della CNA presentando dei disegni di legge che chiedono l’abrogazione dell’art. 10.
Le iniziative più immediate sono state quelle di PD e Forza Italia, mentre stando alle notizie della CNA la Lega dovrebbe essere in procinto di presentare un proprio Ddl. Mentre, per il momento, il M5S ha presentato un provvedimento di “modifica” dell’attuale testo normativo, che la Confederazione, dopo una prima analisi, ha definito – lapidariamente - “una pezza peggiore del buco”.
A prescindere dai vari approcci politici al ‘problema’, si rileva un importante aumento di interesse e consapevolezza verso i contenuti del provvedimento, che erano stati ritenuti preoccupanti dalla CNA, che ne aveva denunciato i pericolosi effetti già nei primi giorni di aprile.
L’art. 10 ora non è più una preoccupazione limitata al comparto artigiano e alla piccola impresa, ma è un argomento di discussione trasversale, che torna ad avere priorità nell’agenda politica del Paese.
La strada da percorrere per l’abrogazione dell’art. 10 però è ancora lunga, l’approvazione di un Disegno di legge infatti prevede un iter articolato e, tenendo conto del calendario politico, è probabile che l’eventuale abrogazione arrivi con la Legge di Stabilità, che dovrebbe arrivare in aula entro la fine di settembre.
In questi due mesi sarà pertanto importante continuare a discutere della cosa, così da tenere vivo l’interesse per il tema, diffondendo in maniera più capillare le informazioni sui rischi (e le possibilità di evitarli) a cui vengono esposte le PMI e gli artigiani con l’adozione della possibilità di sconto in fattura, al fine di aumentare il numero di forze parlamentari che siano disposti ad appoggiare le richieste di abrogazione dell’art. 10 che giungono dalla CNA.