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27.02.2015
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A Padova il Roadshow di MCE: efficienza, smart city e innovazione

La seconda tappa del Comfort Technology Roadshow organizzato da MCE e rivolto ai professionisti del settore, a Padova per parlare del futuro dell’energia e del risparmio energetico.
Nella splendida cornice della cinquecentesca Villa Ottoboni si è svolta ieri la tappa padovana di Comfort Technology, il Roadshow di organizzato da MCE, che prevede sei incontri in giro per l’Italia per “informare e formare” i professionisti sui temi dell’efficienza energetica.

Ad aprire i lavori Giuliano Dall’O’, Professore del Politecnico di Milano, che ha parlato di Smart City, le città intelligenti, il cui “QI”, che si riferisce al grado di efficienza energetica e di sostenibilità ambientale, si misura – secondo Dall’O’ - attraverso il grado di diffusione di tecnologie come solare termico e fotovoltaico, ma anche sistemi di cogenerazione, pompe di calore, edifici green, smart grid, reti di monitoraggio ambientale e naturalmente un ciclo dei rifiuti che preveda la raccolta differenziata, ambito nel quale il Veneto è una delle regioni capofila in Italia.

Nel secondo intervento, affidato a Giuliano Vendrame, Sezione Energia della Regione Veneto, si è parlato proprio delle politiche concrete adottate dalla Regione: dopo l’approvazione del Piano Energetico Regionale (deliberazione n 127/CR) dell’agosto scorso, sono stati stanziati oltre 98 milioni di Euro per migliorare la sostenibilità energetica di edifici pubblici, scuole e imprese (tra cui  sistemi intelligenti di telecontrollo, regolazione, gestione e monitoraggio dei sistemi energetici, impianti di teleriscaldamento e raffrescamento con energie rinnovabili).

“Il piano segue fedelmente gli obiettivi 20-20-20 - sono le parole di Vendrame - però fissa una quota di burden sharing del 10,3%, che servirà ad aumentare la produzione da rinnovabili e allo stesso tempo diminuire i consumi”.

Vendrame sottolinea però anche l’importanza di caratterizzare le scelte strategiche facendole aderire alle realtà territoriali: “è importante riuscire a raggiungere un corretto equilibrio tra produzione rinnovabile e mitigazione ambientale, penso ad esempio all’uso delle biomasse in una delle aree con i livelli di inquinamento dell’aria più alti, oppure ai problemi che può causare la costruzione di nuove centrali idroelettriche al deflusso dei corsi d’acqua”.

Il Veneto rilancia quindi il Patto dei sindaci, creando un ufficio apposito che funge da supporto e fornendo risorse finanziarie ai comuni che intraprendono questo percorso.

“A luglio la regione ha stanziato 1 milione di euro per interventi di efficienza energetica, sono pervenute 166 domande per la redazione dei PAES, delle quali ne abbiamo finanziate 69, e 77 domande per progetti preliminari, delle quali ne sono state finanziate 44”.

L’incontro promosso da MCE è proseguito con un interessante intervento di Livio De Santoli di AICARR, che ha rilanciato la proposta di un Testo Unico per l’efficienza energetica, più volte proposto dall’associazione, che ritiene indispensabile una semplificazione normativa per incentivare gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici.

Vale quindi la pena di ricordare lo scenario che caratterizza il patrimonio edilizio italiano, fra i più energivori in Europa:
  • 13,7 milioni di edifici (12,1 milioni adibiti ad uso residenziale e 1,6 milioni ad uso non residenziale), il 70% circa dei quali costruiti prima che venisse introdotta qualsiasi norma sull’efficienza energetica in edilizia, che rappresentano, da soli, il 36% dei consumi energetici nazionali;
  • Un fabbisogno energetico medio per edificio pari a 180 kWh/m2, contro un fabbisogno medio di 160 kWh/m2 della Spagna e di 150 kWh/m2 della Francia.

Interventi di efficientamento energetico sul patrimonio edilizio nazionale sono dunque urgenti e cruciali, ma non solo per la sostenibilità ambientale: a giovarne sarebbe anche la nostra economia.
Secondo Giuliano Dall’O’, tali interventi possono portare a una crescita stimata del Pil fra il 2% e il 4% e a un aumento dell’occupazione stimato in 460.000 posti di lavoro al 2020.