Focus Enti e Associazioni

28.10.2013
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13 associazioni chiedono uno stop all’eolico e agli incentivi alle rinnovabili

Italia Nostra, Lipu e Amici della Terra chiedono con urgenza una moratoria sugli incentivi alle rinnovabili.
Italia Nostra, assieme ad altre 13 associazioni impegnate nella tutela del patrimonio artistico ed ambientale, ha firmato una lettera indirizzata al Ministro dello sviluppo economico Flavio Zanonato, al Ministro dell’Ambiente Orlando e al Ministro per i Beni Culturali Bray, dove si chiede lo stop immediato degli incentivi alle rinnovabili, in particolare all’eolico.

Secondo Italia Nostra gli oneri derivanti dagli incentivi alle rinnovabili, che ammontano a 11,2 miliardi annui, rappresenterebbero un aggravio dei costi tale da compromettere qualsiasi crescita economica. Nella lettera indirizzata ai ministri si legge un commento positivo sulla proposta del Ministro Zanonato di spalmare gli incentivi su un periodo più lungo, ma “prima ancora di cambiare tempi e regole per il pagamento degli incentivi già assegnati occorre smettere di assegnarne di nuovi”.

Secondo le associazioni, infatti, ogni nuovo impianto a rinnovabili, oltre ai costi per gli incentivi, si aggiungono ulteriori costi come il dispacciamento, la costruzione di nuovi elettrodotti e l’aspettativa di un “Capacity Payment” che mantenga funzionanti e remunerativi gli impianti a idrocarburi, senza i quali non si potrebbe garantire continuità nella produzione di energia.

Resta poi aperta la questione della tutela del paesaggio: “Da Associazioni ambientaliste sensibili alla tutela del territorio, ci siamo espressi fin dall’inizio contro gli incentivi che hanno favorito la speculazione a danno del paesaggio, della natura, dei territori collinari e montani, sui crinali appenninici e nel Mezzogiorno, senza portare riduzioni significative, a livello complessivo, dei gas climalteranti

Certo, gli interessi in gioco sono diversi, spesso nettamente contrapposti, ma, almeno per quanto riguarda le associazioni firmatarie della lettera non ci sono dubbi: “se le nostre osservazioni fossero state accolte, non ci troveremmo in questa grave situazione, al punto da richiedere l’assunzione di provvedimenti, almeno in parte, retroattivi e con un territorio sfigurato che rischia di ricevere il colpo di grazia”.