Focus Dal mondo

05.06.2013
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Misure anti-dumping: Bruxelles ufficializza i dazi sui pannelli fotovoltaici cinesi

Rivisti al ribasso i dazi per i primi due mesi, pari all'11,8%, poi le imposte saliranno al 47,6% fino al prossimo 5 dicembre.
Diventano ufficiali i dazi provvisori sui pannelli solari cinesi: l’ha stabilito ieri la Commissione Europea, nonostante le opinioni fortemente contrastanti emerse nelle ultime settimane, in particolar modo dalla Germania.

Bruxelles ha parzialmente rivisto le condizioni con le quali verranno applicate le imposte sui pannelli Made in China: a partire dai prossimi giorni e per i prossimi due mesi, infatti, il livello medio dei dazi sull’import sarà pari all’11,8%. Dal 6 agosto e per i successivi quattro mesi, invece, i dazi arriveranno al 47,6% come aveva predisposto inizialmente la Commissione Europea.

La misura dei dazi anti-dumping è stata decisa dall’Europa per proteggere il comparto del fotovoltaico dell’UE: in questa fase iniziale, in cui i dazi sono provvisori per una durata massima di sei mesi, i diciotto Stati dichiaratisi contrari alle tasse sull’import (tra cui la Germania) non hanno potuto influire sulla decisione. Al termine del periodo provvisorio, quando si deciderà se rendere le misure permanenti, gli Stati potranno avere voce in capitolo.

"Questo non è protezionismo - ha affermato il commissario Kaerl De Gucht - è la via migliore per trovare una soluzione e far rispettare le regole perché secondo noi i produttori cinesi vendono in Europa sottocosto mettendo a rischio 25mila posti di lavoro. La decisione presa dall’Europa che riguarda pannelli solari, celle e wafer cinesi, è di carattere temporaneo ed è la conseguenza di indagini approfondite e contatti molto estesi con gli attori di mercato”.

De Gaucht si è comunque dichiarato pronto a discutere con i rappresentanti cinesi eventuali soluzioni per sospendere i dazi: c’è tempo infatti fino al 5 dicembre per discutere della questione, dopodiché si procederà alla seconda fase con dazi permanenti della durata di cinque anni.


Le accuse dell’Europa: prezzi stracciati sui pannelli cinesi


La Cina è molto presente nel mercato europeo del solare, basti pensare che l’80% del mercato comunitario è controllato da esportatori cinesi, mentre il 150% del consumo globale è coperto dalla produzione cinese, praticamente un eccesso di offerta produttiva pari al doppio dell’effettiva domanda.

Le misure anti-dumping sono state decise a fronte di un’analisi dei prezzi con cui i prodotti solari cinesi venivano commercializzati in Europa: secondo la Commissione il prezzo da applicare dovrebbe essere più alto dell’88% rispetto a quello effettivamente applicato. Partendo da questo dato, le misure imposte da Bruxelles risultano comunque inferiori alla differenza attuale, poichè l’Europa applica i dazi in maniera proporzionale alla necessità di riportare il mercato in uno stato di leale concorrenza. 



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