Focus Dal mondo
Questo articolo ha più di 3 anni
Misure anti-dumping: la Germania dice no e incontra il premier cinese
I dazi anti-dumping imposti ai pannelli solari preoccupano il Governo tedesco che sceglie la strada del dialogo a quella delle minacce, incontrando il premier cinese

Per la Germania i dazi anti-dumping imposti dalla Commissione Europea ai pannelli solari cinesi sono un errore molto grave: ad affermarlo è stato il Ministro dell’Economia, e vice cancelliere tedesco, Philip Rösler (nella foto).
Al giornale tedesco Welt am Sonntag il Ministro ha infatti espresso preoccupazione per la decisione presa dalla CE, in quanto il compito dell’Europa dovrebbe essere quello di prevenire i conflitti ricercando una soluzione attraverso il dialogo piuttosto che con le minacce. La posizione sarebbe già stata espressa agli altri stati membri dell’UE dallo stesso Rösler, come ha confermato il portavoce del Governo Steffen Seibert nei giorni scorsi: la Germania, secondo quanto riportato dal portavoce, starebbe infatti cercando di risolvere la disputa in maniera amichevole, per evitare possibili ripercussioni negative sul mercato.
La Commissione Europea, che ha varato i dazi anti-dumping, secondo Steibert gioca “un ruolo vitale nell’affrontare la crisi europea e per questa ragione ha il pieno supporto del Governo federale tedesco".
La posizione del tedesco Rösler è stata resa pubblica il giorno seguente l’approvazione dei dazi proposti dal commissario al commercio dell’UE Karel De Gucht, anche a tutela del settore fotovoltaico tedesco: intanto la dichiarazione non è passata inosservata alla Cina.
Nei prossimi giorni infatti il nuovo premier cinese incontrerà la cancelliera tedesca Angela Merkel a Berlino: un incontro ufficiale che, oltre ad avvallare i buoni rapporti commerciali esistenti tra Germania e Cina, sembra un chiaro segnale a quanti in Europa hanno accolto favorevolmente i dazi sui pannelli solari. Non a caso il premier cinese visiterà solo la Germania nel suo primo tour all’estero.