
13.07.2021
Umidità in casa? I consigli di Giacomini
Avere un appropriato livello di umidità all’interno degli spazi domestici è molto importante sia per questioni legate al benessere e alla salute degli abitanti che per il corretto mantenimento degli impianti: troppa umidità infatti può generare e diffondere virus, batteri e acari e può anche creare problemi inerenti alla regolazione termica e alla manutenzione degli impianti. Per questo motivo è fondamentale conoscere e sapere come misurare il quantitativo di umidità presente negli edifici.
Ma qual è il grado di umidità ideale negli ambienti residenziali?
Secondo quanto riporta Giacomini, il tasso di umidità dovrebbe essere compreso tra il 40-45% e il 55-60% in base alla stagione e lo strumento per misurare questa percentuale è l’igrometro. È importante assicurarsi di non avere un livello di umidità negli ambienti che non sia né troppo alto né troppo basso, poiché un clima secco può causare la disidratazione delle mucose delle vie respiratorie.
La presenza di umidità in uno spazio è determinata da diversi fattori: l’attività umana da sola crea umidità attraverso la respirazione e la sudorazione, così come le infiltrazioni e l’umidità di risalita, diffusa solitamente nei piani terreni e interrati, anche se la causa principale dell’umidità interna è determinata dalla capacità di traspirazione degli edifici.
Come mantenere quindi un ottimale livello di umidità in casa? È necessario misurare gli effettivi tassi di umidità presenti negli ambienti e cercare di individuare la causa dello squilibrio igrometrico qualora la misurazione restituisca valori troppo bassi o alti. Come suggerisce Giacomini, una soluzione che garantisce qualità dell’aria e controllo dell’umidità è quella di installare impianti radianti abbinati a sistemi per il trattamento dell’aria che insieme a quello di Ventilazione Meccanica Controllata assicurano clima indoor salubre e ottimale e risparmio energetico.
Ma qual è il grado di umidità ideale negli ambienti residenziali?
Secondo quanto riporta Giacomini, il tasso di umidità dovrebbe essere compreso tra il 40-45% e il 55-60% in base alla stagione e lo strumento per misurare questa percentuale è l’igrometro. È importante assicurarsi di non avere un livello di umidità negli ambienti che non sia né troppo alto né troppo basso, poiché un clima secco può causare la disidratazione delle mucose delle vie respiratorie.
La presenza di umidità in uno spazio è determinata da diversi fattori: l’attività umana da sola crea umidità attraverso la respirazione e la sudorazione, così come le infiltrazioni e l’umidità di risalita, diffusa solitamente nei piani terreni e interrati, anche se la causa principale dell’umidità interna è determinata dalla capacità di traspirazione degli edifici.
Come mantenere quindi un ottimale livello di umidità in casa? È necessario misurare gli effettivi tassi di umidità presenti negli ambienti e cercare di individuare la causa dello squilibrio igrometrico qualora la misurazione restituisca valori troppo bassi o alti. Come suggerisce Giacomini, una soluzione che garantisce qualità dell’aria e controllo dell’umidità è quella di installare impianti radianti abbinati a sistemi per il trattamento dell’aria che insieme a quello di Ventilazione Meccanica Controllata assicurano clima indoor salubre e ottimale e risparmio energetico.
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