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08.01.2013
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UE, per il progetto IntUBE lo scambio di calore è il futuro energetico europeo

E’ in via di sviluppo un dispositivo che simula reti per lo scambio di calore che potrebbe rivoluzionare il commercio energetico europeo, facendo risparmiare ai consumatori risorse economiche ed energia e contribuendo al raggiungimento degli obiettivi al 2020.
Lo scopo è quello di ridurre del 50% la quantità di energia che viene utilizzata in abitazioni, uffici e stabili commerciali, mantenendo comunque le stesse comodità energetiche delle reti tradizionali.
 
Lo strumento attualmente in fase di sviluppo è al centro del progetto finanziato dall’Unione Europea IntUBE, Intelligent Use of Buildings’ Energy Information, per la promozione e lo sviluppo tecnologico del teleriscaldamento, che a sua volta è parte di un più ampio progetto dal valore totale di quattro milioni di euro portato avanti dal CSTB, il centro di ricerca francese specializzato nelle costruzioni, con la partnership di diversi studi di ricerca di tutta Europa.
 
Perché conviene lo scambio di calore…
I vantaggi che si possono trarre dallo scambio di calore sono molti: la generazione locale di calore infatti, sebbene sia costosa, evita il rischio di scoppio dei tubi principali e il conseguente gap di offerta energetica, mentre i costi di distribuzione sono comunque inferiori rispetto al sistema tradizionale.
 
Il sistema proposto da IntUBE risolverà i comuni problemi di carico dovuti alle oscillazioni di richiesta energetica fatta da edifici commerciali, dove la richiesta di calore è alta durante il giorno, e da edifici residenziali, i quali registrano invece picchi energetici al mattino e alla sera.
Il sistema di teleriscaldamento pensato da IntUBE garantirebbe inoltre enormi vantaggi ai consumatori che installano sistemi per la produzione locale di calore (collettori solari, caldaie a biomassa, micro impianti di cogenerazione CHP).
Il progetto UE porterà grossi vantaggi anche nell’ottica di raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica fissati proprio dall’Europa al 2020: l’attuale processo di rinnovamento energetico degli edifici è infatti troppo lento per poter garantire il rispetto dei target UE.
 
Il centro di ricerca CSTB sta inoltre lavorando per sviluppare uno strumento commerciale integrato con le previsioni meteorologiche, che consentirebbe a chi controlla gli impianti locali di riscaldamento di pianificare giornalmente se produrre calore in modo centralizzato o comperarlo localmente.