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17.10.2012
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UE e Rinnovabili: agli obiettivi del 2020 deve seguire la stabilità del mercato

Gli obiettivi che l’Unione Europea ha fissato per il 2020 stanno sostenendo in modo sensibile l’industria delle rinnovabili nei Paesi membri.

E’ quanto emerge dall’incontro, organizzato ieri a Bruxelles dal gruppo Althesys, ´´L´industria globale dell´energia rinnovabile: strategie delle aziende e tendenze del mercato”, che ha rappresentato un’interessante occasione di incontro e scambio di opinione tra diversi rappresentanti di associazioni ed aziende delle energie rinnovabili.

Nell’occasione Alessandro Marangoni, Chief Executive Officer di Althesys, ha presentato i dati riferiti all’ultimo studio svolto che fotografano un’industria in veloce evoluzione, soggetta però ad una serie di fattori come la crisi, la produzione in eccesso e la riduzione dei prezzi delle tecnologie e dei sussidi.

Jasmine Battista, collaboratrice al gabinetto del commissario per l’Energia Oettinger, ha ribadito quanto gli obiettivi fissati dall’UE abbiano influenzato positivamente il mercato della green economy: tutti gli Stati membri hanno attivato strumenti legislativi volti al raggiungimento dei valori prefissati. Un commento che conferma le intenzioni dell’UE di ooporsi al declino dell’industria europea, come ha ribadito Carlo Corazza portavoce del Commissario per l’industria Tajani.

Il tema che ha trovato la piena adesione di tutti i partecipanti è stato però la richiesta di garantire stabilità agli aiuti statali al settore, cercando di pianificare una prevedibilità degli stessi nel lungo termine, come ha sottolineato Christian Kjaer, AD di Ewea (European Wind Energy Association): “L’industria, come del resto il settore finanziario, ha bisogno di certezze e di un mercato stabile per investire. Se si vogliono raggiungere gli obiettivi fissati al 2020 gli investimenti vanno fatti ora”.

Il direttore strategico di Abengoa Solar, Florian Klein, ha invece ricordato gli attuali sussidi dedicati ai combustibili fossili: il concetto è stato rimarcato anche dal presidente dell’Aper (Associazione dei Produttori di energia da fonti rinnovabili) Agostino Re Rebaudengo, secondo cui le aziende che si occupano sia di rinnovabili che di energie convenzionali hanno diritto a maggiori incentivi e quindi a maggiori risorse.

(Ansa)