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Toscana, entro il 2015 nascerà una filiera corta delle biomasse legnose

Entro il 2015 la Toscana vedrà la creazione di una filiera corta delle biomasse da legno toscane che consentiranno la nascita di una rete di impianti, da 1 MW circa di potenza, che uniti genereranno 70 MW di energia e occuperanno quasi mille persone.
E’ questo il contenuto di un Protocollo d’intesa firmato dall’assessore all’agricoltura della Toscana, Gianni Salvadori, e dai rappresentanti di categoria locali.
La Toscana si conferma dunque la Regione più virtuosa per le tecnologie legate alle biomasse e alla geotermia: attualmente hanno già aderito all’intesa oltre 50 Comuni toscani offrendo disponibilità per l’installazione di impianti nel loro territorio.
Con oltre il 50% del territorio ricoperto da boschi la Toscana è la regione più boscata d’Italia e produce circa 124 milioni di m3 di legno all’anno, con una crescita costante del 4% annuo: a questi dati vanno aggiunti gli scarti agricoli, come ramaglie e potature, calcolati in ulteriori 700 mila tonnellate di sostanza secca all’anno.
La filiera corta delle biomasse, obiettivo del Protocollo, sarà rappresentata anche da un marchio di qualità, “Sistema Green Economy Toscana”, che certificherà il processo virtuoso fatto di qualità ambientale e responsabilità sociale del settore bosco-legno-energia toscano.
Il fine di questa filiera è la creazione di una rete di piccoli impianti di cogenerazione e reti di teleriscaldamento che diano impulso alla filiera stessa, generando nuove opportunità lavorative per i giovani e diventando un’efficace prevenzione del rischio idrogeologico, problema attuale nelle zone toscane.
La Toscana, come accennato, è l’unica regione italiana ad avere investito sulla geotermia fino ad oggi: a fine 2011 gli impianti geotermoelettrici erano solo tre (come nel 2010) e tutti installati in Toscana.