Speciale 128
Il problema dei ponti termici negli edifici di nuova generazione
Intervista a Stefano Silvera

Ponti termici e D.M. 26.06.2015: “correggere” il problema è un vero e proprio obbligo di legge

Dott. Silvera, per quale motivo si formano i ponti termici e quali sono le conseguenze per gli abitanti dell’edificio?
«I ponti termici possono essere causati sia da motivi di natura geometrica che di natura materica.
Il primo caso si verifica quando la superficie disperdente interna delle strutture delimitanti l’involucro di un edificio differisce da quella misurata esternamente. Un classico esempio di questa tipologia di ponte termico è rappresentato dall’angolo formato da due pareti.



Fig. 1 – Ponte termico di natura geometrica.
 
Il secondo caso si verifica laddove viene a mancare la continuità dello strato di isolante o, più in generale, quando si manifesta una variazione importante della conduttività termica.
Un esempio di questa tipologia di ponte termico è rappresentato da un pilastro su facciata in cui la muratura presenta isolante in intercapedine. Nello specifico, si riscontra infatti l’interruzione dell’isolante in luogo del pilastro ed il deciso cambio di conduttività fra il laterizio della parete ed il calcestruzzo del pilastro.


 
Fig. 2 – Ponte termico di natura materica.
 
Infine si riscontrano casi in cui il ponte termico è causato sia dalla geometria che dell’interruzione del materiale isolante, come in questo pilastro d’angolo su parete avente isolamento in intercapedine.


 
Fig. 3 – Ponte termico misto di natura geometrica e materica.
 
In generale in corrispondenza dei ponti termici si verifica un infittimento del flusso di calore in uscita dall’interno dell’involucro dell’edificio che comporta temperature superficiali più basse rispetto al resto della parete.
 
Tali fenomeni causano un aumento delle dispersioni, che incideranno sui consumi energetici del servizio riscaldamento. Il conseguente abbassamento delle temperature superficiali può invece determinare un problema ancor più grave, ovvero la formazione di muffe».


 
Fig. 4 – Temperature superficiali e formazione di muffe.
                                            
  
Quali sono gli elementi principali da “correggere” per eliminare il problema?
«La progettazione dell’involucro di un edificio di nuova costruzione oppure oggetto di ristrutturazione svolge un ruolo essenziale nella riduzione dei ponti termici. Il progettista deve infatti individuare le migliori soluzioni che consentano, fin da subito, di annullare o limitare la presenza dei ponti termici. Laddove non è possibile eliminare i ponti termici, occorrerà intervenire puntualmente con soluzioni studiate ad hoc per limitare il più possibile l’entità degli stessi.

L’insieme di queste soluzioni rientra nella pratica che solitamente viene denominata “correzione del ponte termico”. Nell’immagine seguente viene mostrato il ponte termico dovuto alla presenza di una soletta interpiano, senza e con correzione».
 


Fig. 5 – Ponte termico dovuto alla presenza di una soletta interpiano, senza correzione e con correzione.
 
Nel caso in cui insorgano ponti termici all’interno di un’abitazione, qual è l’iter che deve seguire il professionista? E quali sono le principali criticità che vengono riscontrate?
«I casi più gravi si manifestano visivamente a causa della comparsa di muffa, ma solo tramite un’analisi svolta con la termocamera è possibile localizzare la totalità dei ponti termici e valutare la loro entità.
A questo punto occorre individuare su quali ponti termici è fisicamente possibile intervenire al fine di ridurre il loro effetto. Purtroppo, soprattutto su edifici esistenti, a volte è difficile poter intervenire in maniera efficace con delle correzioni.

In questi casi un’alternativa è rappresentata dalla possibilità di installare un impianto di ventilazione meccanica. Questo impianto, che rappresenta quindi un nuovo servizio interno all’edificio, permette di ridurre e controllare l’umidità relativa interna. La riduzione di tale umidità consente di abbassare la temperatura critica, al di sotto della quale si concretizza il rischio muffa».
 
 
Come fare per tutelare una nuova costruzione dall’insorgenza dei ponti termici?
«L’attuale legislazione vigente (D.M. 26.06.15) impone che per gli edifici di nuova costruzione venga svolta la verifica di rischio muffa in luogo del ponte termico. Calcolare e correggere i ponti termici non è più solo una questione di buona progettazione dell’involucro; è un vero e proprio obbligo di legge.
Occorre quindi usare appositi software di calcolo per simulare i ponti termici (abachi e software di calcolo agli elementi finiti) al fine di valutare sia la trasmittanza termica lineica (W/mK) che il loro comportamento nei confronti della formazione di muffe.

Considerando quindi le stratigrafie utilizzate per l’involucro, la geometria dell’edificio e la posa dei serramenti, occorrerà studiare diverse configurazioni al fine di individuare la miglior soluzione possibile».
 
 
Quali sono le principali professionalità coinvolte e come dovrebbero coordinarsi sia in fase di soluzione del problema che nel caso di progettazione di un nuovo edificio?