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22.12.2016
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Solare termodinamico: la più grande centrale al mondo produrrà il 52% di energia da rinnovabili entro il 2030

1 milione di persone riceve energia pulita grazie alla centrale termodinamica Noor 1, la più grande centrale al mondo situata in Marocco.
Noor 1 è la più grande centrale solare termodinamica del mondo e si trova nel deserto del Sahara, vicino alla città di Ouarzazate (Marocco), che rappresenta sicuramente un luogo privilegiato per l’installazione di un impianto solare visti i suoi 330 giorni di sole l’anno.
 
1,4 km quadri in cui sono schierati centinaia di enormi specchi ricurvi disposti in file ordinate, che immagazzinano calore e lo utilizzano per produrre il vapore, che poi mette in moto i generatori elettrici a turbina.
 
Come riportato da Focus, il complesso sfrutta tre diverse tecnologie: un sistema a concentrazione solare da 160 MW; un impianto solare termodinamico a specchi parabolici da 300 MW e una serie di collettori parabolici a cilindro da 150 MW complessivi.
 


Ma come funziona questa centrale solare termodinamica?

 
Gli specchi si muovono seguendo il Sole e convogliano l’energia dei raggi solari verso un assorbitore, all’interno del quale scorre un fluido che si riscalda fino a 350°C e cede il calore accumulato per generare vapore. Questa tecnologia si chiama Concentrated Solar Power (CSP).
 
La luce solare viene concentrata tramite i tubi, attraversati da un olio speciale che scorre in un circuito chiuso e raggiunge fino a 350°C. parte del calore assorbito dall’olio viene immagazzinato in un serbatoio di sale allo stato fuso che diventa un potenziale accumulatore di energia da usare per generare corrente fino a 3 ore dopo il tramonto, quando la domanda di energia è più alta e quando l’energia da fotovoltaico non è più disponibile.
 
 
La costruzione della centrale solare termodinamica Noor 1 è parte di un progetto più ampio, che prevede la costruzione di almeno 3 impianti e che punta a svincolare il Marocco dall’importazione di combustibili fossili, con l’obiettivo di ottenere il 52% di energia da fonti rinnovabili entro il 2030.
 
Il progetto è stato finanziato per il 60% dall’Unione Europea e ha già superato le aspettative in termini di energia prodotta, facendo ben sperare per l’utilizzo futuro del surplus elettrico in Europa.
 
I lati postivi di questo vasto progetto sono numerosi, ma è importante sottolinearne anche i punti deboli. Oltre ai costi elevati legati all’energia elettrica di origine solare (tra i 16 e i 22,5 cent per kilowatt), esiste un problema legato all’elevato consumo di acqua da non sottovalutare. L’acqua, infatti, è indispensabile sia per la pulizia della superficie degli specchi, che devono essere lavati settimanalmente per perché sabbia e polvere non ne compromettano l’efficienza; che per i sistemi di raffreddamento delle turbine e di altri elementi del ciclo.
 
Il costo della centrale solare termodinamica Noor 1, che fornisce energia elettrica pulita a circa un milione di persone, è stato stimato attorno ai 9 miliardi di dollari, ma i risultati estremamente positivi consentono a molti paesi africani di pensare ad adottare questa tecnologia.
 
Fonte: Focus