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15.10.2013
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Se l’unità esterna è troppo rumorosa scatta la sanzione

Sentenza della Cassazione: il condizionatore del centro commerciale disturba i residenti di un condominio.
La Cassazione, con la sentenza 2887/2013 ha confermato la condanna penale per un imprenditore che cosentino che aveva installato un condizionatore all’esterno di un centro commerciale, il rumore veniva percepito fino al quarto piano del condominio sovrastante.
Scatteranno condanne penali per chi installerà impianti esterni per il trattamento dell’aria troppo rumorosi, disturbando la quiete dei vicini.

L’imprenditore cosentino dovrà infatti risarcire gli inquilini del quarto piano che lo avevano denunciato, chiedendo anche l’intervento dell’Arpa, che aveva rilevato i decibel, riscontrando un valore oltre i 56 decibel.

La difesa dell’imputato aveva sostenuto che "per giurisprudenza consolidata, il reato era integrato solo da una rumorosità idonea ad arrecare disturbo ad una pluralità di persone e non ai soli vicini: nel caso concreto questo non era stato accertato, e dunque veniva a mancare un elemento essenziale della fattispecie penale".

Ma la Cassazione ha decretato che, per la "la rilevanza penale della condotta produttiva di rumori" basta "l'incidenza sulla tranquillità pubblica, in quanto l'interesse tutelato dal legislatore è la pubblica quiete, sicché i rumori devono avere una tale diffusività che l'evento di disturbo sia potenzialmente idoneo ad essere risentito da un numero indeterminato di persone, pur se poi concretamente solo taluna se ne possa lamentare".

In altre parole, se il rumore degli impianti crea disturbo alla pubblica quiete, risultando eccessivo, anche se è solo una persona a lamentarsene, è sufficiente per applicare una condanna, commutata, in questo caso, in 200 euro di multa. I danni verranno invece liquidati con la causa civile, già in corso.