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Sì al progetto da 9 miliardi di euro per l’eolico offshore in Sicilia
Sì al progetto da 9 miliardi di euro per la realizzazione del parco eolico offshore in Sicilia

Per il progetto MeDWos (Mediterranean wind off shore) verranno stanziati 9 miliardi di euro da Renexia, società controllata dal Gruppo Toto, che realizzerà un parco eolico galleggiante al largo delle coste della Sicilia.
Si tratta del primo impianto offshore di queste dimensioni, che sarà composto da 190 turbine che, a regime, produrranno una potenza pari a 2,9 GW, e che saranno in grado di fornire energia sufficiente a 3,4 milioni di famiglie, generando un fatturato annuale di 1 miliardo di euro.
Il progetto prevede il coinvolgimento di imprese internazionali, nazionali e locali per la valutazione e la scelta dei partner per quanto riguarda la tecnologia da utilizzare e l’installazione degli impianti.
Il parco eolico sarà realizzato al largo tra la costa tunisina e quella italiana, ad una profondità compresa tra i 100 e i 600 metri; essendo posizionato a 60 km dal litorale siciliano, sarà da lì totalmente invisibile.
Le pale saranno realizzate con la tecnologia floating: verranno fissate al fondale marino tramite un avanzato sistema di ancoraggi invece di essere infisse sui fondali marini, in modo tale da salvaguardare l’ambiente. Saranno posizionate a circa 3,5 km di distanza l’una dall’altra per evitare di interferire con le rotte commerciali e migratorie, vista la posizione internazionalmente strategica di quell’area.
Su ogni impianto verranno posizionati dei radar e delle telecamere per tracciare gli spostamenti dei cetacei nel Mediterraneo, e saranno inseriti anche degli alloggiamenti per consentire agli uccelli di riposarsi.
L’evidente connotazione ambientale del progetto MeDWos ha colpito positivamente le associazioni ambientaliste, che sono state chiamate da Renexia per dare un parere preliminare sulla sostenibilità del parco eolico.
Le fonti rinnovabili infatti, sebbene portino un grande vantaggio nella corsa alla decarbonizzazione, sono spesso criticate e attaccate per motivi legati alla tutela naturalistica e paesaggistica.
Per Greeenpeace, Legambiente e WWF il progetto per la realizzazione del parco galleggiante al largo della Sicilia rappresenta una grande possibilità per l’Italia, sia per l’entità degli investimenti e della conseguente produzione energetica, sia per l’attenzione che è stata posta alle questioni ambientali.
Le associazioni chiedono però che, sia nella fase di costruzione che di utilizzo dell’impianto, vengano minimizzate le modifiche alla fauna e alla flora del mare, e che ne avvenga il ripristino in caso di eventuali alterazioni all’ambiente.
Inoltre, aggiungono in un comunicato le associazioni, “chiediamo che sia garantito, su questo e su altri futuri impianti eolici offshore proposti, un percorso chiaro e trasparente d’informazione e confronto con le istituzioni nazionali e locali, con gli stakeholder territoriali tra cui operatori turistici e pescatori, in modo da approfondire e affrontare criticità e potenzialità di questi impianti per le economie e i territori coinvolti, e valorizzare il loro contributo come previsto dal PNIEC, perché, siamo convinti, che i temi ambientali posti si possono affrontare e risolvere.”
Si tratta del primo impianto offshore di queste dimensioni, che sarà composto da 190 turbine che, a regime, produrranno una potenza pari a 2,9 GW, e che saranno in grado di fornire energia sufficiente a 3,4 milioni di famiglie, generando un fatturato annuale di 1 miliardo di euro.
Il progetto prevede il coinvolgimento di imprese internazionali, nazionali e locali per la valutazione e la scelta dei partner per quanto riguarda la tecnologia da utilizzare e l’installazione degli impianti.
Il parco eolico sarà realizzato al largo tra la costa tunisina e quella italiana, ad una profondità compresa tra i 100 e i 600 metri; essendo posizionato a 60 km dal litorale siciliano, sarà da lì totalmente invisibile.
Le pale saranno realizzate con la tecnologia floating: verranno fissate al fondale marino tramite un avanzato sistema di ancoraggi invece di essere infisse sui fondali marini, in modo tale da salvaguardare l’ambiente. Saranno posizionate a circa 3,5 km di distanza l’una dall’altra per evitare di interferire con le rotte commerciali e migratorie, vista la posizione internazionalmente strategica di quell’area.
Su ogni impianto verranno posizionati dei radar e delle telecamere per tracciare gli spostamenti dei cetacei nel Mediterraneo, e saranno inseriti anche degli alloggiamenti per consentire agli uccelli di riposarsi.
Il parere delle associazioni ambientaliste
L’evidente connotazione ambientale del progetto MeDWos ha colpito positivamente le associazioni ambientaliste, che sono state chiamate da Renexia per dare un parere preliminare sulla sostenibilità del parco eolico.
Le fonti rinnovabili infatti, sebbene portino un grande vantaggio nella corsa alla decarbonizzazione, sono spesso criticate e attaccate per motivi legati alla tutela naturalistica e paesaggistica.
Per Greeenpeace, Legambiente e WWF il progetto per la realizzazione del parco galleggiante al largo della Sicilia rappresenta una grande possibilità per l’Italia, sia per l’entità degli investimenti e della conseguente produzione energetica, sia per l’attenzione che è stata posta alle questioni ambientali.
Le associazioni chiedono però che, sia nella fase di costruzione che di utilizzo dell’impianto, vengano minimizzate le modifiche alla fauna e alla flora del mare, e che ne avvenga il ripristino in caso di eventuali alterazioni all’ambiente.
Inoltre, aggiungono in un comunicato le associazioni, “chiediamo che sia garantito, su questo e su altri futuri impianti eolici offshore proposti, un percorso chiaro e trasparente d’informazione e confronto con le istituzioni nazionali e locali, con gli stakeholder territoriali tra cui operatori turistici e pescatori, in modo da approfondire e affrontare criticità e potenzialità di questi impianti per le economie e i territori coinvolti, e valorizzare il loro contributo come previsto dal PNIEC, perché, siamo convinti, che i temi ambientali posti si possono affrontare e risolvere.”