Patto dei Sindaci e PAES, Comuni italiani molto più virtuosi dello stato centrale
Buona al momento la posizione dell’Italia in merito al Patto dell’UE: “Su 4054 firmatari a livello europeo – ha sottolineato Antonio Lumicisi, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare - ben 2048 sono Comuni italiani (dato aggiornato all’inizio estate 2012), di cui 600 hanno già presentato il PAES”. Una buona media, al momento, che pone l’Italia tra le nazioni più virtuose in Europa, che presenta però delle differenze geografiche notevoli: “A livello nazionale c’è però una differenza forte tra Nord e Sud – ha evidenziato Lumicisi – Ecco perché abbiamo attivato una sorta di Piano d’azione per le quattro regioni del Sud (Campania, Calabria, Puglia, Sicilia) aderenti all’obiettivo convergenza. Tra settembre ed ottobre si terranno 7 incontri formativi in altrettante province con l’obiettivo di formare i tecnici degli enti locali a redarre il Piano d’Azione”.
Sul fronte del Patto dei Sindaci un ruolo importante è rivestito dall’associazione Kyoto Club, impegnata con il progetto CRES – Clima Resilienti che offre formazione ad enti locali sui temi della green economy: “C’è un Italia dei piccoli comuni che è molto attiva, pari ai livelli dell’eccellenza del Nord Europa - Piero Pellizzaro, responsabile progetti internazionali di Kyoto Club - contrariamente alle politiche nazionali carenti sotto il punto di vista della promozione”. Girando per tutto il territorio, ed entrando così a contatto diretto con le realtà locali, Pellizzaro ha evidenziato come in Italia esista un preoccupante gap di conoscenze ed informazioni tra i vertici decisionali (in questo caso l’UE) e i diretti interessati (enti locali ed amministrazioni): “Questo frena la crescita nell’ambito green – ha puntualizzato il responsabile di Kyoto Club – ma soprattutto è un fatto preoccupante se poniamo i nostri obiettivi a lungo termine: la nostra classe decisionale è anagraficamente vecchia e non può percepire la pericolosità che scelte sbagliate di oggi possono portare alle generazioni future”.
Una certa preoccupazione per la pianificazione futura italiana è stata sottolineata anche da Walter Righini, Federazione Italiana Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili (FIPER): “In Italia manca un decreto d’incentivazione o promozione dell’energia termica. Sono tante le proposte che come associazione (che appartiene a CARTE - Coordinamento delle Associazioni Rinnovabili Termiche ed Efficienza Energetica) proponiamo. Innanzitutto un fondo di garanzia per il teleriscaldamento, un conto Energia Termico e TEE (Titoli di Efficienza Energetica o Certificati Bianchi) per il solare termico”.
Patto dei Sindaci (Convenant of Mayors)
Si tratta di un’iniziativa promossa dalla Commissione Europea per diffondere le strategie di sostenibilità ambientale ed efficientamento energetico tra le città europee (di qualsiasi dimensione). Le amministrazioni che decidono di aderire si impegnano a sviluppare progetti di sostenibilità all’interno del proprio territorio.
Lo strumento dell’UE è centrato sugli enti locali che diventano strumenti di valore per raggiungere in maniera capillare la popolazione europea. L’obiettivo è raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra nocivi del 20 % entro il 2020 (la famosa strategia 20-20-20).
Piano d´azione per l’energia sostenibile (PAES)
I Comuni che sottoscrivano il Patto hanno l’impegno di inviare, entro un anno dalla firma, il proprio Piano d’Azione per l’energia sostenibile ossia il documento che riporta le misure e le politiche concrete (sia pubbliche che private) da attuare per raggiungere gli obiettivi prefissati.
