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Niente più incentivi per le caldaie a Gas? La controversa proposta Legambiente e Kyoto Club
Legambiente e Kyoto Club uniti per lo stop agli incentivi per il riscaldamento a fonti fossili

Per accedere ai fondi di Next Generation EU stanziati dall’Europa, l’Italia ha predisposto il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), un concreto aiuto economico per superare la crisi causata dalla pandemia in corso e un’occasione da non perdere per accelerare la corsa alla decarbonizzazione dei sistemi energetici del nostro paese.
Legambiente e il Kyoto Club, la no-profit creata nel 1999 che si impegna per la riduzione delle emissioni di gas-serra prevista dal Protocollo di Kyoto, sostengono che il piano presentato dal Governo italiano non sia in grado di portare ad una significativa decarbonizzazione.
Il piano e le risorse, secondo il loro parere, dovrebbero essere utilizzati in maniera strategica, al fine di impostare una solida e sicura crescita, ed è per questo motivo che hanno recentemente lanciato la campagna “Per la decarbonizzazione degli impianti di riscaldamento negli edifici”.
In particolare, il problema che evidenziano i due gruppi riguarda il Superbonus al 110% previsto dal PNRR.
Per accedere alle agevolazioni fiscali che introduce, la normativa non prevede una distinzione tra i sistemi di riscaldamento fossili e gli impianti green da installare negli edifici oggetti dei lavori per la riqualificazione energetica. Quindi è possibile che gli apparecchi a gas al momento già presenti vengano sostituiti con altri apparecchi a gas, sicuramente più efficienti, ma che non risolvono il problema dell’inquinamento che producono.
Come riporta Legambiente, uno studio del CRESME (Centro Ricerche Economiche, Sociologiche e di Mercato nell’Edilizia) dimostra che il riscaldamento domestico è responsabile del 19% delle emissioni totali prodotte dall’Italia, dove attualmente sono installate più di 19 milioni di caldaie a gas, di cui quasi un terzo è antecedente alla Direttiva 90/396/CE, entrata in vigore in Italia nel 1996, che disciplinava gli apparecchi a gas per uso civile.
“Sul mercato esistono già diverse alternative “green” e competitive dal punto di vista economico, come le pompe di calore – sostengono Edoardo Zanchini (Vicepresidente di Legambiente) e Sergio Andreis (Direttore di Kyoto Club). Quella del Superbonus è una strada certamente corretta, ma migliorabile. Gli oltre 20 miliardi destinati al provvedimento sono sovrastimati e sottraggono risorse fondamentali ad altre iniziative che vanno nella direzione della decarbonizzazione. Una parte degli incentivi potrebbero essere risparmiati limitandone l’erogazione a sistemi di riscaldamento che impiegano fonti energetiche rinnovabili”.
Ciò che viene proposto è un cambio del contenuto del Superbonus, che preveda l’esclusione dell’installazione di caldaie a gas dalla proroga degli incentivi recentemente introdotta dalla nuova Legge di Bilancio 2021.
Nella visione di Legambiente e Kyoto Club, per raggiungere gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni e di decarbonizzazione sarebbe opportuno che l’Italia adottasse strategie sull’esempio delle azioni di altri Paesi (come Svezia, Paesi Bassi e Regno Unito) che hanno già stabilito la data oltre la quale sarà vietato installare sistemi di riscaldamento da combustibili fossili.
Le due organizzazioni hanno indicato una serie di attività in linea con gli obiettivi di sostenibilità del Paese.
La legislazione sulla progettazione ecocompatibile e sull’etichettatura energetica sulle caldaie deve essere revisionata, al fine di garantire che i piani di recupero italiani non prevedano agevolazioni per il riscaldamento a combustibili fossili ma che incentivino il riscaldamento da fonti rinnovabili.
In quest’ottica occorre escludere dal PNRR l’estensione dei vantaggi del Superbonus al 110% per i sistemi di riscaldamento a combustibili fossili, vietare l’installazione di impianti fossili nei nuovi edifici e prevedere l’obbligo di installare impianti da fonti rinnovabili, eliminando gradualmente le caldaie per il riscaldamento a combustibili fossili.
L’ultimo punto del programma proposto da Legambiente e Kyoto Club sottolinea l’importanza di smartizzazione e digitalizzazione degli impianti per migliorarne le prestazioni energetiche.
Legambiente e il Kyoto Club, la no-profit creata nel 1999 che si impegna per la riduzione delle emissioni di gas-serra prevista dal Protocollo di Kyoto, sostengono che il piano presentato dal Governo italiano non sia in grado di portare ad una significativa decarbonizzazione.
Il piano e le risorse, secondo il loro parere, dovrebbero essere utilizzati in maniera strategica, al fine di impostare una solida e sicura crescita, ed è per questo motivo che hanno recentemente lanciato la campagna “Per la decarbonizzazione degli impianti di riscaldamento negli edifici”.
In particolare, il problema che evidenziano i due gruppi riguarda il Superbonus al 110% previsto dal PNRR.
Per accedere alle agevolazioni fiscali che introduce, la normativa non prevede una distinzione tra i sistemi di riscaldamento fossili e gli impianti green da installare negli edifici oggetti dei lavori per la riqualificazione energetica. Quindi è possibile che gli apparecchi a gas al momento già presenti vengano sostituiti con altri apparecchi a gas, sicuramente più efficienti, ma che non risolvono il problema dell’inquinamento che producono.
Come riporta Legambiente, uno studio del CRESME (Centro Ricerche Economiche, Sociologiche e di Mercato nell’Edilizia) dimostra che il riscaldamento domestico è responsabile del 19% delle emissioni totali prodotte dall’Italia, dove attualmente sono installate più di 19 milioni di caldaie a gas, di cui quasi un terzo è antecedente alla Direttiva 90/396/CE, entrata in vigore in Italia nel 1996, che disciplinava gli apparecchi a gas per uso civile.
“Sul mercato esistono già diverse alternative “green” e competitive dal punto di vista economico, come le pompe di calore – sostengono Edoardo Zanchini (Vicepresidente di Legambiente) e Sergio Andreis (Direttore di Kyoto Club). Quella del Superbonus è una strada certamente corretta, ma migliorabile. Gli oltre 20 miliardi destinati al provvedimento sono sovrastimati e sottraggono risorse fondamentali ad altre iniziative che vanno nella direzione della decarbonizzazione. Una parte degli incentivi potrebbero essere risparmiati limitandone l’erogazione a sistemi di riscaldamento che impiegano fonti energetiche rinnovabili”.
Ciò che viene proposto è un cambio del contenuto del Superbonus, che preveda l’esclusione dell’installazione di caldaie a gas dalla proroga degli incentivi recentemente introdotta dalla nuova Legge di Bilancio 2021.
Nella visione di Legambiente e Kyoto Club, per raggiungere gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni e di decarbonizzazione sarebbe opportuno che l’Italia adottasse strategie sull’esempio delle azioni di altri Paesi (come Svezia, Paesi Bassi e Regno Unito) che hanno già stabilito la data oltre la quale sarà vietato installare sistemi di riscaldamento da combustibili fossili.
Le due organizzazioni hanno indicato una serie di attività in linea con gli obiettivi di sostenibilità del Paese.
La legislazione sulla progettazione ecocompatibile e sull’etichettatura energetica sulle caldaie deve essere revisionata, al fine di garantire che i piani di recupero italiani non prevedano agevolazioni per il riscaldamento a combustibili fossili ma che incentivino il riscaldamento da fonti rinnovabili.
In quest’ottica occorre escludere dal PNRR l’estensione dei vantaggi del Superbonus al 110% per i sistemi di riscaldamento a combustibili fossili, vietare l’installazione di impianti fossili nei nuovi edifici e prevedere l’obbligo di installare impianti da fonti rinnovabili, eliminando gradualmente le caldaie per il riscaldamento a combustibili fossili.
L’ultimo punto del programma proposto da Legambiente e Kyoto Club sottolinea l’importanza di smartizzazione e digitalizzazione degli impianti per migliorarne le prestazioni energetiche.