Focus Mercati
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La domanda di gas naturale è destinata a crescere, ma la filiera deve allinearsi con l’obiettivo emissioni zero
Secondo il nuovo rapporto di IEA, la crescita della domanda di gas naturale nel 2021 si trascinerà fino al 2024
Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), la domanda di gas naturale, che nel 2020 era diminuita del -1,9%, nel 2021 vedrà una forte crescita, dovuta alle attività di sostegno economico per la pandemia da Covid-19 e all’inverno particolarmente mite, che compenserà in maniera sostanziosa le perdite subite l’anno precedente.
Il nuovo report sul mercato del gas naturale pubblicato da IEA prevede una crescita della domanda del 3,6% nel 2021, che si ridurrà negli anni successivi, arrivando a una media dell’1,7% annuo per il periodo 2022-2024, guidata principalmente dalla ripresa economica e dalla sostituzione dei carburanti più inquinanti.
Quasi metà della quota di gas prevista per i prossimi anni verrà richiesta dalla regione dell’Asia Pacifica, in particolare dalla Cina, dall’India e dai paesi del sud-est asiatico con economie emergenti, e arriverà dai grandi produttori come Russia e Medio Oriente, e anche gli Stati Uniti si stanno muovendo nella filiera del gas, investendo sulla produzione di gas di Scisto.
Il rapporto dell’Agenzia indaga come l’industria del gas, viste le previsioni di crescita della domanda, possa ridurre la propria impronta carbonica e allinearsi con gli obiettivi di emissioni zero. Il gas naturale sta diventando sempre più importante nella sostituzione di combustibili molto più inquinanti come carbone e petrolio, usati in maniera massiva in fondamentali settori come quelli della produzione di energia elettrica, dell’industria e dei trasporti.
Per questo motivo l’industria del gas deve continuare a ridurre l’intensità dei suoi gas a effetto serra lungo tutta la sua catena di valore, e allo stesso tempo deve supportare la ricerca per lo sviluppo di gas a basse emissioni di carbonio e di soluzioni che permettano una gestione del carbonio che minimizzi le emissioni derivanti dalla combustione.
La transizione verso fonti di approvvigionamento di gas a basse emissioni di carbonio (come biometano, idrogeno e metano sintetico) richiede costanti aggiustamenti e adeguamenti sia a livello normativo che da lato delle infrastrutture, per garantire un’integrazione competitiva di queste risorse nei futuri sistemi energetici.
"Il rimbalzo della domanda di gas mostra che l'economia globale si sta riprendendo dallo shock della pandemia e che il gas sta continuando a sostituire i combustibili ad alta intensità di emissioni" ha dichiarato il Direttore del settore Mercati e Sicurezza di IEA Keisuke Sadamori. “Devono essere attuate politiche più forti per mettere la domanda globale di gas su un percorso in linea con il raggiungimento dell'azzeramento delle emissioni nette entro il 2050, pur continuando a promuovere la prosperità economica. Allo stesso tempo, l'industria del gas deve intensificare significativamente gli sforzi per passare a gas più puliti e a basse emissioni di carbonio e agire in modo rapido ed efficace per affrontare le inutili emissioni di metano".
Il nuovo report sul mercato del gas naturale pubblicato da IEA prevede una crescita della domanda del 3,6% nel 2021, che si ridurrà negli anni successivi, arrivando a una media dell’1,7% annuo per il periodo 2022-2024, guidata principalmente dalla ripresa economica e dalla sostituzione dei carburanti più inquinanti.
Quasi metà della quota di gas prevista per i prossimi anni verrà richiesta dalla regione dell’Asia Pacifica, in particolare dalla Cina, dall’India e dai paesi del sud-est asiatico con economie emergenti, e arriverà dai grandi produttori come Russia e Medio Oriente, e anche gli Stati Uniti si stanno muovendo nella filiera del gas, investendo sulla produzione di gas di Scisto.
Il rapporto dell’Agenzia indaga come l’industria del gas, viste le previsioni di crescita della domanda, possa ridurre la propria impronta carbonica e allinearsi con gli obiettivi di emissioni zero. Il gas naturale sta diventando sempre più importante nella sostituzione di combustibili molto più inquinanti come carbone e petrolio, usati in maniera massiva in fondamentali settori come quelli della produzione di energia elettrica, dell’industria e dei trasporti.
Per questo motivo l’industria del gas deve continuare a ridurre l’intensità dei suoi gas a effetto serra lungo tutta la sua catena di valore, e allo stesso tempo deve supportare la ricerca per lo sviluppo di gas a basse emissioni di carbonio e di soluzioni che permettano una gestione del carbonio che minimizzi le emissioni derivanti dalla combustione.
La transizione verso fonti di approvvigionamento di gas a basse emissioni di carbonio (come biometano, idrogeno e metano sintetico) richiede costanti aggiustamenti e adeguamenti sia a livello normativo che da lato delle infrastrutture, per garantire un’integrazione competitiva di queste risorse nei futuri sistemi energetici.
"Il rimbalzo della domanda di gas mostra che l'economia globale si sta riprendendo dallo shock della pandemia e che il gas sta continuando a sostituire i combustibili ad alta intensità di emissioni" ha dichiarato il Direttore del settore Mercati e Sicurezza di IEA Keisuke Sadamori. “Devono essere attuate politiche più forti per mettere la domanda globale di gas su un percorso in linea con il raggiungimento dell'azzeramento delle emissioni nette entro il 2050, pur continuando a promuovere la prosperità economica. Allo stesso tempo, l'industria del gas deve intensificare significativamente gli sforzi per passare a gas più puliti e a basse emissioni di carbonio e agire in modo rapido ed efficace per affrontare le inutili emissioni di metano".