Focus Efficienza Energetica

14.05.2013
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Indagine ANIE-Ispo: gli italiani sono sempre più attenti al risparmio energetico

Dall’indagine emergono comportamenti virtuosi, italiani molto attenti all’efficienza e al risparmio energetico sulla climatizzazione e sugli elettrodomestici, ancora scarsa però la conoscenza delle tecnologie.
La coscienza energetica sta aumentando sempre di più in Italia, ma è ancora scarsa la conoscenza delle tecnologie di risparmio energetico che si possono applicare agli impianti: è quanto emerge dalla ricerca che ANIE Confindustria ha commissionato all’istituto demoscopico Ispo. Dall’indagine emerge infatti che gli italiani sono sensibili all’aumento dei costi energetici e sono favorevoli a scegliere nuove tecnologie per abbattere i costi e risparmiare energia.

Ma, se interpellate sulle diverse soluzioni di risparmio energetico disponibili, le famiglie italiane dimostrano scarsa conoscenza dell’offerta attuale: le fonti più citate sono quelle rinnovabili (solare ed eolico) e i dispositivi di risparmio applicati agli elettrodomestici.
Poco conosciuta ancora la domotica applicata all’uso domestico.


Risparmio energetico e percezione dei consumi


L’aumento delle bollette di energia elettrica e gas sono percepite dalla quasi totalità degli intervistati, consci che ogni persona possa contribuire alla riduzione di questi costi applicando qualche strategia di risparmio energetico: a questo proposito, l’80% degli intervistati dichiara di utilizzare lampadine a risparmio energetico, il 76% pulisce regolarmente la caldaia, il 66% mantiene il termostato a temperature sotto i 20 gradi d’inverno, il 67% minimizza l’uso di acqua calda mentre il 71% dichiara di utilizzare lavatrici e lavastoviglie a basse temperature.
Anche gli acquisti sembrano essere influenzati da questa tendenza al risparmio: il 46% dichiara di acquistare climatizzatori a basso consumo mentre il 72% si affida ad elettrodomestici efficienti.


Conoscenza delle fonti rinnovabili e delle normative in uso


Tra le fonti rinnovabili più citate, come detto, il solare, conosciuto con chiarezza dal 78% degli italiani interpellati, e l’eolico, noto al 73% degli italiani: altre fonti sono meno conosciute, come l’idroelettrico (45%), la geotermia (28%), le biomasse (28%) e l’energia derivante da onde e maree (24%).

Per quanto riguarda la Dichiarazione di Conformità degli impianti elettrici domestici, il 49% afferma di conoscerla bene mentre il 23% ammette che il proprio impianto domestico non è conforme a quanto disposto dalla stessa normativa (tra le mancanze più segnalate, l’interruttore salvavita, la messa a terra, controlli periodici di funzionamento e installazione con personale qualificato).

Intervistati anche sull’utilità percepita con tale normativa, gli italiani dichiarano sia utile sia per risparmiare energia (82%) che per valorizzare l’immobile (81%), ma un buon 60% la vede come un ulteriore carico burocratico che pesa in fase di compravendite immobiliari.


Domotica: un potenziale ancora da sviluppare


Il mondo della domotica risulta ancora poco conosciuto dagli italiani: 7 italiani su 10 dichiarano di non conoscere la normativa sul livello domotico degli impianti elettrici ma percepiscono gli effetti positivi che questa tecnologia potrebbe avere a livello quotidiano, in particolare nell’aiutare anziani o disabili, nel rendere più sicura l’abitazione e nel consumare meno energia.

Tra le varie funzionalità offerte da questa tecnologia, l’85% apprezza la domotica come sistema di allarme per segnalare perdite d’acqua e gas, il 79% per il risparmio energetico garantito con lo spegnimento automatico degli elettrodomestici che rischiano di far saltare la corrente, mentre il 70% perché consente la termoregolazione differenziata negli ambienti domestici.

“L’innovazione in campo energetico è da diversi anni una realtà consolidata sui mercati che, tra l’altro, vedono la nostra industria nazionale in prima linea e particolarmente competitiva – ha dichiarato Paolo Perino, Vice Presidente di Federcostruzioni – Recenti ricerche attestano che adottando soluzioni più avanzate i benefici ascrivibili alle tecnologie Anie, valutati al 2016, si tradurrebbero in circa 41 Mt di CO2 non emessi in atmosfera (con risparmi pari a 7 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio), un effetto paragonabile all’eliminazione di quasi 10 milioni di automobili dalle strade italiane”.

“L’efficienza energetica, l’interconnessione, la sicurezza – ha commentato Claudio Andrea Gemme, Presidente di Anie – sono parole di cui spesso si abusa, ma che nel caso del comparto Anie rappresentano il futuro prossimo. Gli italiani da un lato si sono dimostrati aperti verso la cultura della sostenibilità che le tecnologie possono apportare, dall’altro disponibili a investire, nonostante la crisi, laddove il ritorno economico avvenga in tempi contenuti, tra i 3 e i 5 anni. Questo significa che dal punto di vista culturale c’è molto terreno su cui lavorare. Anie, 'la casa delle tecnologie', continua il suo impegno anche su questo fronte”.