
19.10.2018
Il contribuito NUPI al ripristino della viabilità di Genova dopo il crollo del Ponte Morandi
Con il disastroso crollo del Ponte Morandi, Genova è stata colpita da una serie di grandi disagi che hanno aggravato l’effetto, già sufficientemente pesante, di una tragedia di questa portata.
Il crollo del 14 agosto scorso ha provocato 43 decessi, creato grandi disagi agli sfollati e ai commercianti della zona ma non solo, ha paralizzato la città, creando ingenti danni all’economia delle industrie, dei porti, del turismo locale e delle attività in genere.
L’interruzione della viabilità che è stata provocata dal crollo di una delle più importanti arterie di Genova ha colpito tutta la regione, spezzando la Valpolcevera lungo l’asse nord-sud. Da quanto si è potuto desumere dalle dichiarazioni pubbliche il problema del decongestionamento del traffico nella zona dove sorge il viadotto parzialmente crollato era già noto alle autorità locali e regionali che, per l’appunto, avevano previsto per la fine del 2018 l’inizio dei lavori per la realizzazione della nuova Gronda autostradale: un tratto stradale che avrebbe dovuto raddoppiare l’esistente A10 nel tratto di attraversamento del Comune di Genova.
In seguito al crollo del Ponte si è reso necessario accelerare le operazioni tecniche in modo da poter aprire una via alternativa nel più breve tempo possibile, i lavori pertanto sono partiti dal Lungomare Canepa.
Anche NUPI ha partecipato attivamente a queste importanti operazioni fornendo, proprio per il cantiere del Lungomare Canepa, le tubazioni in polietilene Ø500 mm S5 necessarie per la realizzazione del nuovo gasdotto e le tubazioni in polietilene Ø280 mm PN25per la costruzione del fangdotto, una struttura avveniristica che, presa in prestito dal suo ambiente di impiego tradizionale, le miniere, è stata realizzata per il trasporto dello smarino, ossia il materiale di scarto degli scavi della nuova Gronda autostradale.
Il fangdotto permette di trasportare lo smarino bagnato in modo veloce e sicuro, evitando che l’amianto eventualmente contenuto nelle rocce possa risultare dannoso per gli operai e per le persone coinvolte. Dopo meno di due mesi di lavori ininterrotti, con operai che hanno lavorato senza sosta su tre turni in 24h, il Lungomare Canepa ha riaperto nel tardo pomeriggio di domenica 7 ottobre, con ben 45 giorni di anticipo rispetto ai tempi previsti. È costituito da 5 corsie, due in direzione ponente e tre in direzione levante, che ora permettono una migliore scorrevolezza del traffico in quell’area della città che, purtroppo, in seguito al crollo è stata invasa dai mezzi di trasporto.
Il crollo del 14 agosto scorso ha provocato 43 decessi, creato grandi disagi agli sfollati e ai commercianti della zona ma non solo, ha paralizzato la città, creando ingenti danni all’economia delle industrie, dei porti, del turismo locale e delle attività in genere.
L’interruzione della viabilità che è stata provocata dal crollo di una delle più importanti arterie di Genova ha colpito tutta la regione, spezzando la Valpolcevera lungo l’asse nord-sud. Da quanto si è potuto desumere dalle dichiarazioni pubbliche il problema del decongestionamento del traffico nella zona dove sorge il viadotto parzialmente crollato era già noto alle autorità locali e regionali che, per l’appunto, avevano previsto per la fine del 2018 l’inizio dei lavori per la realizzazione della nuova Gronda autostradale: un tratto stradale che avrebbe dovuto raddoppiare l’esistente A10 nel tratto di attraversamento del Comune di Genova.
In seguito al crollo del Ponte si è reso necessario accelerare le operazioni tecniche in modo da poter aprire una via alternativa nel più breve tempo possibile, i lavori pertanto sono partiti dal Lungomare Canepa.
Anche NUPI ha partecipato attivamente a queste importanti operazioni fornendo, proprio per il cantiere del Lungomare Canepa, le tubazioni in polietilene Ø500 mm S5 necessarie per la realizzazione del nuovo gasdotto e le tubazioni in polietilene Ø280 mm PN25per la costruzione del fangdotto, una struttura avveniristica che, presa in prestito dal suo ambiente di impiego tradizionale, le miniere, è stata realizzata per il trasporto dello smarino, ossia il materiale di scarto degli scavi della nuova Gronda autostradale.
Il fangdotto permette di trasportare lo smarino bagnato in modo veloce e sicuro, evitando che l’amianto eventualmente contenuto nelle rocce possa risultare dannoso per gli operai e per le persone coinvolte. Dopo meno di due mesi di lavori ininterrotti, con operai che hanno lavorato senza sosta su tre turni in 24h, il Lungomare Canepa ha riaperto nel tardo pomeriggio di domenica 7 ottobre, con ben 45 giorni di anticipo rispetto ai tempi previsti. È costituito da 5 corsie, due in direzione ponente e tre in direzione levante, che ora permettono una migliore scorrevolezza del traffico in quell’area della città che, purtroppo, in seguito al crollo è stata invasa dai mezzi di trasporto.
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