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25.03.2015
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Il Consiglio Europeo approva l’Unione Energetica, più integrazione e meno emissioni

La gestione dell’energia passa nelle mani dell’Unione Europea, per decarbonizzare il continente, garantire produzione e distribuzione più omogenee, ricerca e sviluppo.
Giovedì 19 Marzo 2015 il Consiglio Europeo si è riunito per discutere a proposito dell’Unione Energetica, provvedimento comunitario che ha l’obiettivo di centralizzare e uniformare la gestione energetica sull’Unione stessa, in modo da garantire la produzione e la distribuzione omogenea, agli Stati membri, di energia, soprattutto per quanto riguarda le fonti rinnovabili.

La Commissione Europea ha approvato, in data 25 Febbraio 2015, la strategia quadro contenente gli obiettivi dell’Unione Energetica. La strategia tocca, principalmente, cinque punti interconnessi tra loro: la sicurezza energetica, unita a solidarietà e fiducia tra Stati e con i produttori; la piena integrazione del mercato europeo dell’energia; il raggiungimento dell’efficienza energetica volto al contenimento della domanda; la decarbonizzazione dell’economia; la spinta verso la ricerca, l’innovazione e la competitività.

Dopo aver preso in esame la strategia quadro avanzata dalla Commissione, il Consiglio Europeo ha confermato la propria approvazione, evidenziando l’importanza del ruolo che l’Unità Energetica Europea deve assumere a livello continentale.

Sono nove, le richieste specifiche avanzate dal Consiglio Europeo:

  1. Concretizzare i progetti per l’energia elettrica, il gas e le interconnessioni con le zone periferiche, in modo da garantire la connessione e il trasferimento dell’energia a livello comunitario;
  2. Applicare rigorosamente la normativa europea riguardante l’energia;
  3. Sviluppare normative riguardanti l’approvvigionamento di energia elettrica e gas, valutando l’installazione di reti solide e l’impiego di risorse del territorio e di tecnologie a basso consumo di CO2;
  4. Verificare la concordanza e la compatibilità degli accordi per la fornitura di gas da esterni con le disposizioni dell’Unione Europea, garantendone trasparenza e, allo stesso tempo, riservatezza dei dati sensibili;
  5. Valutare i meccanismi volontari di aggregazione della domanda, affinché siano compatibili con le norme sulla concorrenza di OMC e UE;
  6. Sviluppare un mercato più strutturato e facilmente fruibile, che permetta a tutte le zone europee di collaborare e contribuisca alla creazione di fonti energetiche rinnovabili, in modo da fornire energia a prezzi più accessibili per tutti gli utenti;
  7. Al fine di raggiungere gli obiettivi previsti per il 2030, rivedere le norme relative alla riduzione delle emissioni, all’efficienza energetica e alle rinnovabili;
  8. Ideare una strategia di innovazione compatibile con il progresso energetico e climatico;
  9. Creare partnership con i paesi produttori, in modo da garantire la sicurezza energetica e da permettere a ogni Stato di esaminare e sfruttare le proprie risorse.

Compito importante, dunque, quello del Consiglio e della Commissione Europea: incrementare l’efficienza e la distribuzione capillare e omogenea di energia elettrica richiede grande impegno, sia a livello normativo-istituzionale, che a livello pratico-attuativo. L’Unione Energetica risulterà un ottimo strumento di condivisione e crescita, e sarà un supporto fondamentale per gli Stati europei in vista della realizzazione degli obiettivi fissati per il 2030.