Focus Dal mondo

02.12.2014
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IEA, le sfide del futuro per l’UE: sicurezza energetica, competitività industriale e sostenibilità

Le sfide che si pongono di fronte all'Europa per l'approvvigionamento di energia, tra crisi, sussidi energetici e dipendenza, aspettando l'Unione Energetica Europea.
L’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), organizzazione internazionale intergovernativa fondata nel lontano 1974 allo scopo di promuovere la sicurezza energetica tra i suoi Stati membri, ha di recente pubblicato un rapporto di sintesi sulle politiche energetiche europee, contenente alcune raccomandazioni e punti chiave per il raggiungimento degli obiettivi Clima&Energia all’interno dei 29 Stati afferenti.

Nel tracciare un bilancio delle politiche energetiche europee dal 2008 ad oggi, l’Agenzia riconosce gli incredibili passi avanti fatti dall’Unione Europea negli ultimi cinque anni, raggiungendo ad esempio con largo anticipo, rispetto a quanto preventivato, gli obiettivi per il clima e l’energia fissati al 2020, con una riduzione del 19,2% delle emissioni di gas serra rispetto al 1990 e un aumento del 14,1% della quota di rinnovabili destinate ai consumi energetici, principalmente solare fotovoltaico ed eolico.

Tuttavia, IEA non manca di evidenziare nel rapporto come il progresso fatto finora dall’Unione Europea non sia in realtà sufficiente ad affrontare le sfide ben più grandi che la attendono, come sicurezza energetica, competitività industriale e sostenibilità.

A livello continentale, l’UE sta attraversando una forte crisi economica e finanziaria, che ha portato ad una riduzione della domanda energetica e della produzione di petrolio e gas, con conseguente aumento delle importazioni e riduzione della sicurezza energetica. A questo poi si aggiunge la perdita di leadership dell’Unione a livello di competitività industriale globale, a tutto vantaggio dei mercati emergenti, come Nord Africa e Medio Oriente.

Quel che è certo è che l’Unione Europea continua a vantare comunque una delle normative in quanto a clima ed energia tra le più stringenti e severe al mondo.

Proprio per questo IEA, pur confermando l’attuale leadership globale dell’UE in materia di lotta al cambiamento climatico e di transizione ad una economia “verde”, a basse emissioni di carbone, tuttavia propone alcune raccomandazioni e azioni che la stessa dovrà adottare per rafforzare il mercato energetico interno, la sicurezza energetica e la competitività industriale.

Nonostante le liberalizzazioni applicate al grande mercato e i prezzi decrescenti, mancano ancora importanti interconnessioni a livello di politiche energetiche e per una decarbonizzazione dell’economia.

Non si è ancora creata una Unione Energetica Europea con regole efficienti a disciplinare il mercato dell’energia e politiche efficaci per il sostegno dello sviluppo di tecnologie a basse emissioni, limitatamente inquinanti.

I ‘must’ forniti da IEA all’Unione Europea si possono riassumere come segue:
  • Riconfermare il proprio impegno nei confronti di un mercato energetico interno pienamente funzionante, implementando i regolamenti continentali con azioni come l’integrazione dei mercati regionali dell’elettricità e la stabilizzazione delle energie rinnovabili;
  • Istituire delle strutture giuridiche e di governance in vista del quadro comunitario Clima&Energia per il 2030, per una economia a basse emissioni inquinanti entro il 2050 e dando priorità a strumenti di mercato come:

- Sviluppo periodico e rafforzamento a livello regionale dei requisiti per il rinnovamento o la costruzione di edifici efficienti dal punto di vista energetico, nei settori dell’illuminazione, dei trasporti, delle tecnologie per la climatizzazione;
- Gestire il sistema di sussidi energetici e ridurre l’impatto distorsivo dell’intervento pubblico;
- Riformare rapidamente il sistema di scambio delle quote di emissione EU-ETS;
- Promuovere politiche che attraggano gli investimenti in tecnologie a basse emissioni di carbone, includendo le rinnovabili, il nucleare e i sistemi di cattura e stoccaggio del carbonio;
- Valutare regolarmente i risultati sociali ed economici dei progressi dell’UE in termini di competitività, sicurezza e sostenibilità;
- Rafforzare la cooperazione in Europa per il miglioramento della gestione, la sicurezza e la durata di vita degli impianti nucleari e delle scorie radioattive, assicurando adeguati incentivi in quegli Stati che vogliono mantenere l’opzione nucleare come parte delle proprie forniture energetiche;
- Garantire adeguati finanziamenti energetici per il soddisfacimento delle politiche energetiche europee e monitorare regolarmente i risultati dei programmi per l’energia sulla base di indicatori specifici per la competitività e l’innovazione.

Documentazione disponibile

Energy Policies of IEA Countries: European Union – 2014
eBook - IT