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Che valore ha il teleriscaldamento in Italia? Lo racconta il primo Report GSE su questo tema
Al 2017 i sistemi di teleriscaldamento in Italia erano circa 300, con un valore di oltre 9 GW di potenza installata

Qual è la diffusione del teleriscaldamento in Italia e quali sono le caratteristiche degli impianti? Le risposte a queste domande le dà oggi il GSE, che per la prima volta ha elaborato un rapporto su questo tema.
Si intitola “Teleriscaldamento e teleraffrescamento in Italia" e fornisce informazioni sulle caratteristiche e sulla diffusione dei sistemi di teleriscaldamento (TLR) e teleraffrescamento già in esercizio in Italia alla fine del 2017, condividendo inoltre utili approfondimenti sulle peculiarità delle diverse reti ed impianti, considerando inoltre le volumetrie servite.
In base alle analisi GSE, alla fine del 2017, in Italia, i sistemi TLR attivi erano circa 300, diffusi in 240 comuni, la maggior parte dei quali localizzati nelle 7 regioni settentrionali, per un’estensione complessiva di rete di 4600 km e più di 9 GW di potenza installata.
Prendendo in considerazione unicamente il settore residenziale, l’analisi GSE evidenzia che per il settore residenziale il TLR soddisfa circa il 2% della domanda complessiva nazionale di energia per il riscaldamento e la produzione di ACS.
Le fonti fossili alimentano ben l’84% degli impianti a servizio delle reti, mentre il restante 16% è alimentato da fonti rinnovabili quali biomassa, geotermia o rifiuti. Sono comprensibilmente gli impianti più piccoli ad essere efficacemente alimentati da fonti rinnovabili.
E’ stato calcolato che nel corso del 2017 sono stati immessi nelle reti di teleriscaldamento circa 11,3 TWh termici, pari a circa 970 ktep, prodotti per il 64% da gas naturale, per il 25% da fonti rinnovabili e, da ultimo, per l’11% da altre fonti fossili.
Il teleraffrescamento in Italia invece è ampiamente meno diffuso del teleriscaldamento, anche se questa tipologia di impianti si va via via più diffondendo, sempre in associazione con le reti preesistenti di teleriscaldamento.
I dati GSE hanno infine evidenziato che il 73% dei sistemi di teleriscaldamento e il 69% dei sistemi di teleraffrescamento attivi in Italia hanno un’efficienza pari o superiore a quella indicata dalla Direttiva 2012/27/CE.
In calce all’articolo è possibile trovare il rapporto GSE sul teleriscaldamento e il teleraffrescamento in Italia.
Si intitola “Teleriscaldamento e teleraffrescamento in Italia" e fornisce informazioni sulle caratteristiche e sulla diffusione dei sistemi di teleriscaldamento (TLR) e teleraffrescamento già in esercizio in Italia alla fine del 2017, condividendo inoltre utili approfondimenti sulle peculiarità delle diverse reti ed impianti, considerando inoltre le volumetrie servite.
In base alle analisi GSE, alla fine del 2017, in Italia, i sistemi TLR attivi erano circa 300, diffusi in 240 comuni, la maggior parte dei quali localizzati nelle 7 regioni settentrionali, per un’estensione complessiva di rete di 4600 km e più di 9 GW di potenza installata.
Prendendo in considerazione unicamente il settore residenziale, l’analisi GSE evidenzia che per il settore residenziale il TLR soddisfa circa il 2% della domanda complessiva nazionale di energia per il riscaldamento e la produzione di ACS.
Le fonti fossili alimentano ben l’84% degli impianti a servizio delle reti, mentre il restante 16% è alimentato da fonti rinnovabili quali biomassa, geotermia o rifiuti. Sono comprensibilmente gli impianti più piccoli ad essere efficacemente alimentati da fonti rinnovabili.
E’ stato calcolato che nel corso del 2017 sono stati immessi nelle reti di teleriscaldamento circa 11,3 TWh termici, pari a circa 970 ktep, prodotti per il 64% da gas naturale, per il 25% da fonti rinnovabili e, da ultimo, per l’11% da altre fonti fossili.
Il teleraffrescamento in Italia invece è ampiamente meno diffuso del teleriscaldamento, anche se questa tipologia di impianti si va via via più diffondendo, sempre in associazione con le reti preesistenti di teleriscaldamento.
I dati GSE hanno infine evidenziato che il 73% dei sistemi di teleriscaldamento e il 69% dei sistemi di teleraffrescamento attivi in Italia hanno un’efficienza pari o superiore a quella indicata dalla Direttiva 2012/27/CE.
In calce all’articolo è possibile trovare il rapporto GSE sul teleriscaldamento e il teleraffrescamento in Italia.