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03.07.2012
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Regione Veneto: periti e ingeneri industriali non possono firmare le certificazioni energetiche

03/07/2012 - Il sistema informatico della Regione Veneto per la trasmissione e protocollazione degli ACE (Attestati di Certificazione Energetica) non consente più l’invio di certificati da parte di  Periti Industriali e Ingegneri Industriali perché, secondo il parere dell’Unità Progetto Energia regionale, solo parzialmente abilitati alla progettazione e solo per la parte impiantistica.

La questione, in realtà, risulta piuttosto fumosa anche a livello nazionale: la certificazione energetica degli edifici, allo stato attuale, è regolata infatti dal D.Lgs. 115/08, il quale, al punto due dell’allegato III dice: “Si definisce tecnico abilitato un tecnico operante (...) iscritto ai relativi ordini e collegi professionali ed abilitato all´esercizio della professione relativa alla progettazione di edifici ed impianti, asserviti agli edifici stessi, nell´ambito delle competenze ad esso attribuite dalla legislazione vigente. (...) Ove il tecnico non sia competente nei campi sopra citati (o nel caso che alcuni di essi esulino dal proprio ambito di competenza), egli deve operare in collaborazione con altro tecnico abilitato in modo che il gruppo costituito copra tutti gli ambiti professionali su cui e´ richiesta la competenza”.

Il problema è quindi di interpretazione: la legge non parla infatti di competenze professionali per le singole specializzazioni, ma semplicemente di professionisti iscritti agli ordini e collegi professionali abilitati alla progettazione di edifici e impianti, senza specificare in modo chiaro quali siano i titoli necessari per rientrare in queste categorie. 

Le normative regionali vigenti in Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna, ad esempio, consentono l’iscrizione agli elenchi regionali a tutti i periti iscritti agli albi professionali, senza fare distinzioni di specializzazione. In Veneto, inoltre, le competenze per la certificazione vengono riconosciute anche ad Architetti e Geometri che, a loro volta, non avrebbero conoscenze tecnologiche specifiche nell’ambito degli impianti di climatizzazione e dovrebbero quindi, a rigor di logica, essere soggetti alla collaborazione di un professionista con queste competenze.

Per quanto riguarda gli ingegneri, il problema si pone per le lauree del nuovo ordinamento, triennali e specialistiche, che prevedono specializzazioni diverse e non per i laureati del vecchio ordinamento. Secondo l’ing. Gianpiero Napol, presidente del FOIV (Federazione Regionale degli Ordini degli Ingegneri del Veneto) “la questione è in capo al ministero, il quale dovrebbe emanare una circolare che dirima la questione. Paradossalmente un geometra, che è molto meno qualificato di un ingegnere, può fare le certificazioni energetiche, ma un ingegnere industriale del nuovo ordinamento no. Francamente ci sembra una cosa insensata”.