Focus Incentivi
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Fraccaro conferma un Superbonus al 110% per gli interventi di ristrutturazione edilizia
Ecobonus, sismabonus e bonus facciate saranno tutti sostituiti dal Superbonus al 110%

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro rilancia la proposta del Premier in merito ad un Ecobonus al 100%, proponendo un superbonus al 110% per un ampio ventaglio di interventi edili, scopriamo assieme come immaginano di poter procedere con un sistema di finanziamento così ingente.
Il rafforzamento del sistema incentivante ecobonus è in discussione da mesi nei palazzi del potere, dove i legislatori sembrano essere certi dell’importanza di sostenere le aziende del settore edile per contrastare la crisi economica conseguente alla pandemia da Covid-19.
Ora però i progetti sembrano essere vicini a vedere la luce. Sembra che sia stato deciso di offrire ai cittadini un superbonus del 110% per le ristrutturazioni di immobili che necessitano di adeguamenti antisismici e di innalzare alla stessa percentuale anche l’ecobonus, precedentemente stabilito al 65% per gli interventi di efficienza energetica. Queste misure sono state inserite nel DL maggio, che potrebbe essere chiuso in settimana e, da quanto è stato finora condiviso dal sottosegretario Fraccaro, si evince che sarà proposta l’introduzione di un credito d’imposta del 110% per le imprese che si occuperanno degli interventi edili che saranno realizzati tra luglio 2020 e dicembre 2021, compresi gli interventi che ricadono nel campo d’azione del bonus facciate.
La bozza del nuovo decreto, circolata tra le agenzie stampa, sembra contenere quanto segue: "Si provvede a incrementare al 110% l'aliquota di detrazione spettante a fronte di specifici interventi in ambito di efficienza energetica, riduzione del rischio sismico, installazione di impianti fotovoltaici, con riferimento alle spese sostenute dal 1°luglio 2020 al 31 dicembre 2021, nonché di interventi di recupero o restauro della facciata esterna di edifici effettuati dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2021".
Nella nota esplicativa che accompagna la bozza si legge inoltre: "In questo momento di grave crisi economica e sociale abbiamo immaginato una proposta shock per il settore dell’edilizia e per il rilancio degli investimenti privati. Una misura che farà crescere Pil e occupazione, e che allo stesso tempo porterà il nostro paese all’avanguardia del processo di riconversione energetica e di sviluppo sostenibile - abbiamo infatti deciso di incrementare le aliquote di detrazione al 110% per alcuni importanti interventi di riqualificazione energetica e di messa in sicurezza degli edifici".
Si continua a leggere nella nota, "Le detrazioni fiscali in questi anni hanno svolto un ruolo di incentivo fondamentale per tutto il settore privato, creando flussi rilevanti di domanda aggiuntiva per i lavori di ristrutturazione. Ed è per questo che abbiamo deciso che fino al 2021 le aliquote detraibili per alcuni interventi di efficientamento energetico (ecobonus) e per le misure antisismiche (sismabonus), passeranno rispettivamente dal 65% e 50% ad un’aliquota del 110%"
"Inoltre, se congiuntamente ad un’opera strutturale di riqualificazione energetica o di messa in sicurezza degli edifici, la famiglia vorrà svolgere altri lavori di riqualificazione energetica, restaurare la facciate esterna dell’edificio o installare un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica tutti i lavori riceveranno una detrazione pari al 110%...”.
Nella nota è stata compresa anche un esempio concreto che aiuti a comprendere come questo meccanismo impatterà sulle imprese e le famiglie italiane. "Se una famiglia effettuerà lavori sulla propria abitazione che ricadono all’interno degli interventi sopra elencati per un importo pari a 1000 euro, riceverà al momento della dichiarazione dei redditi una detrazione pari al 110% del costo dei lavori (in questo caso quindi 1100 euro), che potrà usare in compensazione in cinque quote annuali di pari importo. Mettendo in sicurezza il proprio edificio da un punto di vista sismico, ad esempio, con dei lavori di un valore complessivo pari a 1000 euro, si riceverà dallo Stato una detrazione pari a 1100 euro".
Ma i vantaggi non finiscono qui, oltre alla detrazione, i cittadini potranno ricevere uno sconto in fattura pari al 100% del costo dei lavori da parte dell’impresa che si è occupata degli interventi. Ciò si traduce nella possibilità, per le famiglie, di far eseguire lavori di ristrutturazione senza dover investire denaro, gli basterà invece vendere la detrazione fiscale spettante all’impresa che ha svolto i lavori. Ciò permetterà di procedere ad importanti ristrutturazioni anche alle famiglie con redditi molto ridotti, questo almeno è quanto si augura il governo.
Il credito d’imposta, a quel punto in mano alle imprese, potrà essere compensato in quote annuali nel corso di 5 anni, oppure ceduto ulteriormente, così da essere trasformato immediatamente in liquidità. La trasformazione da credito d’imposta a liquidità sarà però ora più veloce e facile di quanto non fosse in precedenza. Il Governo spiega infatti di aver modificato la normativa in merito alla cedibilità delle detrazioni, concedendo per la prima volta la possibilità di cessione dei crediti agli istituti bancari e di aver consentito un numero di passaggi superiore alle due cessioni.
L’obiettivo del Governo, spiega la nota, è che “l’impresa non si trovi mai senza la liquidità necessaria a coprire i propri costi, e che quindi possa cedere il più velocemente possibile e ad un prezzo sostenibile (comunque non inferiore al 100% del valore della fattura) il credito a banche o a grandi imprese".
SI attende quindi di poter avere notizia di un’effettiva approvazione e entrata in vigore di queste misure, così da comprendere i dettagli di applicazione di questo superbonus al 110%, una novità sicuramente che nella realtà pre-pandemia sarebbe stata impensabile e che, immaginiamo, provocherà reazioni di vario genere nelle associazioni di categoria del comparto edile.
Il rafforzamento del sistema incentivante ecobonus è in discussione da mesi nei palazzi del potere, dove i legislatori sembrano essere certi dell’importanza di sostenere le aziende del settore edile per contrastare la crisi economica conseguente alla pandemia da Covid-19.
Ora però i progetti sembrano essere vicini a vedere la luce. Sembra che sia stato deciso di offrire ai cittadini un superbonus del 110% per le ristrutturazioni di immobili che necessitano di adeguamenti antisismici e di innalzare alla stessa percentuale anche l’ecobonus, precedentemente stabilito al 65% per gli interventi di efficienza energetica. Queste misure sono state inserite nel DL maggio, che potrebbe essere chiuso in settimana e, da quanto è stato finora condiviso dal sottosegretario Fraccaro, si evince che sarà proposta l’introduzione di un credito d’imposta del 110% per le imprese che si occuperanno degli interventi edili che saranno realizzati tra luglio 2020 e dicembre 2021, compresi gli interventi che ricadono nel campo d’azione del bonus facciate.
La bozza del nuovo decreto, circolata tra le agenzie stampa, sembra contenere quanto segue: "Si provvede a incrementare al 110% l'aliquota di detrazione spettante a fronte di specifici interventi in ambito di efficienza energetica, riduzione del rischio sismico, installazione di impianti fotovoltaici, con riferimento alle spese sostenute dal 1°luglio 2020 al 31 dicembre 2021, nonché di interventi di recupero o restauro della facciata esterna di edifici effettuati dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2021".
Nella nota esplicativa che accompagna la bozza si legge inoltre: "In questo momento di grave crisi economica e sociale abbiamo immaginato una proposta shock per il settore dell’edilizia e per il rilancio degli investimenti privati. Una misura che farà crescere Pil e occupazione, e che allo stesso tempo porterà il nostro paese all’avanguardia del processo di riconversione energetica e di sviluppo sostenibile - abbiamo infatti deciso di incrementare le aliquote di detrazione al 110% per alcuni importanti interventi di riqualificazione energetica e di messa in sicurezza degli edifici".
Si continua a leggere nella nota, "Le detrazioni fiscali in questi anni hanno svolto un ruolo di incentivo fondamentale per tutto il settore privato, creando flussi rilevanti di domanda aggiuntiva per i lavori di ristrutturazione. Ed è per questo che abbiamo deciso che fino al 2021 le aliquote detraibili per alcuni interventi di efficientamento energetico (ecobonus) e per le misure antisismiche (sismabonus), passeranno rispettivamente dal 65% e 50% ad un’aliquota del 110%"
"Inoltre, se congiuntamente ad un’opera strutturale di riqualificazione energetica o di messa in sicurezza degli edifici, la famiglia vorrà svolgere altri lavori di riqualificazione energetica, restaurare la facciate esterna dell’edificio o installare un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica tutti i lavori riceveranno una detrazione pari al 110%...”.
Nella nota è stata compresa anche un esempio concreto che aiuti a comprendere come questo meccanismo impatterà sulle imprese e le famiglie italiane. "Se una famiglia effettuerà lavori sulla propria abitazione che ricadono all’interno degli interventi sopra elencati per un importo pari a 1000 euro, riceverà al momento della dichiarazione dei redditi una detrazione pari al 110% del costo dei lavori (in questo caso quindi 1100 euro), che potrà usare in compensazione in cinque quote annuali di pari importo. Mettendo in sicurezza il proprio edificio da un punto di vista sismico, ad esempio, con dei lavori di un valore complessivo pari a 1000 euro, si riceverà dallo Stato una detrazione pari a 1100 euro".
Ma i vantaggi non finiscono qui, oltre alla detrazione, i cittadini potranno ricevere uno sconto in fattura pari al 100% del costo dei lavori da parte dell’impresa che si è occupata degli interventi. Ciò si traduce nella possibilità, per le famiglie, di far eseguire lavori di ristrutturazione senza dover investire denaro, gli basterà invece vendere la detrazione fiscale spettante all’impresa che ha svolto i lavori. Ciò permetterà di procedere ad importanti ristrutturazioni anche alle famiglie con redditi molto ridotti, questo almeno è quanto si augura il governo.
Il credito d’imposta, a quel punto in mano alle imprese, potrà essere compensato in quote annuali nel corso di 5 anni, oppure ceduto ulteriormente, così da essere trasformato immediatamente in liquidità. La trasformazione da credito d’imposta a liquidità sarà però ora più veloce e facile di quanto non fosse in precedenza. Il Governo spiega infatti di aver modificato la normativa in merito alla cedibilità delle detrazioni, concedendo per la prima volta la possibilità di cessione dei crediti agli istituti bancari e di aver consentito un numero di passaggi superiore alle due cessioni.
L’obiettivo del Governo, spiega la nota, è che “l’impresa non si trovi mai senza la liquidità necessaria a coprire i propri costi, e che quindi possa cedere il più velocemente possibile e ad un prezzo sostenibile (comunque non inferiore al 100% del valore della fattura) il credito a banche o a grandi imprese".
SI attende quindi di poter avere notizia di un’effettiva approvazione e entrata in vigore di queste misure, così da comprendere i dettagli di applicazione di questo superbonus al 110%, una novità sicuramente che nella realtà pre-pandemia sarebbe stata impensabile e che, immaginiamo, provocherà reazioni di vario genere nelle associazioni di categoria del comparto edile.