Focus Incentivi

21.05.2019

Conto Termico, crescono le richieste di incentivo e aumenta l’assistenza al pubblico

In concomitanza con l’aggiornamento del Contatore del Conto Termico il GSE apre una nuova sezione del portale per l’assistenza al pubblico
Tutti i soggetti che necessitano di informazioni sul Conto Termico, per comprendere se e come sia possibile sfruttarne gli incentivi, possono oggi sfruttare un nuovo e più intuitivo portale di assistenza messo a disposizione dal GSE.

Nell’homepage del sito principale del Gestore dei Servizi Energetici oggi è disponibile il collegamento a una sezione di SUPPORTO > ASSISTENZA PER IL CONTO TERMICO.

Accedendo a quest’area dedicata è possibile  accedere alle domande più frequenti (FAQ), già debitamente suddivise per tipologia, oltre che un modulo attraverso il quale gli utenti registrati al PortalTermico possono aprire una segnalazione e inviare al GSE delle richieste di informazioni e assistenza.
 
Il Conto Termico è un meccanismo di incentivazione che continua ad essere apprezzato, anche se i fondi statali a disposizione sono ben più ingenti rispetto a quelli richiesti dagli utenti. Nonostante le cifre potrebbero essere più elevate, continua a salire il valore misurato dal Contatore del Conto Termico visualizzabile sul sito GSE. L’aggiornamento dei dati al 1 maggio 2019 comunica il raggiungimento di 221 mila richieste di incentivi ricevute dal GSE dall’avvio del meccanismo incentivante, pari a un ammontare di 573 milioni, di cui 168 milioni richiesti per interventi realizzati dalla PA e 405 milioni richiesti invece per interventi realizzati da privati.
 
L’analisi degli incentivi impegnati per il 2019 ha raggiunto un ammontare di 171 milioni, con un incremento di 18 milioni nel solo mese di aprile. Per gli incentivi per gli interventi di efficienza energetica ed impianti termici alimentati a fonti rinnovabili, nei primi 4 mesi dell’anno, sono stati impegnati incentivi economici secondo il meccanismo del Conto Termico in misura differente per i privati e la PA: i privati hanno infatti richiesto 108 milioni di euro mentre la pubblica amministrazione ne ha richiesti 64, di cui 47 mediante prenotazione.