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Bonus Mobili anche con interventi di Efficienza Energetica
Efficienza energetica e Bonus Mobili: dall’Agenzia delle Entrate ok alla detrazione anche per interventi di manutenzione straordinaria.

L’Agenzia delle Entrate offre nuovi chiarimenti sui bonus fiscali legati a interventi di efficienza energetica. Nella circolare 11/E/2014 l’AdE specifica infatti che il Bonus Mobili può spettare anche nel caso in cui si effettuino interventi di efficienza energetica definiti di manutenzione straordinaria sulla singola unità abitativa e nel caso in cui gli acquisti vengano effettuati all’estero (in questo caso basterà conservare fatture e documenti che attestino l’acquisto).
Pertanto se si effettuano lavori su impianti tecnologici, servizi igienico-sanitari, interventi strutturali (come la sostituzione di componenti al fine di ottenere un maggior risparmio di energia), allora l’intervento è di manutenzione straordinaria e la detrazione fiscale Mobili può così essere applicata anche in presenza di interventi di riqualificazione energetica dell’abitazione ad uso residenziale. Unico punto imprescindibile, non modificare le superfici e i volumi dell’edificio, né tantomeno modificare la destinazione d’uso dello stabile.
Gli interventi sugli impianti tecnologici soddisfano il criterio dell’innovazione, essendo volti a sostituire parti essenziali dell’impianto stesso al fine di risparmiare energia, e per questo motivo sono riconducibili ad interventi straordinari.
Il Bonus Mobili è una detrazione fiscale che incentiva la sostituzione o l’acquisto di mobili ed elettrodomestici più efficienti in concomitanza con interventi di efficientamento energetico e di ristrutturazioni edilizie. Ma quali interventi edilizi consentono di richiedere il Bonus Mobili? Di seguito elenchiamo tutti i casi detraibili:
Il bonus spetta anche nel caso le spese di ristrutturazione siano state pagate con un finanziamento? Sì, basta che la società che eroga il prestito emetta un bonifico a favore del fornitore indicandone estremi di agevolazione, CF del committente del pagamento e P.Iva del beneficiario. La detrazione spetta anche se la causale del bonifico bancario è errata: basta infatti che l’istituto di credito abbia applicato la ritenuta del 4%.
Se l’unità immobiliare appartiene a due contribuenti? L’AdE specifica che, anche se le fatture sono intestate ad una sola persona, la detrazione spetta ad entrambe, a patto che si indichi la percentuale di spesa a cui ha contribuito la seconda persona (le percentuali di spesa vanno indicate sin dal primo anno di fruizione del bonus e non possono essere modificate).
In allegato la circolare dell'Agenzia delle Entrate.
Pertanto se si effettuano lavori su impianti tecnologici, servizi igienico-sanitari, interventi strutturali (come la sostituzione di componenti al fine di ottenere un maggior risparmio di energia), allora l’intervento è di manutenzione straordinaria e la detrazione fiscale Mobili può così essere applicata anche in presenza di interventi di riqualificazione energetica dell’abitazione ad uso residenziale. Unico punto imprescindibile, non modificare le superfici e i volumi dell’edificio, né tantomeno modificare la destinazione d’uso dello stabile.
Gli interventi sugli impianti tecnologici soddisfano il criterio dell’innovazione, essendo volti a sostituire parti essenziali dell’impianto stesso al fine di risparmiare energia, e per questo motivo sono riconducibili ad interventi straordinari.
Richiedere il bonus fiscale 50%: ecco in quali casi
Il Bonus Mobili è una detrazione fiscale che incentiva la sostituzione o l’acquisto di mobili ed elettrodomestici più efficienti in concomitanza con interventi di efficientamento energetico e di ristrutturazioni edilizie. Ma quali interventi edilizi consentono di richiedere il Bonus Mobili? Di seguito elenchiamo tutti i casi detraibili:
- manutenzione ordinaria, sulle parti comuni di un edificio residenziale. Il Bonus Mobili si rivolge all’acquisto di oggetti destinati all’area comune dell’edificio;
- manutenzione straordinaria (parti comuni e singole unità immobiliari);
- ristrutturazione edilizia (parti comuni e singole unità immobiliari);
- interventi di ripristino dopo eventi calamitosi (solo se è stato dichiarato lo stato di emergenza);
- restauro e risanamento conservativo (parti comuni e singole unità immobiliari);
- restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia di interi fabbricati, i quali entro 180 gg dal termine dei lavori andranno assegnati o alienati dalle imprese responsabili dei lavori.
Il bonus spetta anche nel caso le spese di ristrutturazione siano state pagate con un finanziamento? Sì, basta che la società che eroga il prestito emetta un bonifico a favore del fornitore indicandone estremi di agevolazione, CF del committente del pagamento e P.Iva del beneficiario. La detrazione spetta anche se la causale del bonifico bancario è errata: basta infatti che l’istituto di credito abbia applicato la ritenuta del 4%.
Se l’unità immobiliare appartiene a due contribuenti? L’AdE specifica che, anche se le fatture sono intestate ad una sola persona, la detrazione spetta ad entrambe, a patto che si indichi la percentuale di spesa a cui ha contribuito la seconda persona (le percentuali di spesa vanno indicate sin dal primo anno di fruizione del bonus e non possono essere modificate).
In allegato la circolare dell'Agenzia delle Entrate.