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Milleproroghe 2020: CNA non fa sconti, il Decreto contiene “delle assurdità”
Crescono ancora gli oneri in capo alle piccole imprese, CNA critica aspramente i contenuti del nuovo Decreto Milleproroghe 2020

CNA, dopo un attento studio del Decreto Milleproroghe 2020, mette il luce una serie di “assurdità” che riguardano le piccole imprese.
La burocrazia italiana è spesso accusata di essere esagerata, cavillosa e oltremodo complessa, e il decreto Milleproroghe è uno di quegli atti che, trattando varie tematiche e agendo sui dettagli, richiede un’attenzione certosina per essere compreso ed applicato in modo corretto.
Attenzione particolare è stata rivolta dalla CNA all’art. 36 del Decreto Milleproroghe (D.L. 30/12/2019 n.162), che introduce l’obbligo di creazione presso l’Inail di una banca dati delle verifiche periodiche sugli impianti elettrici a cui sono tenute tutte le imprese così da tutelare la salute e sicurezza dei lavoratori.
La CNA ritiene innanzitutto incomprensibile l’obbligo di comunicazione introdotto dal decreto. A quanto si dice, l’impresa è chiamata a comunicare all’Inail il nominativo dell’organismo incaricato di effettuare le verifiche, tuttavia sembrerebbe più logico pensare di far sì che sia lo stesso organismo di controllo a comunicare all’Inail l’esito degli accertamenti effettuati.
Il Decreto introduce inoltre degli oneri nuovi per le imprese, ci si riferisce al tariffario delle verifiche, uno strumento già obsoleto, che era stato introdotto già nel 2005 e definito dall’Ispesl, un ente che oggi non esiste più ed è stato da tempo assorbito dall’Inail.
Presa coscienza di queste novità, giudicate palesemente assurde, CNA chiede che l’Art 36 del Decreto Milleproroghe 2020 sia soppresso e che sia aperto un confronto con le parti sociali per la definizione delle modalità di costruzione della banca dati, che la Confederazione ritiene, nonostante tutto, uno strumento utile e valido.
La burocrazia italiana è spesso accusata di essere esagerata, cavillosa e oltremodo complessa, e il decreto Milleproroghe è uno di quegli atti che, trattando varie tematiche e agendo sui dettagli, richiede un’attenzione certosina per essere compreso ed applicato in modo corretto.
Attenzione particolare è stata rivolta dalla CNA all’art. 36 del Decreto Milleproroghe (D.L. 30/12/2019 n.162), che introduce l’obbligo di creazione presso l’Inail di una banca dati delle verifiche periodiche sugli impianti elettrici a cui sono tenute tutte le imprese così da tutelare la salute e sicurezza dei lavoratori.
La CNA ritiene innanzitutto incomprensibile l’obbligo di comunicazione introdotto dal decreto. A quanto si dice, l’impresa è chiamata a comunicare all’Inail il nominativo dell’organismo incaricato di effettuare le verifiche, tuttavia sembrerebbe più logico pensare di far sì che sia lo stesso organismo di controllo a comunicare all’Inail l’esito degli accertamenti effettuati.
Il Decreto introduce inoltre degli oneri nuovi per le imprese, ci si riferisce al tariffario delle verifiche, uno strumento già obsoleto, che era stato introdotto già nel 2005 e definito dall’Ispesl, un ente che oggi non esiste più ed è stato da tempo assorbito dall’Inail.
Presa coscienza di queste novità, giudicate palesemente assurde, CNA chiede che l’Art 36 del Decreto Milleproroghe 2020 sia soppresso e che sia aperto un confronto con le parti sociali per la definizione delle modalità di costruzione della banca dati, che la Confederazione ritiene, nonostante tutto, uno strumento utile e valido.