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CNA Impianti, I Cesaroni ed ENI: la sfida di Davide contro Golia
CNA Impianti contro ENI: i servizi post-contatore sono in regime di monopolio e penalizzano le piccole imprese di installatori.

CNA Impianti denuncia in una nota la concorrenza sleale di ENI che, offrendo ai propri utenti anche servizi post-contatore, detiene una posizione dominante rispetto alle piccole imprese artigiane di installazione e manutenzione, dimostrando - a detta di CNA - come i provvedimenti in materia di liberalizzazioni finora adottati “non siano stati in grado di innescare un effettivo processo concorrenziale che favorisca il consumatore finale”.
Parlando di “sfida biblica tra Davide e Golia” CNA installazioni punta il dito contro le grandi aziende di produzione e distribuzione di energia come ENI, le quali, potendo offrire servizi su larga scala e gestendo tutte la parti della filiera (dalla produzione alla gestione), farebbero concorrenza sleale alle piccole-medie imprese artigiane, ricordando però, nella stessa nota, come alla fine la battaglia biblica sia stata vinta dal piccolo Davide.
L’occasione che ha innescato la polemica è stata una puntata della nota serie televisiva “I Cesaroni”, dove un product placement, inserito nel contesto della trama, mostrava uno dei protagonisti della serie mentre illustrava i vantaggi della caldaia a condensazione: a sostituire la vecchia caldaia di una delle famiglie più famose della TV italiana è stato poi un tecnico dell’ENI, naturalmente ben riconoscibile come tale.
Nonostante questo tipo di pubblicità “occulte” siano molto diffuse nelle serie TV e al cinema, CNA lamenta come una piccola impresa artigiana non potrebbe mai disporre dei fondi sufficienti per finanziare una simile operazione su un canale nazionale, riaprendo una ferita aperta per gli installatori del settore termoidraulico “da anni penalizzati dalla presenza dei colossi dell’energia che hanno perso il loro regime di monopolio solo sulla carta”.
Il problema della concorrenza nei servizi post-contatore era stato risolto con la legge Marzano (art. 1 comma 34 Legge 239/2004) che vietava ad “aziende operanti nei settori dell'energia elettrica e del gas naturale che hanno in concessione o in affidamento la gestione di servizi pubblici locali ovvero la gestione delle reti, degli impianti e delle altre dotazioni infrastrutturali”, di operare “alcuna attività in regime di concorrenza, ad eccezione delle attività di vendita di energia elettrica e di gas e di illuminazione pubblica, nel settore dei servizi postcontatore, nei confronti degli stessi utenti del servizio pubblico e degli impianti”.
Nel 2007, però, questo comma è stato abrogato con il DL 10/2007 (convertito in Legge 46/2007), a seguito di un recepimento di disposizioni urgenti dall’UE, intervenuta per salvaguardare il principio di libera concorrenza nel mercato. Secondo CNA, però, l’attuale situazione legislativa “penalizza fortemente le nostre imprese che operano in una condizione di evidente debolezza rispetto ad un soggetto come ENI che, in particolare nel settore del gas, opera in regime di sostanziale monopolio”.
ENI, in effetti, offre ai propri utenti servizi a costi ridotti, pagabili direttamente (anche a rate) in bolletta, potendo vantare un network di servizi, che fanno capo agli ENI Store, diffusi su tutto il territorio nazionale. Una concorrenza difficilmente sostenibile dalle piccole imprese artigiane di installazione e manutenzione, che hanno quasi sempre un numero basso di dipendenti e una caratterizzazione locale, per non parlare delle migliaia di professionisti con partita IVA, ancora più svantaggiati da questo punto di vista.
In un mercato già fortemente ridimensionato a causa della crisi economica, quindi, la sfida sembra ardua, anche se gli spazi di successo, per i piccoli Davide artigiani, in effetti ci sono: puntare sulla qualità del servizio, sui migliori prodotti e su un pacchetto di servizi completi (partendo dalla consulenza energetica, fino alla manutenzione periodica), come evidenziato da diverse indagini di mercato, può rivelarsi una carta vincente, in un momento storico in cui il risparmio energetico è una delle priorità di famiglie e imprese, visto anche il continuo aumento dei prezzi del carburante.
Parlando di “sfida biblica tra Davide e Golia” CNA installazioni punta il dito contro le grandi aziende di produzione e distribuzione di energia come ENI, le quali, potendo offrire servizi su larga scala e gestendo tutte la parti della filiera (dalla produzione alla gestione), farebbero concorrenza sleale alle piccole-medie imprese artigiane, ricordando però, nella stessa nota, come alla fine la battaglia biblica sia stata vinta dal piccolo Davide.
L’occasione che ha innescato la polemica è stata una puntata della nota serie televisiva “I Cesaroni”, dove un product placement, inserito nel contesto della trama, mostrava uno dei protagonisti della serie mentre illustrava i vantaggi della caldaia a condensazione: a sostituire la vecchia caldaia di una delle famiglie più famose della TV italiana è stato poi un tecnico dell’ENI, naturalmente ben riconoscibile come tale.
Nonostante questo tipo di pubblicità “occulte” siano molto diffuse nelle serie TV e al cinema, CNA lamenta come una piccola impresa artigiana non potrebbe mai disporre dei fondi sufficienti per finanziare una simile operazione su un canale nazionale, riaprendo una ferita aperta per gli installatori del settore termoidraulico “da anni penalizzati dalla presenza dei colossi dell’energia che hanno perso il loro regime di monopolio solo sulla carta”.
Il problema della concorrenza nei servizi post-contatore era stato risolto con la legge Marzano (art. 1 comma 34 Legge 239/2004) che vietava ad “aziende operanti nei settori dell'energia elettrica e del gas naturale che hanno in concessione o in affidamento la gestione di servizi pubblici locali ovvero la gestione delle reti, degli impianti e delle altre dotazioni infrastrutturali”, di operare “alcuna attività in regime di concorrenza, ad eccezione delle attività di vendita di energia elettrica e di gas e di illuminazione pubblica, nel settore dei servizi postcontatore, nei confronti degli stessi utenti del servizio pubblico e degli impianti”.
Nel 2007, però, questo comma è stato abrogato con il DL 10/2007 (convertito in Legge 46/2007), a seguito di un recepimento di disposizioni urgenti dall’UE, intervenuta per salvaguardare il principio di libera concorrenza nel mercato. Secondo CNA, però, l’attuale situazione legislativa “penalizza fortemente le nostre imprese che operano in una condizione di evidente debolezza rispetto ad un soggetto come ENI che, in particolare nel settore del gas, opera in regime di sostanziale monopolio”.
ENI, in effetti, offre ai propri utenti servizi a costi ridotti, pagabili direttamente (anche a rate) in bolletta, potendo vantare un network di servizi, che fanno capo agli ENI Store, diffusi su tutto il territorio nazionale. Una concorrenza difficilmente sostenibile dalle piccole imprese artigiane di installazione e manutenzione, che hanno quasi sempre un numero basso di dipendenti e una caratterizzazione locale, per non parlare delle migliaia di professionisti con partita IVA, ancora più svantaggiati da questo punto di vista.
In un mercato già fortemente ridimensionato a causa della crisi economica, quindi, la sfida sembra ardua, anche se gli spazi di successo, per i piccoli Davide artigiani, in effetti ci sono: puntare sulla qualità del servizio, sui migliori prodotti e su un pacchetto di servizi completi (partendo dalla consulenza energetica, fino alla manutenzione periodica), come evidenziato da diverse indagini di mercato, può rivelarsi una carta vincente, in un momento storico in cui il risparmio energetico è una delle priorità di famiglie e imprese, visto anche il continuo aumento dei prezzi del carburante.