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14.09.2021

Sei proprio sicuro di sapere tutto sul fotovoltaico?

La campagna di ITALIA SOLARE che sfata i falsi miti sul fotovoltaico
Per contrastare le fake news che circolano sul settore del fotovoltaico e che rischiano di ostacolare l’utilizzo dell’energia solare, fondamentale nel raggiungimento degli obiettivi climatici stabiliti in Italia, ITALIA SOLARE ha avviato una campagna media e social, che nel mese di settembre coinvolgerà diverse testate nazionali come Corriere della Sera, Sole 24 Ore, La Repubblica, e L’Espresso.

Anche una sezione del sito di ITALIA SOLARE verrà dedicata a questa importante campagna, con la quale l’associazione vuole combattere la strumentalizzazione delle informazioni che circolano sul settore del fotovoltaico, che spesso non sono corrette e chiare, probabilmente per tutelare i combustibili fossili e i grandi operatori del settore.

“Assistiamo da tempo a frequenti articoli e servizi televisivi di disinformazione sul fotovoltaico sui quali è necessario fare chiarezza per evitare di avere una percezione distorta degli impianti a energia solare. I falsi miti sono un ostacolo alla lotta ai cambiamenti climatici”, commenta Paolo Rocco Viscontini, presidente di ITALIA SOLARE, che aggiunge “pensiamo sia arrivato il momento di dare uno stop a questa crociata contro le rinnovabili, per questo ci siamo visti costretti a intervenire con una campagna media che facesse luce effettivamente su quali sono le verità e riportare il discorso mediatico sulla strada corretta altrimenti mancheremo il nostro obiettivo di riduzione delle emissioni al 2030”.

In quest’ottica, l’associazione ha deciso di “sfatare” 5 falsi miti sul fotovoltaico, che riportiamo di seguito, per chiarire alcuni dubbi che circolano tra le persone.
 

La questione dell’agro-fotovoltaico

Il fotovoltaico giocherà un ruolo strategico nella riduzione delle emissioni inquinanti, che entro il 2030 dovranno scendere del 55% rispetto a quelle registrate nel 1990. Ma per raggiungere questo obiettivi è necessario installare 43 GW di nuova potenza, che richiederà l’utilizzo di più di 55.000 ettari di superficie, di cui il 30% potrebbe essere applicato sui tetti, mentre il resto dovrebbe essere installato sul terreno (complessivamente circa 39.000 ettari).

Ciò significherebbe che per il fotovoltaico verrebbero utilizzati un terzo della superficie agricola che ogni anno smette di essere coltivata e viene abbandonata, che è lo 0,9% della superficie agricola persa totale, per un totale che alla fine equivale allo 0,24% della superficie agricola totale.
Una percentuale irrisoria se si considera il fatto che, secondo i dati Ispra, la superficie agricola disponibile è di 16,6 milioni di ettari e che tra le file dei moduli fotovoltaici (e anche al di sotto di essi) è comunque possibile effettuare attività agricole.
 

Incendi e fotovoltaico

Purtroppo in Italia si verificano molti incendi, in alcuni casi a causa delle alte temperature mentre in altri per altri scopi, ma secondo la legge nazionale 353/2000, i terreni in cui avvengono degli incendi non posso essere utilizzati in alcun modo nei successivi 15 anni da quando avviene. Ecco perché è inutile puntare il dito contro il business del fotovoltaico.
 

Tutela di paesaggio e biodiversità

Le aree che hanno un particolare interesse paesaggistico o naturalistico sono tutelate da vincoli che le proteggono e ne garantiscono l’integrità, ed è per questo che non è possibile installarvi pannelli fotovoltaici.
Inoltre, l’utilizzo di sostanze chimiche e diserbanti non è consentito nei terreni in cui vengono posizionati gli impianti fotovoltaici, quando invece in agricoltura vengono utilizzati (anche in maniera eccessiva) prodotti che danneggiano fortemente la biodiversità. Scegliere il fotovoltaico significa scegliere di far convivere la produzione di energia pulita con l’agricoltura sostenibile.
 

L’energia  fotovoltaica è inaffidabile?

La produzione di energia solare dagli impianti fotovoltaici può essere programmata facilmente grazie alla precisione delle previsioni del meteo e dai dati che si hanno a disposizione sulla resa degli impianti; in aggiunta, l’utilizzo di sistemi d accumulo, oramai sempre più performanti e convenienti, consente una migliore gestione dell’energia prodotta.
 

La sostenibilità dei pannelli fotovoltaici

Anche se per realizzare i moduli fotovoltaici viene utilizzata energia che proviene dai combustibili fossili, questo non significa che questi dispositivi siano inquinanti e poco sostenibili. Infatti, un impianto fotovoltaico recupera questa energia in meno di 12 mesi di funzionamento, e successivamente comincia a produrre energia pulita fino a quando non verrà dismesso.