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Energia geotermica da impianti a media o bassa entalpia: quali le potenzialità?
Il convegno “Speciale geotermia, il futuro a emissioni zero è già qui” parla di 30.000 posti di lavoro, ma è necessario sfruttare il potenziale geotermico.

“Speciale geotermia, il futuro a emissioni zero è già qui” è il convegno che si svolto a Roma ieri, Martedì 31 Marzo 2015, nell’ambito degli appuntamenti di Forum QualEnergia e promosso da Legambiente e Kyoto Club.
Dal convegno è emersa la difficoltà, date le controverse condizioni di mercato e le normative vigenti non sempre favorevoli, di sfruttare il potenziale offerto dal settore dell’energia geotermica: se solo questo comparto venisse valorizzato, ci sarebbe la possibilità, nel nostro Paese, di occupare 30.000 posti di lavoro nella geotermia, in confronto ai 3.000 attuali.
Infatti, in Italia, ammonta solo a 500 MWh l’energia geotermica prodotta da impianti a media entalpia; mentre gli impianti ad alta entalpia ubicati in Toscana, obsoleti e ad alto impatto ambientale, producono energia geotermica pari a 6.000 GWh.
Un confronto con l’Europa?
1,2 milioni di impianti per la produzione a bassa entalpia, che lavorano con una potenza installata pari a 15mila MW.
La strada da percorrere è lunga per l’Italia ma Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club, afferma, durante il convegno, che il nostro Paese avrebbe la possibilità di produrre energia geotermica a media e bassa entalpia tramite l’utilizzo di impianti più piccoli, ma afferma anche che sarebbero necessari “regole chiare, criteri trasparenti e controlli”.
Concorda Edoardo Zanchini, Vicepresidente di Legambiente, per quanto riguarda l’aspetto normativo, sostenendo l’esigenza che vengano emanate normative semplici e favorevoli alla diffusione di un’economia sostenibile.
Secondo Ermete Realacci, Presidente della Commissione Ambiente della Camera, è indispensabile, inoltre, valorizzare le opportunità provenienti dalla produzione di energia geotermica a bassa e media entalpia e sfruttare al meglio e in ottica di sviluppo le tecnologie innovative, garantendo qualità delle procedure e certezza dei tempi.
Per concludere, la produzione di energia geotermica a media e bassa entalpia può offrire un potenziale notevole, e deve rientrare nei programmi italiani e negli obiettivi energetici del nostro Paese.
Fonte: ansa.it
Dal convegno è emersa la difficoltà, date le controverse condizioni di mercato e le normative vigenti non sempre favorevoli, di sfruttare il potenziale offerto dal settore dell’energia geotermica: se solo questo comparto venisse valorizzato, ci sarebbe la possibilità, nel nostro Paese, di occupare 30.000 posti di lavoro nella geotermia, in confronto ai 3.000 attuali.
Infatti, in Italia, ammonta solo a 500 MWh l’energia geotermica prodotta da impianti a media entalpia; mentre gli impianti ad alta entalpia ubicati in Toscana, obsoleti e ad alto impatto ambientale, producono energia geotermica pari a 6.000 GWh.
Un confronto con l’Europa?
1,2 milioni di impianti per la produzione a bassa entalpia, che lavorano con una potenza installata pari a 15mila MW.
La strada da percorrere è lunga per l’Italia ma Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club, afferma, durante il convegno, che il nostro Paese avrebbe la possibilità di produrre energia geotermica a media e bassa entalpia tramite l’utilizzo di impianti più piccoli, ma afferma anche che sarebbero necessari “regole chiare, criteri trasparenti e controlli”.
Concorda Edoardo Zanchini, Vicepresidente di Legambiente, per quanto riguarda l’aspetto normativo, sostenendo l’esigenza che vengano emanate normative semplici e favorevoli alla diffusione di un’economia sostenibile.
Secondo Ermete Realacci, Presidente della Commissione Ambiente della Camera, è indispensabile, inoltre, valorizzare le opportunità provenienti dalla produzione di energia geotermica a bassa e media entalpia e sfruttare al meglio e in ottica di sviluppo le tecnologie innovative, garantendo qualità delle procedure e certezza dei tempi.
Per concludere, la produzione di energia geotermica a media e bassa entalpia può offrire un potenziale notevole, e deve rientrare nei programmi italiani e negli obiettivi energetici del nostro Paese.
Fonte: ansa.it