Il riscaldamento ad irraggiamento per gli ambienti industriali: il modo migliore per aumentare la produttività
- Non serve il locale caldaia, in quanto ogni apparecchio è autonomo e si può accendere e regolare secondo le esigenze, creando il giusto comfort anche in rapporto al tipo di lavoro;
- Nessun ingombro a pavimento: gli operatori trovano tutto il beneficio anche lavorando con portoni costantemente aperti;
- Nessun movimento d'aria, che in molte lavorazioni è essenziale;
- Adatto per essere utilizzato anche sotto tettoie con i lati aperti.
Come funziona...I sistemi basati sulla convezione dell'aria calda, se usati per il solo riscaldamento, sono da considerarsi superati. Oggi sono sempre più diffusi gli impianti operanti per irraggiamento; questi impianti, rispetto a quelli ad aria calda, in capannoni alti più di 4 metri, si ripagano rapidamente con il risparmio energetico. Per impianto ad irraggiamento si intende un sistema che utilizza correttamente la radiazione infrarossa non tanto per scaldare il volume, ma per riscaldare tutte le superfici dei corpi in modo uniforme. Il flusso radiante del nastro, coadiuvato dai normali fenomeni di riflessione e rifrazione creerà, nella parte bassa del locale, una distribuzione perfettamente omogenea del calore, dando agli occupanti una situazione di comfort, irraggiungibile con impianti tradizionali, che aumenta, di conseguenza, anche la produttività, come dimostrano molti studi. Vi sono dei vantaggi considerevoli, basta ricordare che abbassare la temperatura dell'aria a condizioni immutate di benessere implica minori dispersioni, sia per conduzione attraverso le pareti e il soffitto, che per il ricambio (normalmente è richiesto dalle ASL un volume/ora). Con il riscaldamento ad irraggiamento il calore viene proiettato verso la parte bassa del capannone e viene assorbito da tutti i corpi opachi, evitando le dispersioni proprie del riscaldamento ad aria calda nel quale, come è noto, è soltanto l'aria che è calda, mentre la massa (pavimenti, muri, macchine utensili) rimangono freddi. La temperatura di regime sarà raggiunta e mantenuta con la metà del tempo di funzionamento dell'impianto, rispetto ad un impianto tradizionale. Il gradiente termico - cioè il rapporto tra la differenza di temperatura misurata in gradi centigradi a due diverse quote, è nullo. |
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I Nastri Radianti Aircon, un risparmio energetico fino al 70%...Il nastro radiante è un'unità pensile di riscaldamento pensata per essere utilizzata nelle aree industriali, dove con una temperatura media radiante del pavimento e di tutta la massa presente nel capannone e con una minore temperatura dell'aria nell'ambiente si ottengono notevoli risparmi nei costi di gestione. Il sistema si compone essenzialmente di una unità di produzione del calore di potenza variabile tra i 50 e i 300 kW da posizionare all'esterno; da una condotta tubolare, radiante e da un sistema automatico di regolazione. Nelle unità di produzione del calore, il bruciatore ad alto rendimento è dotato di un particolare sistema per garantire un corretto rapporto fra aria e gas nella combustione e per far si che la fase ad alta temperatura si mantenga al centro della condotta tubolare senza lambirne le superfici. Ciò è di grande importanza per la durata della condotta tubolare, che non risulta interessata dalla fiamma, e permette la presenza di curvature subito a valle della camera di combustione, come in caso di superamento di travi, oppure di ingresso delle condotte dal tetto, con il posizionamento della unità di produzione del calore sul medesimo. Normalmente il bruciatore viene posizionato a ridosso delle pareti esterne dell'edificio e fissato su mensole di sostegno (in casi particolari può essere installato sulla copertura). Il percorso di adduzione del gas combustibile risulta (in entrambi i casi) esterno all'edificio. Da questo generatore di calore parte la condotta radiante, che, all'interno del capannone, si snoda nella forma adeguata per riscaldare uniformemente tutta la superficie; questa condotta, che costituisce un circuito chiuso e in depressione rispetto all'ambiente, è composta da un telaio che contiene due tubi (di diametro 250, 280, o 315 mm), racchiusi sopra e nei due lati da uno spesso strato di materiale isolante. Solo la parte inferiore dei tubi non è isolata e rappresenta la parte radiante del sistema. |
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Il gruppo di combustione esterno
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Il nastro radianteIl nastro radiante è realizzato con l'installazione in opera di moduli preassemblati nelle misure standard di tre o sei metri, costituiti da due tubi separati (cioè di tubo ricavato da coils di lamiera avvolto a spirale, che, in questo modo ha una maggiore resistenza meccanica di un tubo dello stesso spessore, calandrato e saldato), nei quali circola il fluido vettore termico, e da opportune scocche isolate laterali e superiori di supporto per l'isolamento termico. L'assemblaggio delle tubazioni in opera avviene tramite dei nipples che, grazie alla guarnizione di acciaio e fibra di vetro permette la tenuta stagna e l'assorbimento della dilatazione. L'isolamento termico sulla parete superiore e laterale dei nastri radianti è garantito da un materassino di lana di vetro ad alta densità, infilato nelle scocche laterali e superiori di lamiera pre-verniciata e opportunamente sagomata; la parte inferiore dei tubi non viene isolata, in quanto deve irraggiare verso l'ambiente sottostante. |
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