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Contabilizzazione del calore: con il frequent billing il risparmio può arrivare al 17%
Al convegno AiCARR del 15 marzo sono stati presentati tutti gli aspetti collegati alla contabilizzazione del calore: la nuova UNI 10200, criticità e previsioni future
La contabilizzazione del calore è uno degli strumenti che è stato scelto in UE per razionalizzare l’uso dell’energia e migliorare l’efficienza energetica degli edifici, una scelta facilmente comprensibile dal momento che il consumo energetico finale dell’Unione è rappresentato per il 40% da quello degli immobili; AiCARR ha approfondito questo complesso tema con un convegno durante Mostra Convegno Expocomfort 2018.
Secondo alcune recenti stime l’adozione dei sistemi di termoregolazione e degli strumenti necessari per la contabilizzazione del calore, che per tutti gli edifici condominiali dotati di impianto di riscaldamento centralizzato doveva essere attuata obbligatoriamente entro giugno 2017, è stata piuttosto complicata per via della poca conoscenza e per la mancata comprensione delle dinamiche della inefficiente dispersione del calore da parte degli inquilini.
Lo scorso 15 marzo AiCARR, durante la 41^ edizione di MCE 2018 a Milano, ha tenuto un convegno dal titolo “Contabilizzazione del calore: non solo misura ma anche efficienza” durante il quale dei relatori di spicco hanno illustrato le caratteristiche della contabilizzazione de calore sotto numerosi punti di vista: dall’approccio normativo a quello più puramente matematico, per illustrare le criticità e le possibilità future di questo sistema.
La normativa sulla termoregolazione e la contabilizzazione del calore passa per il livello europeo (con la Direttiva 2012/27/UE), per quello nazionale con i decreti legislativi 102/2014 e 141/2016 ed il decreto legge 244/2016 per terminare con la normativa tecnica che ne fornisce caratteristiche e regole di applicazione.
I principi per la ripartizione obbligatoria delle spese per la climatizzazione invernale e la produzione di ACS in edifici dotati di impianti centralizzati sono contenuti nella UNI 10200, la norma elaborata nel 2015 dalla Commissione Tecnica 271, che ripartisce le spese in 4 categorie: consumo volontario, consumo involontario, consumi elettrici e spese gestionali.
La norma 10200 in questi ultimi mesi è in fase di revisione e il testo rivisto, che verrà a breve posto in seconda inchiesta pubblica, prevede:
Durante l’incontro, tenutosi presso il centro congressi Stella Polare di Fiera Milano Rho giovedì 15 marzo, oltre al contesto normativo sono stati illustrati i problemi fondamentali legati alla contabilizzazione del calore: le difficoltà di affidabilità delle misure indirette ed i problemi legati alla corretta ripartizione delle spese.
Si tratta di problematiche concrete che dovranno essere risolte da un lato con l’individuazione di limiti massimi di errore e di un garante in caso di contenziosi, e dall’altro da un oggettivo aumento della consapevolezza dei condòmini, che sarebbero più coscienti e propensi ad intervenire sulle proprie abitazioni se avessero modo di osservare concretamente (magari attraverso dei grafici) le differenze dei consumi e i livelli di inefficienza energetica delle parti comuni, e la conseguente iniqua ripartizione delle spese da essa causata.
In base a studi realizzati in alcuni Stati Europei sembra che un aumento nella frequenza di fatturazione e la fornitura di strumenti di informazione diretta (web, home display), che permettono di tenere sotto controllo i propri consumi, comporti un risparmio energetico consistente in seguito all’installazione di sistemi di ripartizione basati sui consumi effettivi individuali.
Sono molte le analisi e ricerche che hanno analizzato i vantaggi attesi dall’installazione di sistemi di contabilizzazione individuale e che hanno previsto un valore di risparmio tra il 10 e il 20% con punte del 30%. In Italia, è stato stimato l’installazione di sistemi di contabilizzazione e termoregolazione comporterà un risparmio medio di circa 11% dei consumi energetici per un risparmio su base nazionale compreso tra 0.06 e 0.40 Mtep; l’aumento della consapevolezza dell’utente attraverso il frequent billing o altri sistemi di controllo dei consumi permetterebbe un aumento del beneficio di ulteriori 5-6%.
Per consentire ai progettisti di effettuare un’analisi di fattibilità accurata, il dipartimento DICEM dell’Università di Cassino, in collaborazione con l’ENEA, ha realizzato un Foglio di calcolo che permetterà di realizzare una valutazione della fattibilità tecnico-economica dell’installazione di sistemi di contabilizzazione e fornirà inoltre un valore standard di beneficio atteso.
A breve il foglio di calcolo sarà disponibile nella sua versione ‘beta’ sul sito dedicato dell’ENEA ed i professionisti sono invitati ad inviare commenti e suggerimenti prima che la versione definitiva del modello di calcolo per l’analisi di fattibilità per le soluzioni di contabilizzazione del calore venga approvata e pubblicata.
La contabilizzazione del calore – il convegno
Secondo alcune recenti stime l’adozione dei sistemi di termoregolazione e degli strumenti necessari per la contabilizzazione del calore, che per tutti gli edifici condominiali dotati di impianto di riscaldamento centralizzato doveva essere attuata obbligatoriamente entro giugno 2017, è stata piuttosto complicata per via della poca conoscenza e per la mancata comprensione delle dinamiche della inefficiente dispersione del calore da parte degli inquilini.
Lo scorso 15 marzo AiCARR, durante la 41^ edizione di MCE 2018 a Milano, ha tenuto un convegno dal titolo “Contabilizzazione del calore: non solo misura ma anche efficienza” durante il quale dei relatori di spicco hanno illustrato le caratteristiche della contabilizzazione de calore sotto numerosi punti di vista: dall’approccio normativo a quello più puramente matematico, per illustrare le criticità e le possibilità future di questo sistema.
Quadro normativo
La normativa sulla termoregolazione e la contabilizzazione del calore passa per il livello europeo (con la Direttiva 2012/27/UE), per quello nazionale con i decreti legislativi 102/2014 e 141/2016 ed il decreto legge 244/2016 per terminare con la normativa tecnica che ne fornisce caratteristiche e regole di applicazione.
I principi per la ripartizione obbligatoria delle spese per la climatizzazione invernale e la produzione di ACS in edifici dotati di impianti centralizzati sono contenuti nella UNI 10200, la norma elaborata nel 2015 dalla Commissione Tecnica 271, che ripartisce le spese in 4 categorie: consumo volontario, consumo involontario, consumi elettrici e spese gestionali.
La nuova UNI 10200
La norma 10200 in questi ultimi mesi è in fase di revisione e il testo rivisto, che verrà a breve posto in seconda inchiesta pubblica, prevede:
- La razionalizzazione degli algoritmi di calcolo e della procedura di ripartizione;
- L’allineamento generale con la EN 442-2 e la EN 834;
- Una gerarchia di 4 livelli per la determinazione della potenza dei corpi scaldanti.
Stimolo al cambiamento: la consapevolezza dei consumi
Durante l’incontro, tenutosi presso il centro congressi Stella Polare di Fiera Milano Rho giovedì 15 marzo, oltre al contesto normativo sono stati illustrati i problemi fondamentali legati alla contabilizzazione del calore: le difficoltà di affidabilità delle misure indirette ed i problemi legati alla corretta ripartizione delle spese.
Si tratta di problematiche concrete che dovranno essere risolte da un lato con l’individuazione di limiti massimi di errore e di un garante in caso di contenziosi, e dall’altro da un oggettivo aumento della consapevolezza dei condòmini, che sarebbero più coscienti e propensi ad intervenire sulle proprie abitazioni se avessero modo di osservare concretamente (magari attraverso dei grafici) le differenze dei consumi e i livelli di inefficienza energetica delle parti comuni, e la conseguente iniqua ripartizione delle spese da essa causata.
Risparmio medio e possibilità di crescita
In base a studi realizzati in alcuni Stati Europei sembra che un aumento nella frequenza di fatturazione e la fornitura di strumenti di informazione diretta (web, home display), che permettono di tenere sotto controllo i propri consumi, comporti un risparmio energetico consistente in seguito all’installazione di sistemi di ripartizione basati sui consumi effettivi individuali.
Sono molte le analisi e ricerche che hanno analizzato i vantaggi attesi dall’installazione di sistemi di contabilizzazione individuale e che hanno previsto un valore di risparmio tra il 10 e il 20% con punte del 30%. In Italia, è stato stimato l’installazione di sistemi di contabilizzazione e termoregolazione comporterà un risparmio medio di circa 11% dei consumi energetici per un risparmio su base nazionale compreso tra 0.06 e 0.40 Mtep; l’aumento della consapevolezza dell’utente attraverso il frequent billing o altri sistemi di controllo dei consumi permetterebbe un aumento del beneficio di ulteriori 5-6%.
Foglio di calcolo ENEA per la valutazione di fattibilità
Per consentire ai progettisti di effettuare un’analisi di fattibilità accurata, il dipartimento DICEM dell’Università di Cassino, in collaborazione con l’ENEA, ha realizzato un Foglio di calcolo che permetterà di realizzare una valutazione della fattibilità tecnico-economica dell’installazione di sistemi di contabilizzazione e fornirà inoltre un valore standard di beneficio atteso.
A breve il foglio di calcolo sarà disponibile nella sua versione ‘beta’ sul sito dedicato dell’ENEA ed i professionisti sono invitati ad inviare commenti e suggerimenti prima che la versione definitiva del modello di calcolo per l’analisi di fattibilità per le soluzioni di contabilizzazione del calore venga approvata e pubblicata.
