Speciale 118
Depurazione delle acque reflue: scarico, trattamento e riciclo
Referenza

Il trattamento acque nel pieno rispetto delle normative vigenti

Il trattamento delle acque è un’operazione fondamentale non solo dal punto di vista della depurazione e dell’attenzione all’ambiente, ma anche dal punto di vista legislativo. Le norme nazionali e regionali che regolano il tema della depurazione acque reflue sono rigide e precise, per questo Elbi ha deciso di creare una nuova linea di prodotti che vada a coprire tutte le esigenze normative e strutturali che si presentano nel nostro territorio.

La nuova linea Aquapura di Elbi comprende tutte le novità di prodotto riguardanti sia i serbatoi di prima raccolta, sia i sistemi e gli impianti per il trattamento delle acque reflue. La gamma offre una vasta scelta di modelli pensati per soddisfare le svariate esigenze di installazione negli impianti civili ed industriali di depurazione acque, nei sistemi di distribuzione dell’acqua e nello stoccaggio di liquidi in genere.


Normativa di riferimento

Il D.lgs. n. 152/2006 rappresenta l’attuale normativa vigente in materia ambientale. Obiettivo primario della norma è il miglioramento dei livelli di qualità della vita umana, da perseguire tramite la salvaguardia e il perfezionamento delle condizioni dell’ambiente e l’utilizzo accorto e razionale delle risorse naturali.
I prodotti Elbi della linea Aquapura, dedicati al contenimento e al trattamento di depurazione delle acque sono stati progettati e realizzati nel rispetto delle specifiche normative vigenti in materia:
  • Fosse settiche e vasche biologiche - Conformi alla norma UNI EN 12566-1 e al D. lgs. n. 152/2006;
  • Dissabbiatori /Degrassatori - Conformi alla norma UNI EN 1825-1 e al D. lgs. n. 152/2006;
  • Deoliatori gravitazionali - Conformi alla norma UNI EN 858-1 e al D. lgs. n. 152/2006;
  • Sistemi combinati - Conformi alla norma UNI EN 12566-3 e al D. lgs. n. 152/2006;
  • Impianti a fanghi attivi e filtri percolatori - Conformi alla norma UNI EN 12566-6 e al D. lgs. n. 152/2006.


Comunità Europea

Le Direttive Europee, dal 1991, hanno disposto la creazione di programmi e leggi per l’applicazione delle stesse, riguardanti la raccolta e le acque reflue in genere.


Regioni italiane

Le regioni italiane, in ottemperanza all’Art. 121 (Piani di Tutela delle Acque) del D.Lgs. 152/06, emanano il Piano di Tutela delle Acque che descrive le attività necessarie al raggiungimento o al mantenimento degli obiettivi di qualità, e alla tutela qualitativa e quantitativa del sistema idrico.


La nuova linea Aquapura di Elbi

La gamma dei prodotti appartenenti alla linea Aquapura è in continua espansione. Elbi sta lavorando a moltissimi progetti, in primo luogo per migliorare sempre più i prodotti attuali, e parallelamente per ideare e creare nuovi impianti idonei al riutilizzo delle acque per diversi scopi e sempre più vicini alle esigenze specifiche dell’utente finale e dell’intera comunità.

La linea Aquapura di Elbi, attualmente, si divide in alcune macrocategorie:
  • Serbatoi per lo stoccaggio di liquidi per installazione fuori terra e installazione interrata.  I serbatoi da esterno hanno una capacità fino a 13.000 litri, mentre i serbatoi modulari da interro hanno una capacità fino a 40.000 LITRI. Questi ultimi, essendo giuntabili in cantiere, possono raggiungere idealmente una capacità infinita;
  • Rain System: impianti di recupero acqua piovana;
  • Trattamento di reflui civili, consiste nella rimozione dei contaminanti di origine organica e/o inorganica da un'acqua reflua di origine urbana. Si dividono in:
    • Trattamenti primari: vanno a rimuovere le sostanze con processi di sedimentazione e flottazione;
    • Trattamenti secondari (in cui viene eliminata la sostanza organica in soluzione e i solidi non sedimentabili) con scarico su corso d'acqua;
    • Trattamenti secondari con scarico al suolo;
  • Trattamento di reflui da attività commerciali: alcune attività produttive utilizzano per i loro impieghi grandi quantità d’acqua, che vanno a combinarsi con composti chimici ed elementi sintetici. Le acque reflue da questi prodotte devono essere depurate prima di venire reimmesse nell’ambiente;
  • Trattamento acque meteoriche per piazzali coperti e scoperti, che in questo caso si divide in:
    • Impianti completi in accumulo;
    • Impianti completi in continuo.
  • Laminazione: l’impermeabilizzazione del territorio ha evidenziato diverse problematiche legate allo smaltimento delle acque meteoriche. In particolare, l’insufficienza delle reti di fognatura esistenti e dei corsi d’acqua ricettori possono portare a gravi conseguenze idraulico-quantitative. Questi esiti possono essere controllati inserendo nelle reti di collettamento un sistema di laminazione che accumula provvisoriamente una parte dei volumi derivanti dagli eventi meteorici, per inviarli successivamente alla rete a valle o al ricettore con portate controllate;
  • Trattamento acque autolavaggi: queste strutture sono caratterizzate dalla presenza di inquinanti molto particolari come solidi sospesi, oli, idrocarburi e detergenti. I nostri sistemi permettono la depurazione delle acque per poi scaricarle in pubblica fognatura, in acque superficiali, al suolo o per riutilizzarle.


In quali casi si installano questi tipi di impianti?

Per quanto riguarda i reflui civili, gli impianti di trattamento delle acque vanno installati in tutti quei casi in cui la rete fognaria urbana non può arrivare a servire la singola utenza per motivi di costo/beneficio (eccessive distanze o dislivelli). La normativa nazionale (D. Lgs. 152/2006) e le singole normative regionali (Piani di tutela delle acque) impongono al singolo utente (villetta isolata, agriturismo, albergo, ecc.) di provvedere alla messa in opera di impianti di depurazione che rispettino i limiti di concentrazione dei singoli inquinanti imposti dalle stesse norme.
 
L’altra frequente applicazione degli impianti di depurazione Elbi riguarda i reflui industriali relativi alle acque meteoriche, piazzali di deposito delle industrie, distribuzione di carburante e di tutte quelle attività che, servite o non da fognatura cittadina, sono sottoposte a limitazioni per quanto riguarda l’abbattimento degli oli e degli idrocarburi o di tutte quelle sostanze che vanno ad interessare le diverse tipologie di attività.
 

A chi è rivolta la nuova linea Aquapura?

I prodotti della linea Aquapura sono rivolti a un pubblico diversificato che va dal singolo professionista (ingegnere, architetto, geologo o geometra), all’ente pubblico che si ritrova di fronte alla complessità del dimensionamento dell’impianto di depurazione.
 
Elbi segue il proprio cliente sin dalle prime fasi del processo: dalla progettazione, alla successiva messa in opera, a tutta la gestione dell’impianto. È un servizio che accompagna l’intera vita dell’installazione.
 

Quali vantaggi, anche dal punto di vista del risparmio, possono trarre gli utenti nell’installazione di questi prodotti?

Il vantaggio che si ricava dall’installazione dei prodotti Aquapura va effettivamente a beneficio dell’intera comunità. La difesa dell’acqua, il rispetto dell’ambiente e la protezione dell’ecosistema a costi sostenibili è la sfida principale che si è posta Elbi in questi ultimi anni. Poterlo fare con un materiale che sia riciclabile al 100%, come il polietilene, rappresenta sicuramente un ulteriore privilegio legato ai nostri prodotti.

A livello pratico ci sono sicuramente ulteriori vantaggi. Alcuni utenti, ad esempio, non scaricano il refluo nell’ambiente (un po’ per paura, un po’ per non conoscenza delle norme), ma lo stoccano in semplici cisterne che provvedono quasi settimanalmente a spurgare, con impegnativi costi di gestione. Il nostro intervento nella progettazione di un impianto adeguato e la sua successiva messa in opera rende possibile scaricare il refluo nell’ambiente, rispettando perfettamente i vincoli normativi imposti, con un risparmio di gestione decisamente alto.

Oppure con alcuni impianti, come il filtro percolatore ad aria insufflata (FPAI SUPERIOR), possiamo riutilizzare le acque reflue depurate a scopi agricoli (irrigazione). Poter riutilizzare l’acqua depurata fa sì che il refluo non sia più una problematica, ma una risorsa.