Focus Efficienza Energetica

25.07.2012

Il solare europeo chiede misure contro la concorrenza cinese

25/07/2012 – A differenza della situazione di crisi generale, il settore fotovoltaico è uno dei pochi a primeggiare in termini di investimenti e fatturato attirando l’attenzione dei paesi leader dell’economia mondiale.

Vista la continua minaccia rappresentata dal mercato solare cinese, lo scorso maggio gli USA hanno dato vita ad una “ribellione” imponendo pesanti dazi all’importazione di pannelli provenienti dalla Cina e la stessa strada potrebbe essere seguita dall’Unione Europea.

Le tensioni sono iniziate nel 2011 in seguito alla repentina caduta dei prezzi dei pannelli solari a causa della politica low cost praticata dai produttori asiatici che ha visto la caduta o comunque l’arrancamento di importanti colossi europei come Q-Cells, Solon e l’italiana MX.

I prezzi cinesi sono più bassi a causa del dumping, ossia il sostegno dato dal governo di Pechino ai produttori nazionali di pannelli andando contro quanto stabilito dal Wto.

La stessa Italia, nel 2011, ha visto un calo del 50% nell’utilizzo di pannelli di produzione nazionale.
Il nostro paese ha cercato di limitare l’importazione di pannelli cinesi istituendo dei bonus per i possessori di impianti fotovoltaici realizzati con pannelli nazionali, ma il risultato non è stato quello sperato in quanto molto spesso i bonus sono stati riconosciuti a prodotti fabbricati in Cina e poi assemblati o rimarchiati in territorio europeo. 
Come detto, i primi a ribellarsi sono stati gli USA, ma si ritiene che presto anche l’Europa si muoverà nella stessa direzione con conseguenti vantaggi derivanti dai provvedimenti. Allo stesso tempo però bisogna guardare anche l’altro lato della medaglia in quanto molti piccoli imprenditori, in seguito al calo dei prezzi, hanno puntato sul fotovoltaico ad oggi non più molto lontano dalla grid parity. 
Nel caso in cui le misure protezionistiche trovassero applicazione, questa evoluzione potrebbe di fatto rallentare se non addirittura arrestarsi.