Focus Efficienza Energetica

26.06.2018

Geotermia a bassa entalpia: un convegno dei geologi per stimolare la normativa nazionale

Il Consiglio Nazionale dei Geologi organizza un convegno per discutere il ruolo della geotermia a bassa entalpia in Italia e per stimolare la normazione nazionale
Per stimolare la diffusione della geotermia a bassa entalpia va velocizzato il processo di approvazione del “Decreto Posa Sonde” che si occupi di regolare il settore e svilupparlo così da permettere di far crescere la diffusione della geotermia del 200% entro il 2030.
 
Questo è il punto fondamentale che pone il Consiglio Nazionale dei Geologi, in base alle dichiarazioni del Consigliere e Coordinatore Commissione Geotermia del CNG sembra infatti che “l’ecosostenibilità dell’energia geotermica e l’assenza di emissione di anidride carbonica non rappresentino nel nostro Paese condizioni sufficienti per garantire lo sviluppo e la diffusione della geotermia a bassa entalpia”.
 
In Italia infatti non esiste ancora una normativa nazionale che regoli la geotermia, vi sono invece esempi di leggi regionali di alta qualità che possono essere prese come esempio per l’evoluzione della legislazione italiana su questo tema. In questo senso si è espresso Domenico Savoca, Presidente dell’Associazione Nazionale Ingegneri Minerari: “L’installazione delle pompe di calore geotermiche è favorita da un sistema normativo chiaro ed efficace che crea un ambiente amministrativo adeguato allo sviluppo di una tecnologia indirizzata alla riduzione dei consumi energetici.”
 
Per la maggior parte degli operatori del settore l’esempio normativo più efficace da seguire è la legge regionale della Regione Lombardia, questa regione infatti ha legiferato fin dal 2009 “con l’obiettivo di consentire l’incremento del numero di pompe di calore geotermiche, liberalizzandone l’installazione dal punto di vista amministrativo, in un quadro di riferimento ambientale volto alla massima tutela della falda idrica”.
 
Altre regioni si sono autonomamente date da fare per introdurre normative tematiche che stimolino l’installazione di impianti geotermici e permettano di sfruttare questa fonte rinnovabile e sostenibile di energia termica. Ad esempio la Regione Lazio ha approvato nel marzo 2016 la legge L.R. n.3 del 21/04/2016 sulle piccole utilizzazioni locali di calore geotermico. Una norma la cui finalità è quella di “promuovere interventi rivolti all’efficienza energetica e allo sviluppo della ‘Clean economy’, anche tramite l’utilizzo delle risorse geotermiche a bassa entalpia e l’installazione di impianti di produzione di calore dal geoscambio: un sistema ad alta efficienza che non comporta danni all’ecosistema ma ancora poco sviluppato”.
 
Un’iniziativa senz’altro apprezzata in quanto potrebbe aiutare a ottimizzare il fabbisogno energetico del patrimonio edilizio, ma che per colpa di uno stallo burocratico non è ancora applicabile, Roberto Spalvieri, coordinatore della commissione Energia dell’Ordine dei Geologi Lazio e membro della Commissione Geotermia del CNG ha infatti confermato che “non si è ancora giunti all’applicazione dei regolamenti attuativi, necessari al compimento degli iter procedurali e delle modalità operative”.
 
Per discutere del futuro della geotermia italiana e per analizzarne la condizione attuale il Consiglio Nazionale dei Geologi, in collaborazione con l’Ordine dei Geologi del Lazio e la Fondazione Centro Studi del CNG, ha organizzato per il 28 giugno 2018, a Roma, il Convegno “Geotermia a Bassa Entalpia”. Un’occasione di incontro e dialogo durante la quale si potrà fare il punto sul ruolo della geotermia a bassa entalpia come fonte rinnovabile di cui si dovrà incentivare l’uso per arrivare a raggiungere i target europei di utilizzo delle rinnovabili al 2030.