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Rinnovamento delle strutture: il progetto BERTIM dimostra i vantaggi dell’approccio condiviso
Un software digitale integrato e una produzione condivisa di facciate in legno multiaccessoriate: così l’UE rivede il sistema per il rinnovamento delle strutture

La progettazione digitale e l’edilizia prefabbricata si uniscono in un approccio olistico innovativo finalizzato ai progetti di rinnovamento delle strutture: il progetto BERTIM riqualifica strutture obsolete in modo economico e secondo i più alti standard energetici.
Oramai è stato ampiamente stabilito e compreso che l’edilizia ha un peso importante sull’ambiente e sul clima. Le analisi specifiche hanno stabilito che circa il 40% del consumo energetico dell’Unione Europea è causato dal comparto edile, con la conseguente generazione di circa un terzo delle emissioni di CO2 dell’UE.
Il consumo di materie prime dovuto al settore edile inoltre è molto consistente: ad esso sono indirizzati il 50% dei materiali estratti dalla terra e il 25% del legno vergine.
Per contribuire all’avvicinamento all’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, che è stato fissato al 90% per il 2050, dovranno cambiare gli effetti sul clima di tutti gli edifici, i quali dovranno arrivare a produrre sempre meno emissioni di CO2 e a consumare quantità sempre minori di energia.
In uno scenario simile risulta fondamentale pensare di unire alla nuova edilizia sostenibile delle profonde attività di rinnovamento nell’ottica del risparmio energetico e della decarbonizzazione.
Per rispondere a queste complesse esigenze sono stati sviluppati in Europa vari progetti e strumenti che intendono facilitare l’evoluzione del sistema delle costruzioni, tra questi si colloca il progetto europeo BERTIM, finanziato grazie al programma Horizon 2020 per la ricerca e l’innovazione.
Al progetto partecipano 12 partner internazionali provenienti da numerose nazioni intra- ed extra-UE, i quali hanno assunto l’obiettivo comune di produrre un sistema che fornisca:
Il progetto, partito nell’ormai lontano luglio 2015 e conclusosi ad aprile 2019 con un’ultima conferenza, ha raggiunto dei risultati positivi riuscendo a rinnovare tre primi edifici demo in Svezia, Francia e Spagna.
Il modello ideato grazie al progetto BERTIM è di tipo olistico, integrato quindi da più discipline, così da migliorare tutti i processi, dalla raccolta dei dati, alla lavorazione del legno, fino all’effettiva installazione.
Nel corso dei 4 anni dedicati al progetto si è tentato di creare un vero e proprio work-flow digitale che consenta di migliorare profondamente l’efficienza e l’accuratezza dei processi di produzione.
Al fine di supportare i processi di rinnovamento è stato progettato software chiamato RenoBIM, un tool che integra BIM a strumenti CAD/CAM, connesso inoltre con i macchinari CNC per la produzione di massa, che aiuta i costruttori a ridurre i tempi di ristrutturazione, aumenta l’efficienza dei processi e riduce i rischi economici dei progetti.
RenoBIM è stato lo strumento che è stato utilizzato per realizzare moduli-facciata prefabbricati, comprensivi di infissi, materiali isolanti, sistemi HVAC e impianti di produzione energetica da rinnovabili. La struttura delle facciate è stata realizzata in legno ed altri materiali riciclati che hanno assicurato al progetto un basso impatto ambientale.
L’installazione dei moduli dà nuova vita a edifici che difficilmente potrebbero essere efficientati allo stesso livello con metodi tradizionali, men che meno in tempi altrettanto veloci. Si tratta di un modo innovativo e, per certi versi, ancora difficile da immaginare applicato alla quotidianità del rinnovamento delle strutture, ci si augura però nel tempo gli approcci olistici come questo possano trovare una vera applicazione nel settore, non solo come esperienze dimostrative, ma come approccio naturale al rinnovamento e alla riqualificazione degli edifici.
Oramai è stato ampiamente stabilito e compreso che l’edilizia ha un peso importante sull’ambiente e sul clima. Le analisi specifiche hanno stabilito che circa il 40% del consumo energetico dell’Unione Europea è causato dal comparto edile, con la conseguente generazione di circa un terzo delle emissioni di CO2 dell’UE.
Il consumo di materie prime dovuto al settore edile inoltre è molto consistente: ad esso sono indirizzati il 50% dei materiali estratti dalla terra e il 25% del legno vergine.
Per contribuire all’avvicinamento all’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, che è stato fissato al 90% per il 2050, dovranno cambiare gli effetti sul clima di tutti gli edifici, i quali dovranno arrivare a produrre sempre meno emissioni di CO2 e a consumare quantità sempre minori di energia.
In uno scenario simile risulta fondamentale pensare di unire alla nuova edilizia sostenibile delle profonde attività di rinnovamento nell’ottica del risparmio energetico e della decarbonizzazione.
Per rispondere a queste complesse esigenze sono stati sviluppati in Europa vari progetti e strumenti che intendono facilitare l’evoluzione del sistema delle costruzioni, tra questi si colloca il progetto europeo BERTIM, finanziato grazie al programma Horizon 2020 per la ricerca e l’innovazione.
Al progetto partecipano 12 partner internazionali provenienti da numerose nazioni intra- ed extra-UE, i quali hanno assunto l’obiettivo comune di produrre un sistema che fornisca:
- Moduli prefabbricati ad alte performance energetiche;
- Un’innovativa metodologia di rinnovamento di tipo olistico;
- Opportunità di business a prezzi competitivi.
Il progetto, partito nell’ormai lontano luglio 2015 e conclusosi ad aprile 2019 con un’ultima conferenza, ha raggiunto dei risultati positivi riuscendo a rinnovare tre primi edifici demo in Svezia, Francia e Spagna.
Il modello ideato grazie al progetto BERTIM è di tipo olistico, integrato quindi da più discipline, così da migliorare tutti i processi, dalla raccolta dei dati, alla lavorazione del legno, fino all’effettiva installazione.
Nel corso dei 4 anni dedicati al progetto si è tentato di creare un vero e proprio work-flow digitale che consenta di migliorare profondamente l’efficienza e l’accuratezza dei processi di produzione.
Al fine di supportare i processi di rinnovamento è stato progettato software chiamato RenoBIM, un tool che integra BIM a strumenti CAD/CAM, connesso inoltre con i macchinari CNC per la produzione di massa, che aiuta i costruttori a ridurre i tempi di ristrutturazione, aumenta l’efficienza dei processi e riduce i rischi economici dei progetti.
RenoBIM è stato lo strumento che è stato utilizzato per realizzare moduli-facciata prefabbricati, comprensivi di infissi, materiali isolanti, sistemi HVAC e impianti di produzione energetica da rinnovabili. La struttura delle facciate è stata realizzata in legno ed altri materiali riciclati che hanno assicurato al progetto un basso impatto ambientale.
L’installazione dei moduli dà nuova vita a edifici che difficilmente potrebbero essere efficientati allo stesso livello con metodi tradizionali, men che meno in tempi altrettanto veloci. Si tratta di un modo innovativo e, per certi versi, ancora difficile da immaginare applicato alla quotidianità del rinnovamento delle strutture, ci si augura però nel tempo gli approcci olistici come questo possano trovare una vera applicazione nel settore, non solo come esperienze dimostrative, ma come approccio naturale al rinnovamento e alla riqualificazione degli edifici.