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Decreto Rinnovabili: il Coordinamento FREE è ancora insoddisfatto
La bozza del Decreto Rinnovabili continua ad essere inadeguata, secondo il Coordinamento FREE, soprattutto per quanto riguarda le FER non fotovoltaiche.
Il Coordinamento FREE si dimostra ancora dubbioso in merito alle fonti di energia rinnovabile non fotovotaiche, in riferimento al Decreto Rinnovabili.
Sembra, infatti, che il testo sia troppo riduttivo, contraddittorio e inadeguato: l’orizzonte temporale considerato termina il primo Dicembre 2016; e i meccanismi proposti appaiono inadeguati allo sviluppo concreto del settore.
Gianni Silvestrini, Presidente del Coordinamento FREE, ha dichiarato: “Abbiamo chiesto al Governo, in qualità di associazione che raggruppa tutte le realtà delle rinnovabili e dell’efficienza energetica in Italia, di essere consultati in vista della chiusura della bozza di questo decreto, prima che approdi alla Conferenza Stato-Regioni, e che si inizi a discutere delle modalità di sviluppo delle rinnovabili dopo il 2016, tenendo conto delle nuove regole sugli incentivi, coerenti con le indicazioni della UE”.
Erasmo D’Angeli, coordinatore responsabile della Struttura di Missione contro il dissesto idrogeologico della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha risposto: “In vista del Green Act, noi dobbiamo considerare e rendere normale l’utilizzo di fonti rinnovabili, perchè per noi le rinnovabili devono rappresentare una nuova filiera di innovazione, una frontiera economica che deve entrare a pieno nell’economia italiana. Così come anche siamo convinti che la riqualificazione spinta in campo edilizio sia un passo necessario per un paese come il nostro”.
Le osservazioni avanzate dal Coordinamento FREE vanno a toccare l’eolico, il mini eolico, l’idroelettrico, il geotermoelettrico, il solare termodinamico e le biomasse, e sono diverse le proposte di modifica di cui tener conto in un’eventuale revisione.
Il documento relativo alle Osservazioni del Coordinamento FREE è in allegato.
Sembra, infatti, che il testo sia troppo riduttivo, contraddittorio e inadeguato: l’orizzonte temporale considerato termina il primo Dicembre 2016; e i meccanismi proposti appaiono inadeguati allo sviluppo concreto del settore.
Gianni Silvestrini, Presidente del Coordinamento FREE, ha dichiarato: “Abbiamo chiesto al Governo, in qualità di associazione che raggruppa tutte le realtà delle rinnovabili e dell’efficienza energetica in Italia, di essere consultati in vista della chiusura della bozza di questo decreto, prima che approdi alla Conferenza Stato-Regioni, e che si inizi a discutere delle modalità di sviluppo delle rinnovabili dopo il 2016, tenendo conto delle nuove regole sugli incentivi, coerenti con le indicazioni della UE”.
Erasmo D’Angeli, coordinatore responsabile della Struttura di Missione contro il dissesto idrogeologico della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha risposto: “In vista del Green Act, noi dobbiamo considerare e rendere normale l’utilizzo di fonti rinnovabili, perchè per noi le rinnovabili devono rappresentare una nuova filiera di innovazione, una frontiera economica che deve entrare a pieno nell’economia italiana. Così come anche siamo convinti che la riqualificazione spinta in campo edilizio sia un passo necessario per un paese come il nostro”.
Le osservazioni avanzate dal Coordinamento FREE vanno a toccare l’eolico, il mini eolico, l’idroelettrico, il geotermoelettrico, il solare termodinamico e le biomasse, e sono diverse le proposte di modifica di cui tener conto in un’eventuale revisione.
Il documento relativo alle Osservazioni del Coordinamento FREE è in allegato.
